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I frattali sono ovunque in natura: si possono scorgere strutture frattali nei delta dei fiumi e tra i rami degli alberi. Si tratta di forme che hanno lo stesso sviluppo sia da lontano sia quando vengono viste, ingrandite, più da vicino. Alcuni frattali, detti frattali regolari, sono identici su scale diverse come, per esempio, i vortici dei broccoli romani, ma frattali regolari non sono mai stati individuati a livello molecolare. Fino ad oggi.

Immagine tratta dall’articolo “Sendker, F.L., Lo, Y.K., Heimerl, T. et al. Emergence of fractal geometries in the evolution of a metabolic enzyme. Nature 628, 894–900 (2024). https://doi.org/10.1038/s41586-024-07287-2”, licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License

Un nuovo studio, pubblicato su Nature, ha mostrato che una proteina del batterio Synechococcus elongatus si assembla in forma di frattale (per la precisione, in forma di triangolo di Sierpiński). La ricerca di Georg Hochberg e colleghi del tedesco Max-Planck-Institut ha scoperto che, quando vengono poste in acqua, queste proteine si uniscono in triangoli costituiti da triangoli più piccoli, formati ben 54 proteine individuali. Gli scienziati sono interessati da sempre alla presenza dei frattali nel mondo microscopico. Alcuni scienziati sono già stati in grado di progettare molecole sintetiche che possono formare frattali regolari ma la proteina batterica (che si chiama “citrato sintasi”) è la prima a essere scoperta in natura che mostra un simile disegno.

Finora, i ricercatori non hanno capito quale potrebbe essere l’eventuale vantaggio pratico di una disposizione frattale di quella proteina e, quindi, si ritiene, per ora, che potrebbe essersi semplicemente trattato di un incidente evolutivo. “Diversi tipi di strutture dall’aspetto complesso vanno e vengono nel corso dei tempi evolutivi, a volte con uno scopo, a volte senza”, spiega Hochberg, “La loro simmetria può ingannarci, ed è per questo che pensiamo che abbiano un significato, ma potrebbe non essere così”.

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