Siate i benvenuti alla centottantaquattresima edizione del Carnevale della Matematica, quella che sarebbe dovuta uscire il 14 agosto 2023.
In questo 14 febbraio 2025 ci si attendeva il trionfale ingresso dell’edizione numero 202, tenendo conto che la leggendaria prima edizione risale al maggio del 2008 quando (mosso all’azione dal grande propugnatore Maurizio Codogno) Roberto Zanasi detto Zar aprì le viscere del suo blog per inserirvi il primo anello d’una lunga catena che lega ancora molti italici blog di matematica.
Fedeli alla tradizione (o meglio, a una delle molte tradizioni) del Carnevale della Matematica, di questo bel numero d’ordine 184 – che ha per fattori primi il cubo dell’unico numero primo pari e il numero delle coppie dei cromosomi umani – parleremo fra poche righe: per il momento, corre l’obbligo di spiegare quell’oscura prolusione iniziale che contrapponeva l’agosto 2023 a questo febbraio 2025. Beh, non è difficile capirlo: il Carnevale dovrebbe bussare timidamente sui vostri schermi al 14 di ogni mese, e se quello di maggio 2008 è stato il primo, questo di febbraio 2025 avrebbe dovuto essere il duecentoduesimo. E invece no: evidentemente ci sono stati dei salti, dei buchi: insomma, delle discontinuità.
Questa è stata la causa scatenante nella scelta di tema: “discontinuità” è parola pregna di senso non solo nella lingua comune, ma anche in quella più specifica della matematica; e, almeno quando si muovono i primi passi nell’analisi, sembra anche essere latrice di un senso d’allarme, di un rosso segnale d’attenzione – “perbacco, in x=¼ c’è una discontinuità!” – anche se poi, piano piano, si riesce spesso a gestirli, quei buchi. Ma poi si scopre anche che, forse, le discontinuità sono più normali di quanto ci si aspetta, meno sensazionali; forse, a volte, addirittura necessarie. Guardate i poveri fisici: secoli passati a cercare di capire se materia e luce fossero discontinue (atomi, particelle, quanti di luce) o continue (onde, onde infinite, onde di probabilità), e sono ancora lì a cercare di mettere d’accordo i due aspetti, che magari sembrano contraddittori solo ai nostri poveri cervelli umani.
Perché forse sono proprio i cervelli e le loro parole a crearsi problemi da soli, a eccitarsi o a deprimersi senza una vera ragione. Fate la controprova, controllate di persona: qualche riga sopra abbiamo descritto il numero due come “l’unico numero primo pari”, e non siamo certo stati originali; avrete letto questa frase decine di volte, e ogni volta sembra descrivere una importante proprietà del 2, o perlomeno una sua notevole caratteristica. Ma perché sarebbe notevole, in fondo? “Pari” significa esattamente “multiplo di 2” e quindi l’affermazione più volta citata è concettualmente equivalente a “3 è l’unico primo multiplo di 3” o, in via più generale, “P è l’unico numero primo multiplo di P”, che non significa niente, visto che è sostanzialmente la definizione stessa di “numero primo” (a meno di quel noiosissimo fattore 1, che anche i primi si ostinano a portarsi appresso).
E insomma, tutto questo profluvio introduttivo è in fondo un’altra maniera per giustificare un tema – appunto la discontinuità – che però non ha in fondo nessuna ragione di essere giustificato, perché nessun contributo di quelli che elencheremo ha l’obbligo di seguire il tema proposto da quei cialtroni degli anfitrioni di turno. Il Carnevale della Matematica è nato libero, e libero morirà.
Per corredare d’immagini questo post restando in tema con il tema (sarà la quinta volta che usiamo questo gioco di parole) abbiamo pensato che potevano essere adatte fotografie di ponti interrotti, perché un ponte è, quasi per definizione, un tentativo tangibile di costruire una continuità; e se viene interrotto diventa – ancor più “per definizione” – un simbolo forte di discontinuità. Però, dopo tutte queste considerazioni su cosa sia preferibile tra continuo e discontinuo, abbiamo deciso di mantenere ugualmente il proposito, ma iniziando con questa immagine che ci sembra particolarmente significativa:
Sembra un ponte interrotto, una discontinuità della strada, non vi pare? Invece è tutto il contrario, è un ponte (niente affatto interrotto) per l’acqua. Si chiama Veluwemeer Aqueduct e sta a Harderwijk, nei Paesi Bassi. Insegna tante cose in un colpo solo: che a volte la discontinuità di un percorso può rivelarsi un artificio di continuità per un percorso diverso o, ancora più sorprendentemente, che quella che sembra essere una discontinuità è in realtà la pacifica e sorprendente convivenza di due continuità diverse.
Ma adesso basta con le farneticazioni, passiamo alle tradizioni vere e solide: il verso della Poesia Gaussiana, ad esempio:
“Canta, canta, canta delizioso”
… e forse adesso dovremmo spiegare perché il verso qua sopra sia proprio quello che deve accompagnare questa edizione del Carnevale della Matematica, ma siamo abbastanza sicuri che i pochi lettori che ancora non lo sanno non faranno troppa fatica a scoprirlo (alla peggio, cercando in rete) mentre la maggioranza sa già quel che c’è da sapere. In cambio, usiamo queste poche righe lasciate vuote dalla spiegazione per ricordare a tutti che il creatore della Poesia Gaussiana è Marco Fulvio Barozzi, in arte Popinga (per gli amici, “Sommo Popinga”) e per ricordare a lui che i suddetti amici gli vogliono tutti molto bene.
Parente stretta, strettissima, quasi sorella gemella del Verso della Poesia Gaussiana è la Cellula Melodica: così come non abbiamo mai capito, a scuola, se la pronuncia giusta del più simpatico tra gli dèi dell’Olimpo fosse Diòniso o Dionìso, alla stessa maniera non sappiamo ancora se il suo quadrato, Dioniso Dionisi riuscirà a mandarcela per tempo. Se ce la dovesse fare, dovreste trovarla qua sotto. Sentitevi pure liberi di farla suonare.
(…poi ha fatto in tempo, visto?)
Il “Dizionario dei Numeri Memorabili” di Davis Wells sembra disdegnare il 184, ma Wikipedia è come sempre più generosa. Ci assicura infatti che si tratta di un numero pari, dotato di 8 divisori: 1, 2, 4, 8, 23, 46, 92, 184. Poiché la somma dei suoi divisori (escluso il numero stesso) è 176 < 184, lo si cataloga impietosamente come numero difettivo. È un numero 32-gonale, e abbiamo persino cullato per un istante l’idea di disegnarvelo, ma abbiamo rinunciato quando ci siamo resi conto che già un dodecagono non è facilmente distinguibile da un cerchio, per le nostre vecchie rètine, e figuriamoci allora un 32-gono. È anche un numero rifattorizzabile, essendo divisibile per il numero dei suoi divisori (abbiamo verificato: in effetti, se i divisori di 184 sono 8, 184 diviso 8 riusciamo a calcolarlo persino noi, visto che non ha resto). È parte delle terne pitagoriche (138, 184, 230), (184, 345, 391), (184, 513, 545), (184, 1050, 1066), (184, 2112, 2120), (184, 4230, 4234), (184, 8463, 8465). È un numero congruente. È un numero malvagio, e questo un po’ ci spaventa (no, non è vero che ci spaventa, anzi: c’è dietro tutta una storia che tira in ballo la sequenza di Thue-Morse (la più simpatica tra le sequenze numeriche, indispensabile per chi ama i giochi, e non solo quelli matematici), il grande John Horton Conway (il più simpatico tra i matematici, e non solo per chi ama i giochi, e non solo quelli matematici) e una labile assonanza nella lingua inglese tra le parole pari/dispari e strano/cattivo) ma siamo sicuri che l’avete già sentita, mentre noi abbiamo già annidato due parentesi dentro un’altra parentesi, e quindi è proprio meglio se la piantiamo). Poi, va’ a sapere… magari la ragione vera della sua malvagità sta solo nel fatto che nel 184 CE sull’Impero Romano regnava Commodo, che non era famoso per essere una brava persona: tant’è che Massimo Decimo Meridio gli ha scatenato un inferno contro.
Siamo al dunque, ladies and gentlemen: dopo le tradizioni e le farneticazioni introduttive, siamo finalmente giunti alla parte vera, essenziale di ogni Carnevale: quella in cui si elencano i contributi degli eroici personaggi, blog e siti che mensilmente nutrono l’italico etere internettiano di matematica. Siccome, anche se non sembra, costruire i post carnevalistici richiede tempo e pazienza (si mobilita, si cerca, si mandano mail, si ricevono mail, si rimobilita, si sceglie un tema, si cercano foto, si ririmobilita, si ricevono contributi tutti alla fine, si cuce tutto, si scrivono scemenze di contorno, ci si dimentica qualcosa, si rismonta, si ricuce, ci si sbaglia, ci si dispera, e infine si pubblica tutto alla bell’e meglio) l’ordine di pubblicazione dei contributi non ha mai un ordine preciso da rispettare, nell’elenco dei post da segnalare. Gli anfitrioni più bravi e disciplinati mettono prima di tutto i post inerenti al tema, poi tutti gli altri; quelli bravissimi riescono perfino a costruire un bel filo logico dal primo all’ultimo post (che li possino), ma noi non ci avviciniamo neppure a cotanta maestria. Noi copincolliamo e basta, e i primi ad essere copincollati sono i primi a presentarsi via mail, così possiamo costruire la bozza del post man mano che arrivano le mail. Solo che stavolta i primi ad arrivare sono stati quelli di Maddmaths!, e allora bisogna per forza aggiungere qualche parola.
Già, perché noi tapini Rudi Mathematici abbiamo ospitato un bel po’ di carnevali sul nostro storico blog di Le Scienze, ma quel blog è ora nel grigio limbo delle pagine statiche, e se siamo qui a parlarvi è solo perché proprio MaddMaths! via podcast ci ha dato ospitalità. E quindi questa è una nuova prima volta per noi, e magari è proprio per eterea vicinanza che quelli di MM! sono arrivati prima. Noi gioiamo e sorridiamo, ma sotto sotto ci preoccupiamo, perché hanno una tale sbrodolata di post che il lettore medio, prima di arrivare alla fine, si sarà certo dimenticato di star leggendo un Carnevale della Matematica. Proviamo con un riassunto? Ebbene: “Sensazionali analfabeti funzionali richiedono la necessità della terza missione, alla faccia delle intelligenze artificiali, perché l’importante è, mediterraneamente, il meticciarsi. La matematica infatti si insegna gratis via webinar, e perfino dove fioriscono nodi carrolliani da sciogliere (e su questo sarebbero d’accordo sia Lolli che Zeeman), ma talvolta per parlare di matematica si deve imparare, perché la matematica fa le rivoluzioni, fa le previsioni, e insegna pure a cucinare la pastasciutta. Per finire uno spoiler che rovina la lettura di un bell’articolo di Pisani: l’UTF è salvo“.
Analfabeti funzionali? I risultati PIAAC-OCSE tra realtà e sensazionalismo: Nel dicembre 2024, sono stati pubblicati i risultati dell’indagine PIAAC-OCSE, che ha valutato le competenze di alfabetizzazione, matematiche e di problem solving adattivo degli adulti nei Paesi partecipanti. I risultati italiani sono stati inferiori alla media OCSE, suscitando preoccupazioni e dibattiti sull’adeguatezza del sistema educativo italiano e sulle implicazioni culturali e sociali di tali risultati. Su questi temi abbiamo chiesto l’opinione di Giorgio Gronchi, ricercatore presso l’Università di Firenze, dove insegna Psicologia Generale e Psicologia della Decisione.
Terza missione: una necessità: In un recente articolo su Il Post, Claudio Giunta, professore di Letteratura italiana presso l’Università di Torino, specialista di letteratura medievale, ha sostenuto che le missioni dell’Università dovrebbero essere le canoniche due (didattica e ricerca) e non tre, considerando eccessiva la enfasi che di recente viene posta in Università sulle attività di terza missione, che comprendono divulgazione e comunicazione della ricerca alla società – ossia proprio ciò che caratterizza il lavoro della redazione di MaddMaths!. Come Comitato Editoriale di MaddMaths! spieghiamo la nostra posizione.
ChatGPT e DeepSeek alle prese con una (semplice) dimostrazione: Ma veramente il nuovo chatbot sviluppato dalla società cinese DeepSeek è meglio di tutti i suoi concorrenti, a fronte di un costo e con tempi di addestramento nettamente inferiori? Forse è presto per rispondere a questa domanda, ma intanto Nicola Parolini si è divertito a fare loro qualche domanda di matematica, confrontando le sue risposte con quellei di ChatGPT. Vediamo come è andata.
Matematica meticcia: il Mediterraneo come crocevia dei saperi: Quando pensiamo allo sviluppo della matematica, e in particolare alla sua “rinascita” nel periodo medievale e rinascimentale, spesso ci limitiamo a immaginare un’evoluzione lineare che la vede come un prodotto esclusivo della tradizione greca prima e latina poi. Ma questa narrazione trascura un aspetto essenziale: la matematica, in realtà, è figlia, come molte altre conquiste intellettuali, del meticciato culturale. E il Mediterraneo – con regioni come la Sicilia e la Spagna – ha avuto un ruolo cruciale in questo processo: fu crocevia delle tradizioni greca, araba e latina e rese possibile la loro mutua contaminazione che finì per generare un nuovo sapere matematico. Ce ne parla Riccardo Bellè.
Percorsi di didattica della matematica – webinar gratuiti a partire dal 10 febbraio: Dal 10 febbraio ritorna la serie di sei webinar gratuiti di Mondadori Education organizzata in collaborazione con Archimede: Percorsi di didattica della matematica – Eventi di formazione online che propone supporti e soluzioni didattiche per insegnare matematica in classe. Sotto il programma e le istruzioni per partecipare.
La memoria della Shoah In occasione del giorno della memoria, riproponiamo i testi che Nicola Ciccoli ha scritto su quattro matematici scomparsi in conseguenza della Shoah.
IL NUOVO PODCAST DI MADDMATHS!
Nodi da sciogliere – un podcast di Nicoletta Tribastone: Benvenuti a “Nodi da Sciogliere”, il podcast che vi porta nel magico mondo dei racconti di Lewis Carroll, dove la fantasia si intreccia con la logica e la matematica. In ogni episodio esploreremo uno dei racconti tratti dalla sua raccolta “10 Nodi da Sciogliere”, svelando i segreti nascosti tra le righe e invitandovi a mettere alla prova il vostro ingegno. Ogni racconto nasconde un problema matematico, una sfida intrigante che Carroll ha abilmente celato nella narrazione. Vi guideremo passo dopo passo attraverso le storie, lasciandovi con un enigma da risolvere. Sarà poi compito vostro, ascoltatori, provare a sciogliere il nodo scrivendoci all’indirizzo maddmaths@gmail.com! Nelle puntate successive, discuteremo insieme le vostre soluzioni, analizzandole e svelando la soluzione proposta da Carroll stesso.
Se amate i giochi di logica, i rompicapi e le storie affascinanti, “Nodi da Sciogliere” è il podcast che fa per voi. Preparatevi a un viaggio dove la matematica diventa magia e ogni racconto è una sfida da affrontare con mente acuta e cuore curioso. Non resta che tuffarvi nei vari episodi e vedere se riuscirete a sciogliere i nodi!
La voce narrante è di Nicoletta Tribastone, che si cura anche di testi e registrazione. L’editing è a cura di Nicoletta Tribastone e Francesco Dell’Oso. Le musiche originali sono a cura di Francesco Dell’Oso. L’artwork del podcast è a cura di Miriana Ascenzo. Il podcast è realizzato da MaddMaths! in collaborazione con l’Università di Genova. Sul sito trovate la pagina del podcast con tutti gli episodi, e peraltro è presente su tutte le maggiori piattaforme di podcast.
Persone
Il rigore accessibile di Gabriele Lolli: Il 13 gennaio ci ha lasciati Gabriele Lolli, logico, autore di saggi. Lo ricordano due suoi allievi , Luca San Mauro e Giorgio Venturi.
I cento anni di Christopher Zeeman, eclettico innovatore: Oggi si celebra il centenario della nascita del matematico britannico Christopher Zeeman, morto nove anni fa, che scrisse importanti teoremi di topologia delle varietà e di geometria dei sistemi dinamici, che però non hanno mai raggiunto notorietà da telegiornale. Ne parliamo qui perché fu precursore, nella seconda metà del Novecento, di temi cari a questo sito, anche se tuttora invisi a qualche eccelso dinosauro: interdisciplinarità, applicazioni, divulgazione e perfino didattica della matematica… Ci racconta qualcosa di lui Massimo Ferri.
Eventi
Presentazione pubblica di MathSpeak, per parlare matematico, Roma 20 febbraio 2025: Il 20 febbraio prossimo, di giovedì, dalle ore 16 alle 18, Michele Mele presenterà, presso l’Istituto per le Applicazioni del Calcolo del Cnr a Roma, in via dei Taurini 19, il primo manuale italiano di MathSpeak, fondamentale per presentare la matematica oralmente senza ambiguità. Questo protocollo è stato progettato in inglese dal matematico non vedente Abraham Nemeth, e nel mondo anglosassone ha dimostrato una grande efficacia. Interverranno numerose associazioni interessate.
Letture Matematiche
Rivoluzioni matematiche: Il teorema della curva di Jordan di Paolo Bellingeri: Con il numero di Agosto de Le Scienze troverete in allegato il ventinovesimo dei trenta volumi della collana dedicata ad alcuni tra i maggiori teoremi matematici. La collana è stata elaborata in collaborazione con la redazione di MaddMaths!. Questo nuovo volume è dedicato al Teorema della curva di Jordan ed è stato scritto da Paolo Bellingeri.
La Lente Matematica, rubrica di Marco Menale
Previsioni e ritorni: il teorema di ricorrenza di Poincaré: Lanciamo una pallina contro le pareti di una stanza. Supposti gli urti elastici, la pallina tornerà vicino alla posizione iniziale? Risponde il teorema di ricorrenza di Poincaré e la risposta è sì. Dopo un certo tempo la pallina tornerà vicina quanto si vuole alla posizione iniziale. In un certo senso, nel futuro ricorrono condizioni e situazioni già viste.
Matematica per la cacio e pepe: Non è cacio e pepe senza quella gustosa crema di pecorino, pepe e acqua di cottura. Un recente studio ha spiegato i dettagli matematici per avere la giusta consistenza. È questione di amido, formaggio, ma anche di giuste temperature, per evitare la temuta…fase mozzarella! Non tocca che provare!
Le News
C’è un errore nella dimostrazione dell’Ultimo Teorema di Fermat?: Fermi tutti: c’è qualcosa che non funziona in una delle più spettacolari e famose conquiste matematiche del XX secolo, la dimostrazione dell’Ultimo Teorema di Fermat? E perché ce ne accorgiamo solo adesso, dopo 30 anni?
Ecco, finito! No, non il Carnevale, solo la parte di MaddMaths! Lo si capisce dal fatto che qua sotto c’è il Ponte di Augusto (e non vi diciamo quale, per non essere accusati di campanilismo), e quando compare una foto significa che c’è una cesura, insomma che cambiamo carnevalista. Quindi, tirate il fiato e preparatevi ad accogliere…
… il grande Leonardo Petrillo, dal suo blog Scienza e Musica. Mentre i neofiti lettori del Carnevale si staranno meravigliando del fatto che la musica impera nei blog di matematica (l’avete poi ascoltata la Cellula Melodica, là sopra?) qui gli si tira un altro colpo basso perché, dopo la da poco trascorsa ricetta matematica del “cacio e pepe”, la pasta sembra tornare sul palcoscenico:
La spaghettificazione: Prendendo spunto dalla denominazione di un nodo nel gigantesco albero delle abilità del recente videogame Path of Exile 2, il post va a spiegare, grazie alla teoria della relatività generale di Einstein, cosa si intende per spaghettificazione nel contesto dei buchi neri.
E invece no, visto? Niente pastasciutta, solo videogame. Vabbè, con dentro qualche equazione di Relatività Generale, ma stai a guardare il capello (anzi, lo spaghetto)?
Uno dei ponti più famosi, al punto di intrufolarsi perfino nelle canzoncine per bambini, introduce con il ritmo tambureggiante che lo contraddistingue (on y danse, on y danse) l’indomito papà di tutti i carnevali, il “dotto” per definizione, insomma Maurizio Codogno, .mau. per gli amici di penna e di Rete. Tra gli innumerevoli pregi del nostro eroe, cogliamo solo un disdicevole difetto: scrive una quantità di roba esagerata, è l’unico che fa concorrenza a quelli di MM!, ma questi hanno almeno la giustificazione di essere un battaglione, e invece lui è da solo (e va dicendo in giro che ultimamente è stato troppo impegnato a far altro, mannaggia). Ci tocca ricorrere anche con lui all’artificio del riassunto: Vagliando mostri dagli occhi verdi che fanno progressi in fisica e nei tornei di matematica, un’intera mezza decina di italici libretti matematici viene sintetizzata dopo essere stata da sé medesimo diretta. Cifre, successioni, inscrizioni e i fiori preferiti di Monet congiurano in problemi solo per celia declinati al diminutivo, così come non c’è in realtà nulla di leggero in ciò che come tale è presentato: arrotondamenti di numeri messi in fila, un paio di iperboliche e filosofiche estensioni spacciate come esempi di realtà, cassetti pieni di lacci per scarpe e rotaie ferroviarie, logici transeunti e gatti liquidi, e per finire trafiletti che dimostrano l’esistenza del diavolo. Forse.
Nella categoria recensioni,
– The Green-Eyed Dragons and Other Mathematical Monsters di David Morin. Non certo facile, ma con delle trattazioni davvero interessanti su come si risolvono i problemi.
– On Progress in Physics and Subjectivity Theory, di N. Otre Le Vant (occhei, il nome dell’autore è uno pseudonimo). La sua teoria non mi convince, ma è stato divertente vedere come l’ha difesa.
– International Mathematics Tournament of the Towns, Book 1: 1980-1984, edito da P. J. Taylor. Problemi di una gara internazionale nata in Unione Sovietica, di stile diverso da quelli soliti.
Nella sottocategoria “Collana matematica”,
– Volume 49, La matematica del cervello di Alessandro Viani. Non è facile partire da un EEG e capire come funziona il cervello, ma con la matematica qualcosa si può fare.
– Volume 50, Il calcolo numerico di Paolo Caressa. Finalmente un testo di calcolo numerico “informatico” dove è la matematica e non l’informatica la linea guida.
– Volume 51, il mio Sistemi di numerazione. Basi di numerazione fantastiche e dove trovarle — nel libro, ovvio.
– Volume 52, Rappresentazioni proiettive e teoria dei gruppi di Gianluigi Filippelli, o di come l’algebra astratta abbia trovato un posto nella fisica contemporanea.
– Volume 53, Matematica e leggi di mercato di Alessandro Viani. L’equazione di Black-Scholes è alla base della finanza degli ultimi 50 anni: in questo volume si spiega la sua genesi e quali sono i suoi limiti.
Nella categoria “quizzini”,
– Cifre tra i divisori. Bisogna fare un po’ di conti a mano, ma ci si può arrivare.
– Successione del SAT. anche gli LLM riescono a risolverlo, a quanto pare.
– Ninfee. Problema di probabilità, che con l’idea giusta si risolve praticamente a mente.
– Cerchio inscritto I, come da titolo, problema geometrico.
Nella categoria “matematica light”,
– Un modo filosoficamente diverso da quello classico per parlare della linea dei numeri.
– Sempre a proposito delle basi di numerazione, mostro un caso in cui l’arrotondamento è facile.
– Due estensioni strane dei numeri reali: quelli duali e quelli iperbolici.
– Trovare una stringa binaria di n bit che sia diversa da un insieme di altre n stringhe è facile? La risposta è interessante, e sfrutta in maniera inaspettata il principio dei cassetti.
Nel resto,
– Un ricordo di Gabriele Lolli: grandissimo logico, ma spesso chiedeva troppo al lettore…
– Uno scherzo su come misurare la liquidità dei gatti.
– Ho scritto per SapereScienza un trafiletto su un nuovo teorema di teoria dei numeri.
– Sapevate che 666 è un numero primariamente diabolico?
Pensavate che scherzassimo con quel farneticante riassunto, vero? E invece…
— Breaking News! — A palese conferma di quanto dicevamo poco sopra, ci è appena giunta notizia che il Grande Sfaticato ne ha appena cominciata un’altra. Autorevolissime voci di corridoio mormorano dell’incombente avvento su MaddMaths! di una nuova rubrica nomata Maurizio Codogno, matematico non praticante. Adesso provate a dire che non avevamo ragione: come se non bastasse il losco figuro, oltre ad autodefinirsi “non praticante”, chiede preventivamente scusa ai futuri lettori perché probabilmente non riuscirà a scrivere poi tanto. Seeeh…
A questo punto ci vuole, ci serve proprio, la possibilità di tirare il fiato. Insomma, di tornare all’eleganza di chi sa alternare con grazia e perizia il rigore matematico e la passione appena trattenuta di un passo di tango. Non vi sembra di sentire già le note del bandoneon di Astor Piazzola? Ovvio, sta arrivando Annalisa di Matetango:
Il mio articolo non è recentissimo ma calza in pieno con il tema proposto “discontinuità”.
Trattasi infatti di “Discontinuità, un mondo da scoprire” che, iniziando con una carrellata di discontinuità legate a vari aspetti o problematiche sia di vita che scientifiche, si conclude con le discontinuità delle funzioni in analisi matematica, viste attraverso il percorso storico che ha portato alla loro determinazione.
Una delle caratteristiche migliori di Annalisa è che riesce sempre a restare allineata al tema. A rischio di scatenare una contestazione gender, ci viene quasi da pensare che sia una caratteristica più facile da trovarsi nelle fanciulle, dacché…
… un’altra persona che ci tiene molto a restare in tema è Daniela di Amo la Matematica. C’è una sola ragione per ben due azioni strane, è cioè a) aver messo il link diretto al blog di Daniela e b) aver scelto come immagine il celeberrimo Tower Bridge di Londra. Il punto è che non serve mettere link diretti ai blog quando ci sono post di quel blog da segnalare, ovviamente; ma se post non ce ne fossero? Ecco, al momento Daniela si trova proprio come il Tower Bridge, che certo non è un pone “rotto”, ma che può essere sia interrotto che no, da bravo ponte levatoio. Insomma, un guaio tecnico sta bloccando il sito di Daniela, e mentre scriviamo queste righe ancora non sappiamo se riuscirà ad arrivare in tempo.
Beh, non lo sappiamo noi adesso, ma tanto voi lo sapete già, no? Se qua sopra c’è il link a un suo post, allora è arrivata in tempo a salire su questo Carnevale di Febbraio; se invece non c’è, l’aspettiamo tutti amorevolmente nel prossimo di Marzo.
P.S. – Ce l’ha fatta! In ritardo, ma ce l’ha fatta!
Indovinello fotografico: questo ponte qua sopra è anche il titolo di un grande romanzo, scritto da un signore che, soprattutto per quel libro, si è portato a casa un premio Nobel. Noi l’abbiamo riservato per introdurre Gianluigi Filippelli, perché il premio Nobel “si consegna”, e noi, ormai da anni, a Gianluigi “consegniamo” il testimone del Carnevale della Matematica. Di blog lui ne manda avanti almeno un paio, e al momento non sappiamo indirizzarvi a dovere su quale sarà il luogo preciso dell’appuntamento al CdM185, ma quantomeno possiamo dargli la parola per raccontarvi tutto quello che ha scritto negli ultimi tempi. E, siccome anche lui non sembra esente da grafomania, vi rifiliamo l’ultimo riassunto di questo Carnevale: Recensisce lezioni dall’anno delle rivoluzioni al numero delle settimane dell’anno medesimo, indi chiama in ballo poveri mammiferi domestici, finché si ritrova costretto a tirare in ballo due signore a fare da paciere. Poi via di corsa tra spirali e primi, che il modello standard dei fisici sembra quasi una sosta di piacere, fino alla necessità che sentiamo di darvi una soffiata: “ticonico” è l’aggettivazione di Tycho. Prima che si arrabbi per lo spoiler, ecco altre due fanciulle, anzi no: sono tre, le pacificatrici. E come nei migliori telegiornali, si chiude tutto parlando di calcio.
Iniziamo con le recensioni, che come ormai da mesi sono fagocitate dalla collana Matematica in uscita con Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera:
* Lezione 48: Teoria delle categorie di Marco Erba e Claudio Sutrini
* Lezione 49: La matematica del cervello di Alessandro Viani
* Lezione 50: Il calcolo numerico di Paolo Caressa
* Lezione 51: Sistemi di numerazione di Maurizio Codogno
* Lezione 52: Rappresentazioni proiettive e teoria dei gruppi di Gianluigi Filippelli Oh! Ma sono io! E infatti più che una recensione è una specie di backstage!
Legato all’ultimo articolo libresco la nuova puntata de Le grandi domande della vita: Come cani e gatti in cui a partire dall’introduzione di Maurizio Codogno al mio volume, faccio un paio (ma sono veramente due!) di considerazioni su matematici e fisici.
Questo mese, poi una doppia biografia. Iniziamo con la filosofa pitagorica Teano. Proseguiamo, quindi, con la prima matematica della storia, Pandrosia.
Ecco quindi un post che non ha bisogno di molte presentazioni: La forma dei numeri primi, in cui si racconta di un recente risultato proprio sui numeri primi. Legato a quest’ultimo ecco il nuovo articolo della serie dei Rompicapi di Alice, La spirale di Ulam, su una particolare e interessante visualizzazione dei numeri primi.
Per “rilassarsi” ecco un link post con articoli e considerazioni di fisica teorica: Oltre il Modello Standard: leptoni, quark et al.
Per chiudere andiamo su EduINAF iniziando con la terza astrografica dedicata ai modelli del Sistema Solare. In questa puntata il modello ticonico.
Sempre tra le astrografiche ecco Vite da raccontare dove riassumo i punti salienti della vita di quattro grandi scienziate. Tra queste Ipazia e Laura Bassi.
Sul tema di Donne e scienza ecco la recensione di Ada la scienziata di Andrea Beaty, scritta da Claudia Mignone.
Infine dalla rubrica Oltre l’orizzonte di Stefano Sandrelli ecco Deyna, il fullerene e la grande Polonia calcistica degli anni ‘70, che mette insieme chimica, geometria e calcio il tutto nel segno del grande fisico teorico Tullio Regge.
Il grande Tullio! Nella redazione di RM ci sono ben due studenti suoi, lo sapete? Oddio, sono scappati via entrambi dopo la prima mezz’ora di lezione, ma mezz’ora basta per vantarsi, nevvero?
E finalmente ci siamo, ci siamo davvero. Mancano solo i modesti tenutari di questo Carnevale, che – in quanto modesti, non vi annoieranno troppo con i link che conducono alle loro sciocchezzuole, tanto più che le sciocchezzuole suddette stanno tutte da qualche parte qui intorno. Nella categoria dei nostri Problemi dovreste poter trovare: Quick & Dirty – Il cavallo del generale di ferro, che come al solito è più sporco che veloce; I Problemi di LeScienze – Gennaio 2025 – «The ScareDoc», con la relativa soluzione pubblicata sul sito di LeScienze, dove potrete ammirare quanto sia facile spaventare Doc. E poi è uscito il RM313, sconvolgendo i lettori abituali per l’improbabilissima puntualità: è quello del nostro ventiseiesimo compleanno, che abbiamo pubblicizzato con la solita Newsletter.
Poi, abbiamo scritto questo post. L’autoreferenza ci piace molto, ma non fino al punto di autolinkarlo. Il carnevale vero, quella senza maiuscola, incombe. Da queste parti si caricano carri e tasconi di arance. Voi siete almeno carichi di coriandoli e stelle filanti?