Il tema del Carnevale della Matematica numero 72, che cade in Aprile, non poteva essere che quello del Mese della Consapevolezza Matematica 2014, ovvero Matematica, Magia e Mistero, che richiama il titolo di un famoso libro del 1956 di Martin Gardner (quest’anno avrebbe compiuto cent’anni: auguri Martin, e grazie per tutto quello che hai fatto per far conoscere questa meravigliosa branca del sapere!).
Innanzitutto sono doverose due parole sul Mese della Consapevolezza Matematica (Mathematics Awareness Month: MAM): si tratta di un evento creato negli Stati Uniti nel 1986 con lo scopo di aumentare la comprensione e l’apprezzamento della disciplina. Nato come Settimana e limitato a un singolo e localizzato evento, è diventato Mese nel 1999, estendendo, oltre che la durata, anche le istituzioni coinvolte, l’area interessata (l’intera nazione americana e, di conseguenza, tutto il mondo), i temi trattati. Ogni anno un Comitato apposito, il Joint Policy Board for Mathematics (JPBM) stabilisce il Tema, che viene comunicato alle principali istituzioni matematiche del paese che lo promuovono (AMS, American Mathematical Society, ASA, American Statistical Association, MAA, Mathematical Association of America e SIAM, Society for Industrial and Applied Mathematics), alle università, al mondo politico e a un numero selezionato di scuole superiori. Ad esempio, il tema dell’anno scorso è stato “Matematica e sostenibilità”. Stabilito il tema, viene preparato un poster a colori e si allestisce ilsito di riferimento con numerosissime risorse, adatte a ogni tipo di pubblico, che restano disponibili anche dopo la chiusura dell’evento. Quest’anno, per una sorta di coerenza con il tema del mistero, le risorse sono rese fruibili una per giorno, come in un calendario dell’Avvento, in modo che vengano “scoperte” una alla volta.
Il tema del 2014 nasce dalla consapevolezza che la matematica è sempre stata accompagnata da un alone di mistero, sia per la sua natura di scienza che esplora i confini del pensiero umano, fino ai limiti del concepibile (le gerarchie di infiniti, le superfici non orientabili, le dimensioni multiple, ecc.), sia perché essa consente numerosi giochi, illusioni e supposte “magie” per meravigliare e far riflettere il pubblico (dai giochi con le carte, agli esercizi di memoria, ai classici giochi del tipo “pensa un numero”).