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Le disuguaglianze economiche e sociali sono aumentate con la pandemia. Sono i dati del rapporto Oxfam 2021. Ce ne parla Marco Menale.

La pandemia di Sars-CoV-2 non è stata solo una crisi sanitaria. Le disuguaglianze economiche e sociali sono cresciute nel corso del 2020-2021. È quanto emerge dal rapporto la pandemia della disuguaglianza dell’organizzazione no-profit Oxfam Italia. Il rapporto è su scala globale ed i dati evidenziano una crescente disuguaglianza economica e sociale. In Italia la situazione non è diversa, come emerge dal rapporto disuguitalia 2021. E le conseguenze si riversano sul benessere della vita: dalla cura della salute alla formazione dei figli. Questi dati confermano le previsioni di alcuni modelli matematici.

Consideriamo i dati italiani. Già nel 2019 la distribuzione della ricchezza mostra degli squilibri (figura 1). Il 20% più ricco degli italiani detiene quasi il 70% della ricchezza totale. Mentre il 60% più povero possiede appena il 13,3%. In sintesi, il 10% dei più ricchi possiede oltre 6 volte la ricchezza della metà più povera. Il risultato è più chiaro se confrontiamo il vertice della piramide della ricchezza con i decili più poveri della popolazione italiana. Infatti l’1% più ricco vale 17 volte la ricchezza complessiva detenuta dal 20% più povero.

Distribuzione italiana della ricchezza 2019, Global Wealth Databook 2019

Figura 1. Distribuzione italiana della ricchezza 2019, Global Wealth Databook 2019

Passiamo ai valori del 2020 (figura 2). Il 20% più ricco detiene una fetta minore dell’intera ricchezza nazionale. Tuttavia il 20% più povero possiede appena lo 0,4%. Ma l’aumento delle disuguaglianze emerge guardando al vertice della piramide della ricchezza. Infatti la ricchezza dell’1% più ricco  della popolazione vale oltre 51 volte la ricchezza totale del 20% più povero.

Il reddito medio delle famiglie si è ridotto del 6,1%. Le famiglie in povertà assoluta sono passate da 1,6 milioni nel 2019 a 2 milioni nel 2020. Sono oltre 1 milione i nuovi poveri, per un totale di 5,6 milioni. E provengono per lo più dalle classi medie. Le politiche di sostegno, dalla cassa integrazione al blocco dei licenziamenti, hanno limitato effetti ben peggiori. Ad esempio il blocco dei licenziamenti ha evitato una perdita di retribuzione annua lorda dei lavoratori del 21,5%. Nello stesso periodo i miliardari italiani sono passati da 36 a 49.

Distribuzione italiana della ricchezza 2020, Global Wealth Databook 2021

Figura 2. Distribuzione italiana della ricchezza 2020, Global Wealth Databook 2021

La pandemia ha solo accelerato le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza. Paragoniamo le quote di ricchezza detenute dal 10% più ricco della popolazione e della metà più povera negli ultimi 21 anni (figura 3). Le due curve sono in costante allontanamento. La quota di ricchezza detenuta dai primi è cresciuta di 2,5 punti percentuali, mentre quella dei secondi si è ridotta di 4,6 punti percentuali. Il parametro matematico delle disuguaglianze economiche è il coefficiente di Gini. È aumentato di 6,5 punti in questi anni, sintomo di una distribuzione meno equa della ricchezza.

10% più ricco vs. 50% più povero, fonte Global Wealth Report 2021

Figura 3. 10% più ricco vs. 50% più povero, fonte Global Wealth Report 2021

A livello mondiale la situazione è ancora più drammatica. La pandemia ha impattato su nazioni già in difficoltà. Le più recenti stime della Banca Mondiale proiettano il numero dei nuovi poveri (con capacità reddituale o di consumo giornaliero inferiore a 1,90 dollari) a 97 milioni nel 2021. Se portiamo la soglia precedente a 5,50 dollari allora i nuovi poveri diventano 163 milioni. Mentre il patrimonio dei 10 miliardari più ricchi del mondo supera di oltre 6 volte la ricchezza del 40% più povero del mondo. Anche in questo caso non è solo colpa della pandemia. La distribuzione della ricchezza diventa sempre più diseguale da diversi decenni (figura 4).

Confronto dei tassi di crescita della ricchezza tra più ricchi e più poveri, fonte World Inequality Report 2022

Figura 4. Confronto dei tassi di crescita della ricchezza tra più ricchi e più poveri, fonte World Inequality Report 2022

Da circa un secolo la matematica guarda ai problemi socio-economici. Ci sono diversi modelli che confermano la non-equa distribuzione della ricchezza e le sue conseguenze. La pandemia ha dato uno scatto ulteriore al fenomeno. Di recente abbiamo parlato con il Lorenzo Pareschi di un modello che analizza gli effetti di un’epidemia sulla distribuzione della ricchezze. Ebbene i risultati del lavoro sono: aumento delle disuguaglianze misurate con il coefficiente di Gini e contrazione della classe media.

La sintesi del rapporto è evidente. Le disuguaglianze crescono da diversi decenni e la pandemia ha dato un accelerata al processo. E gli effetti ricadono sul benessere più generale della popolazione. Misure politiche e azioni di ridistribuzione della ricchezza sono lo strumento per frenare l’allontanamento tra le curve dei ricchi e dei poveri.

 

[Illustrazione di Luca Manzo]

Marco Menale

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