A chi non piace giocare a carte? Se si facesse un sondaggio su quale sia la fase più interessante della vita, molto probabilmente il mescolamento iniziale giacerebbe in ultima posizione. A meno che, certo, il mazziere non sia Silvan, o qualche altro prestigiatore capace di far assurgere il mischiare le carte a vera e propria arte giocolieristica. Oppure il matematico Jason Fulman, docente all’USC Dornsife College of Letters, Arts and Sciences, che studia da anni il lo “shuffling cards”, il mescolamento delle carte, a cui ha dedicato il libro in prossima uscita “The Mathematics of Shufflig Cards” (American Mathematical Society). Fulman chiede alla matematica di rispondere ad ataviche questioni come “quante volte deve essere mescolato un mazzo di carte” oppure “qual è il miglior metodo per ditribuirle”.
Per la prima domanda, esiste già una risposta: sette, se il mazzo di 52 carte viene mescolato con il “riffle shuffle”, che prevede la divisione all’incirca a metà e la successiva integrazione dei due mazzetti così creati tramite i pollici che alternano rapidamente le carte (in modo abbastanza spettacolare).
Lo “smooshing” invece, con cui si spargono le carte sul tavolo e poi si dispongono casualmente l’una sull’altra, deve invece svolgersi per almeno 30 secondi (fino a un massimo di 60).
Se questo vi sembra impegnativo, tenetevi forte: con il metodo “overhand”, per cui si prendono sezioni di un mazzo e le si spostano l’una sull’altra per ricreare di nuovo il mazzo, per ottenere un corretto mescolamento occorre ripetere queste operazioni circa 10 mila volte.
Nel suo libro, il matematico spiega anche che l’analisi del tempo di mescolamento delle carte ha ricadute al di fuori del black jack, e può, per esempio, aiutare gli informatici a determinare la distribuzione ottimale di file e cartelle nei database. I biologi, inoltre, analizzando il tempo di mescolamento possono comprendere informazioni capaci di illuminarli circa l’ordine dei geni, un parametro usato per stimare la distanza evolutiva tra due organismi. Tutte applicazioni nobilissima me in ogni caso, molto più prosaicamente, questo libro ci fa capire, soprattutto che, prima di giocare una partita a carte con Fulman, forse è il caso di pensarci due volte.