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Nei giorni 22-27 febbraio si tiene a Bucharest il Romanian Master of Mathematics (RMM), cui l’Italia partecipa con:
ITA1 Jacopo Chen,
ITA2 Fabio Pruneri,
ITA3 Andrea Ulliana,
ITA4 Federico Viola,
accompagnati da
ITA5 Roberto Dvornicich (Team Leader) e
ITA6 Andrea Bianchi (Deputy Leader).

Grazie a segreti accordi, avremo anche qui su MaddMaths! il diario olimpico di questo RMM scritto da Andrea Bianchi per l’Oliforum. Questo ci permetterà di avere ancora una volta (come già lo scorso anno per l’Olimpiade Internazionale di Matematica) uno sguardo dietro le quinte di una gara internazionale di matematica.

Diario olimpico, giorno -1 (21.02.2017)

Finita la gara di febbraio, l’attenzione del pubblico olimpico si concentra tutta sul prossimo evento in calendario, ossia il Romanian Master of Mathematics 2017, che comincerà domani a Bucharest. L’unica alternativa sarebbe preoccuparsi delle EGMO dell’anno prossimo che, in qualche modo, si dovrebbero tenere in Italia; ma, come diceva qualcuno, è bene afferrare il presente e confidare quanto meno possibile nel futuro, e in questo senso vanno interpretati i punti interrogativi nella pubblicità che, stamattina, avete letto in calce sul testo della gara di febbraio.

Qualcuno osserverà che anche intorno al prossimo Romanian Master of Mathematics aleggia una coltre di nebbia, e molte domande sull’argomento sono ancora prive di risposta. Fonti affidabili affermano che i concorrenti hanno già ricevuto i biglietti per la partenza, così come il leader (nel seguito del diario ITA5) e il deputy leader (nel seguito del diario ITA6). Ma su altre questioni, quali il clima che troveremo a Bucharest, la qualità dell’alloggio di quest’anno, la difficoltà dei problemi in gara, la presenza di vampiri, l’eleganza dei concorrenti alla cerimonia di chiusura e l’esito del risveglio nel cuore dell’ultima notte per il ritorno, la nostra conoscenza è pari a quella sulla vitalità del gatto di Schrödinger.

Guai a me, tuttavia, se con queste parole inducessi alla disperazione anche un solo componente della tifoseria che (su questo non v’è alcun dubbio) si è già preparata per seguire l’evento minuto per minuto. Giacché, seppure a tempo debito, ogni dubbio sarà sciolto, ogni mistero sarà rivelato, ogni interrogativo riceverà un’adeguata risposta: il tutto grazie al prestigioso Diario olimpico, disponibile anche in formato cartaceo nelle migliori edicole!

Diario olimpico, giorno 0 (22.02.2017)

La squadra italiana arriva alla spicciolata nella capitale rumena. Un articolato piano di viaggio fa sì, infatti, che ITA1 e ITA4 raggiungano Bucarest in compagnia del leader ITA5 nel primo pomeriggio, partendo da Fiumicino, e che ITA2 e ITA3 decollino invece da Orio al Serio con il deputy ITA6.

La città eterna non fa mancare le eterne attese aeroportuali al controllo dei bagagli a mano, così che ITA 1 e ITA4 raggiungono una buona mezz’ora più tardi del previsto il leader, il quale, arrivato da Pisa con largo anticipo, li aspetta direttamente all’imbarco del volo.

Il gruppo bergamasco si riunisce in perfetto orario (ciò non toglie a ITA 2 e ITA3 il piacere di una passeggiata rinfrescante nei paraggi della stazione di Bergamo), e in un minuto di tempo libero in aeroporto i due concorrenti sfidano il deputy a una partita di biliardino. L’esito della partita, un 2 a 1 a favore dei due baldi giovini, viene con loro grande generosità interpretato come un pareggio, giacché ogni squadra ha ottenuto un punteggio proporzionale al numero dei suoi componenti.

A Bucarest trapela la notizia secondo la quale due concorrenti ungheresi, giunti con un volo da Budapest indipendentemente dal resto della loro squadra, si sarebbero misteriosamente dileguati. I dettagli sono pochi, incerti e perfino contraddittori. Da un lato pare che i due, giunti a un’uscita dell’aeroporto diversa da quella prevista dalla donna incaricata dell’accoglienza dei partecipanti all’arrivo, abbiano provveduto autonomamente non solo a raggiungere il centro di Bucarest, ma anche al pernottamento.
Tuttavia sembra che proprio oggi sia anche avvenuto il seguente fatto: due concorrenti di una qualche squadra hanno chiuso a chiave un concorrente di un’altra squadra in una camera del collegio Moxa (l’alloggio dei ragazzi). Non essendo possibile determinare le nazionalità delle persone coninvolte, la malizia prende il sopravvento e fa credere a qualcuno che siano stati proprio gli ungheresi ad approfittare dell’attimo di libertà per compiere il misfatto.

Lungi da me il voler parlare oltre di questa questione, rischiando di essere accusato di non avere nulla di concreto da raccontare sul giorno di arrivo, rimando a domani la soluzione dell’affaire “Ungheresi scomparsi”, così come la risposta a tanti altri interrogativi su cui una cospicua parte del pubblico a casa si sta arrovellando: di cosa parlerà domani Sergiu Moroianu nella sua conferenza “Lunghezza, area e volume in geometria iperbolica”, prevista nel programma mattutino dei ragazzi? E cosa andrà invece agli atti della contemporanea conferenza sul problem solving a cui parteciperanno i leaders? Quale dei due eventi sarà da considerare come cerimonia di apertura? Cosa faranno i ragazzi nel tempo libero (beati loro…) domani pomeriggio? Come sarà il caffé con cui i leaders cercheranno conforto dall’estenuante preparazione del testo della gara?

Troverete le risposte a queste e a molte altre domande nella prossima edizione del Diario olimpico!

Diario olimpico, giorno 1 (23.02.2017)

La mattina viene spesa dai ragazzi a una conferenza di geometria iperbolica. Le impressioni in merito sono discordi: ITA3 ammette di essere riuscito a capire soltanto la prima parte, quella in cui si studiava il problema in dimensione 2, mentre ITA1 sostiene che anche la seconda parte, in cui si trattava la dimensione 3, era abbastanza fruibile. È comunque abbastanza probabile che i problemi in gara non richiederanno l’uso della geometria iperbolica, o perlomeno non avranno questa come unico approccio; consci di ciò i ragazzi hanno rinunciato a trascorrere il rimanente tempo libero ripassando gli appunti della conferenza (ammesso che ne abbiano presi…) e si sono dedicati a un non meno corroborante caffè in giro per Bucarest.

Per i leaders invece la mattina significa studio matto e disperatissimo dei problemi da mettere in gara, ma fortunatamente le scelte vengono prese con un ritmo più veloce della media RMM, così che a metà pomeriggio, prima di andare alla cerimonia di inaugurazione, quasi tutte le squadre hanno già tradotto i problemi nella loro lingua, e a sera (incredibile dictu) sono pronte non solo le traduzioni, ma anche quasi tutto il marking scheme del primo giorno di gara. Tanta efficienza ha però i suoi costi: ad esempio salta la conferenza sul problem solving, il cui programma era peraltro sempre rimasto alquanto oscuro. La penuria di caffè lascia ai leaders meno occasioni di prendersi una pausa, seppur meritata, e ciò è stato probabilmente il fattore decisivo.

La cerimonia di apertura si è svolta nell’Aula Magna dell’Accademia degli Studi Economici di Bucarest, ed ai discorsi dei vari organizzatori, fautori e finanziatori dell’evento si è alternata la tradizionale presentazione delle squadre. Purtroppo la nobiltà obbliga e anche ITA5 e ITA6 sono stati trascinati nella sfilata della delegazione azzurra: da un lato ciò ha comportato un fattore 1,5 nella quantità di fascino percepito in sala, dall’altro però ha impedito a ITA6 di fotografare il momento topico, per cui, cari amici tifosi da casa, dovrete pazientare e, per il momento, accontentarvi di questa foto delle autorità presenti (meglio di niente).

Un’immagine dalla cerimonia di apertura (Photo: Andrea Bianchi)

La cerimonia di apertura ha altresì comportato la soluzione della vicenda “Ungheresi scomparsi”, recentemente divenuta virale sui più importanti forum di discussione di matematica olimpica. Infatti la squadra ungherese è sfilata al completo. O quasi: in effetti stavolta mancava il leader, ma nella vita non si può avere tutto.

Alla cena nella mensa del Complex Moxa i ragazzi preferiscono il McDonalds, ove si recano in compagnia di Bianca, la guida italiana, e forse di qualcun altro. I nostri ragazzi sono giovani e forti e non badano molto alla salute, visto che anche ieri, almeno per alcuni di essi, il pasto serale ha avuto luogo al KFC. Ben più sana è la mensa universitaria, che stasera ha proposto a ITA5 e ITA6 perfino delle mele cotte: ciò avalla peraltro un’antica congettura di ITA6 per cui il Complex Moxa sarebbe, sotto mentite spoglie, un ospedale.

Alcuni gruppi di manifestanti si riuniscono in serata in Piazza della VIttoria, e con essi, per oggi, cala il sipario sulla capitale romena. Noapte buna!

Diario olimpico, giorno 2 (24.02.2017)

Una focaccia, una banana e una bottiglietta d’acqua: sono queste le vettovaglie fornite dall’organizzazione agli studenti durante il primo giorno di gara. Il problema 1 è senza dubbio quello che ha riscosso più successo presso i concorrenti sia italiani che stranieri, mentre il 3 è risultato particolarmente ostico anche ai russi.

Una mattinata molto meno faticosa è toccata ai leaders, che si sono riuniti dapprima al Tudor Vianu, come d’abitudine, e in seguito nella facoltà di matematica dell’Università di Bucarest. Gita di piacere? Se non fosse per i biscotti e i manicaretti al formaggio offerti dall’ateneo rumeno, si è trattato piuttosto di un repentino cambio di sede per discutere temi di cui si sarebbe potuto anche parlare nel liceo ospite della gara, quali il marking scheme del secondo giorno e le similitudini e le differenze fra le varie nazioni nel training olimpico.

A pranzo la squadra si è riunita al completo, e i concorrenti hanno fatto le loro dichiarazioni, tutto sommato confermate da ciò che, più tardi, i compiti avrebbero rivelato: tutti hanno fatto il problema 1, a parte qualche piccolo errore qua e là; ITA3 ha sostanzialmente risolto anche il 2, di cui ITA4 è riuscito a farne buona metà e ITA1 e ITA2 hanno fatto qualche considerazione interessante; a patto di chiamare sottoinsiemi propri e non vuoti di un insieme XX anche XX stesso e l’insieme vuoto, ITA3 dovrebbe aver trovato l’esempio del problema 3.

Inutile dire che i ragazzi erano visibilmente stanchi, e prevedibile è stata la loro scelta di rimanere fino a un’ora imprecisata del pomeriggio a riposare nella loro camera, la 111 dell’edificio rosso del Moxa. Con buona pace di una guida (una nuova guida…) che è venuta a proporre una passeggiata nel parco; ma forse nel tardo pomeriggio un giro in centro con cena annessa non è mancato, visto che a mensa i ragazzi non si sono visti…

La primavera fa capolino a Bucarest in occasione del Dragobete, la festa tradizionale romena dell’amore, una sorta di San Valentino 2 che riempie le strade di bancarelle ove è possibile acquistare i tipici gioielli con nastrini e merletti rossi e bianchi.

Quali problemi saranno in gara il secondo giorno? Quanti punti totalizzeranno i ragazzi nel primo giorno di gara? Come sarà la cena al sacco che tanto i leaders quanto i ragazzi potranno ritirare domani già all’ora di pranzo? Di questo e di molto altro parleremo nella prossima uscita del Diario olimpico!

Il Diario olimpico continua qui.

Luigi Amedeo Bianchi

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