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Dario Ascari, due volte medaglia d’oro alle Olimpiadi Internazionali di Matematica (IMO), ha accettato di concedere una piccola intervista a Maddmaths!. Durante le ultime IMO, Dario si è classificato al 15mo posto nella graduatoria generale, il migliore tra gli italiani. Potrebbe quindi essere considerato, sulla base di questi risultati, il miglior studente di matematica d’Italia. Dario ci sembra un ragazzo molto determinato e con le idee chiare sul suo futuro. E’ di poche parole, ma ben pesate e mai superficiali.

Innanzitutto parlaci un po’ di te
Ho 18 anni e quest’anno ho fatto la Maturità al Liceo Ariosto-Spallanzani di Reggio Emilia, un mese e mezzo fa circa. Per quanto riguarda il futuro sono orientato verso l’Università.

Continuerai a studiare matematica, suppongo.
Sì, studierò matematica, credo che cercherò di entrare alla Scuola Galileiana oppure alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Poi stavo valutando altre scuole di eccellenza.

Per quanto riguarda l’esperienza delle Olimpiadi, cosa puoi raccontarci
In Sudafrica l’accomodation era in un campus universitario che è stato fatto sgombrare dagli studenti per l’occasione e la gara si è svolta in un vicino Palazzetto dello sport. La gara si svolge su due giorni, ogni giorno 4 ore e mezzo di tempo per risolvere o tentare di risolvere i problemi e nei giorni successivi avvengono le correzioni mentre a noi concorrenti vengono fatte fare delle escursioni mentre si aspetta che i professori correggano. Per me è stata un’esperienza piuttosto piacevole.

Hai socializzato? Ti è piaciuto incontrare tuoi coetanei con questa grande passione per la matematica. 

Lì ci sono andato con altri cinque, quelli della squadra italiana. Molti di quelli degli altri stati non li conoscevo, anche se qualcheduno sì, lo avevo già incontrato. Le facce che girano son sempre quelle.

Avete fatto amicizia? Vi siete mantenuti in contatto? 
Abbiamo fatto una bella partita a calcetto con belgi e albanesi. E chiacchierato con altre squadre, in particolare con la squadra rumena, con cui ci eravamo visti altre volte.

Quindi siete degli esseri umani anche voi giovani geni della matematica, diciamo, come tutti. 
Sì.

Ma veniamo alle medaglie. Spiegaci meglio, tu hai vinto la medaglia d’oro…
Dunque, 1/12 dei partecipanti prende la medaglia d’oro, i successivi 2/12 prendono la medaglia d’argento, i successivi 3/12 prendo la medaglia di bronzo. In totale così si dà una medaglia a 1/12+2/12+3/12 , metà dei partecipanti.

Perfetto, questo sembra quasi un problema delle Olimpiadi, diciamo
…quindi medaglia d’oro, visto che eravamo un po’ meno di 600 partecipanti, vuole dire arrivare tra i primi 50, circa.

Questo era il tuo secondo anno. Hai trovato i problemi stimolanti?
La loro difficoltà sta proprio in questo: richiedono creatività. Non esiste una tecnica standard per risolverli, bisogna inventarsi qualcosa sul momento. Le Olimpiadi sono secondo me un ottimo stimolo a vari livelli per tutti i ragazzi a sviluppare la loro creatività. Qualunque studente può provare a cimentarsi con i testi dei problemi IMO, che sono disponibili pubblicamente, e fare questi problemi che fanno veramente bene per diventare più bravo in matematica.

Stimolano quindi la creatività
C’è anche una componente di studio naturalmente: bisogna possedere alcune conoscenze che si acquisiscono in anticipo. Infatti vediamo che ci sono alcune nazioni che sono più forti di altre e il motivo è essenzialmente che hanno un sistema di stage che prepara i loro studenti che è migliore e riescono a convincere i loro studenti a studiare di più. Quindi anche la preparazione conta per queste gare ma c’è comunque una forte componente di creatività.

Non richiedono quindi una mera applicazione del calcolo
Calcoli non ce ne sono molti in verità. I problemi che ci propongono non chiedono un risultato ma di costruire una dimostrazione, un ragionamento.

Quindi vi preparano a quello che fa un matematico di mestiere 
Esatto. Un calcolo lo si può far fare al giorno d’oggi anche a un computer. Per costruire una dimostrazione invece c’è bisogno di un matematico.

Immagino tu voglia fare questo nella vita, il matematico
Sì, e le Olimpiadi sono molto utili se uno vuole fare il matematico di mestiere.

Come ti vedi in futuro, che tipo di matematico vorresti essere, teorico, applicato, …
Per ora come matematico teorico, poi però chissà tra tre anni cosa penserò, tra cinque anni cosa vorrò fare.

Per il momento quindi ti vedi più matematico teorico
Matematica pura.

Hai qualche grande matematico come riferimento?
Non ho un matematico diciamo ‘idolo’ o cose del genere.

C’è qualche argomento di matematica che ti piace di più?
A me piacciono tutti gli argomenti della matematica, non ce n’è uno preferito. Molti di quelli che fanno le Olimpiadi hanno una materia preferita, come quelli che amano tantissimo la geometria per esempio, o teoria dei numeri… io no, a me piacciono tutti i campi.

La passione per la matematica si è manifestata sin da piccolo?
Mi piaceva la matematica sin da prima delle elementari…

Ah quindi a tre anni
mi raccontano che a 3 anni giocavo con la calcolatrice.

Spero inconsapevolmente… (rido)
… poi questa passione ha cominciato a svilupparsi pesantemente con l’arrivo alle Superiori, venendo a contatto con il mondo delle Olimpiadi. Per questo dico che il mondo delle Olimpiadi è un mondo utile, positivo, importante perché ci incoraggia a sviluppare questa passione.

Sin dall’inizio hai avuto ottimi risultati a scuola in termini di profitto suppongo
Sì sì anche a scuola ho 10.

Da sempre immagino
Sì sì. Però quello che si studia a scuola non è tanto sufficiente per le Olimpiadi: nel mio caso ci sono stati altri due professori che hanno aiutato me e altri a sviluppare questa passione e che desidero ringraziare, che sono la professoressa Nadia Greppi del Liceo Spallanzani e il professor Carlo Benassi dell’Università di Modena e Reggio Emilia che è venuto molte volte a farci lezione insegnandoci cose decisamente al di fuori del programma scolastico. Che per le Olimpiadi non è sufficiente, ma d’altra parte non si può pretendere che ogni studente studi tanta matematica.

Quello che si impara a scuola è un po’ più standard 
Le cose che insegnano a scuola sono più semplici, e i problemi di fondo tutti uguali: una volta imparata la strategia per risolverne uno poi si applica sempre quella. Un problema per le Olimpiadi richiede l’invenzione di una strategia apposita. Però la matematica che si insegna a scuola serve molto per l’università e per tutte le applicazioni della matematica. La matematica delle Olimpiadi è più varia e tende a essere bella perché deve essere piacevole da fare per gli studenti: io trovo che gli esercizi delle Olimpiadi siano i più belli.

Quindi la matematica della scuola magari può risultare poco accattivante per uno studente
Esatto, interessante ma non così appassionante.

Pensi che a scuola si potrebbe rinforzare l’aspetto della creatività, insegnando la matematica? Magari per migliorare la posizione degli studenti italiani nelle graduatorie internazionali? 
Mah… è difficile richiedere creatività a uno studente di scuola superiore. Non penso si possa fare tantissimo per migliorare l’insegnamento liceale della matematica, va già bene così, trovo.

E’ già tanto se riescono a sopravvivere con quello attuale, diciamo
Sì ma è anche sufficiente per quello che eventualmente devono fare dopo.

I tuoi passatempi?
Suono il pianoforte. Per il resto, non faccio sport. Poi solite cose: amici, scuola, cinema,


(interviene la madre)
Videogiochi! Videogiochi!

Ah molti videogame!
Beh qualcuno…


Per dirlo tua madre, vuol dire che son diversi… 
Mia madre è un po’ deformata in questo (ride)

Dedichi molte ore al giorno alla matematica?
Io faccio sempre matematica perché ne ho voglia, non la percepisco come un dovere. Quando mi preparo per le Olimpiadi, per esempio, anche un paio d’ore al giorno, ma normalmente, un’ora, mezz’ora al giorno. La matematica è una mia passione, principalmente: le Olimpiadi sono un’ottima fonte di esercizi belli, per me però la matematica resta una passione: c’è gente che come passione fa le parole crociate, io faccio esercizi di matematica.

Va bene. Ti chiedo in conclusione se c’è qualche aneddoto divertente legato all’esperienza delle Olimpiadi
In verità no.

Conosci Terence Tao?
Sentito nominare ma mai visto o incontrato di persona. Uno dei più forti, in cima alla Hall of fame delle Olimpiadi della matematica, il migliore di tutti i tempi.

Attualmente è considerato da molti il matematico migliore del mondo
Plausibile.

Grazie mille, ti auguro la stessa fortuna. 

(intervista raccolta da Stefano Pisani)

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