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La capacità di capire se l’automobile entrerà in un parcheggio, o se un divano non è troppo grande per il proprio salotto, o se il puré di patate avanzato potrà essere conservato in quel determinato contenitore rientra tra quelle che sono chiamate “abilità spaziali”. Ora, arriva uno studio che conferma quello che si sospetta da tempo, ossia un collegamento diretto tra abilità spaziali e abilità matematiche. Lo studio di Kinnari Atit della University of California di Riverside dimostra infatti questo solido nesso, indipendentemente dal genere o dal livello di istruzione. Una scoperta che potrebbe significare che, per migliorare i risultati in matematica degli studenti, una delle strade da seguire potrebbe essere quella di potenziare le loro abilità spaziali.
“Le abilità spaziali sono molto flessibili, e possono essere migliorate con l’esperienza, svolgendo compiti spaziali” spiega Atit “inoltre, il loro sviluppo è indipendente dall’apprendimento formale. Attività come giocare con i mattoncini, fare puzzle o giocare con videogiochi specifici possono contribuire alla crescita delle competenze spaziali”.
Precedenti studi avevano da tempo suggerito una connessione tra abilità spaziali e matematiche: gli studenti con buone abilità spaziali spesso avevano un alto profitto in matematica e le abilità spaziali si sono addirittura mostrate efficaci predittrici della capacità di apprendimento della matematica, indipendentemente dalle abilità di ragionamento verbale. Nonostante fosse ormai chiara una connessione tra i due insiemi di competenze, i dettagli della relazioni tra abilità spaziali, abilità matematiche e fattori di intelligenza generale non sono però stati mai ben compresi. Gli effetti del genere, del livello scolastico e di altri tipi di abilità verbali e di ragionamento sulla relazione tra abilità spaziali e matematiche, per esempio, non erano ancora stati studiati a fondo.

Atit e i suoi collaboratori hanno esaminato gli studi sull’argomento pubblicati negli ultimi 20 anni selezionando 45 lavori che soddisfacevano tutti questi criteri di ricerca. In questo modo, hanno estratto i dati rilevanti da questi documenti e li hanno sottoposti a due analisi statistiche. La prima ha fatto emergere un’associazione tra abilità spaziali e rendimento in matematica che non era sostanzialmente influenzata dal genere o dal livello scolastico. La seconda ha scoperto che il “ragionamento fluido” (ossia la capacità di analizzare nuovi problemi, identificare modelli e relazioni che sono alla base di questi problemi e applicare la logica senza utilizzare le informazioni precedenti) e le abilità verbali influenzavano sì la relazione tra abilità spaziali e matematiche ma, nonostante questo, sussisteva ancora una connessione diretta molto chiara tra le due competenze.

I risultati pubblicati sulla rivista Psychonomic Bulletin & Review incoraggiano le azioni didattiche tese ad affinare le abilità matematiche degli studenti attraverso lo sviluppo delle abilità spaziali, ma suggeriscono anche che questi sforzi dovrebbe continuare anche dopo la scuola elementare: la connessione, evidente a tutti i livelli, indica che lo sviluppo di abilità spaziali potrebbe aiutare gli studenti delle scuole secondarie e superiori nell’apprendimento della matematica. Inoltre, dagli studi si deduce che il rafforzamento delle abilità spaziali insieme al ragionamento fluido e alle abilità verbali potrebbe fornire una spinta ancora maggiore al miglioramento del profitto degli studenti in matematica, rispetto al solo potenziamento delle abilità spaziali.

 

 

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