È uscito recentemente presso Piemme Edizioni (Gruppo Mondadori) il libro 24 ore con un matematico, di Giovanni Sebastiani. Lo ha letto per noi Nico Schiavone.
Quando ero studente universitario, uno dei miei professori era solito raccontare questo aneddoto (a tutti gli accademici piace alleggerire le lezioni con episodi curiosi capitati durante una vita di ricerca e insegnamento): uscendo dal dipartimento, una coppia di passaggio, leggendo la targa in ottone “Dipartimento di Matematica”, si domandava ad alta voce che diavolo si facesse lì dentro, schernendo il fatto che “Questi scemi passano una vita a contare!”. Il mio professore li prese alla sprovvista (non pensavano di essere ascoltati) osservando che contando riusciva a mantenere una famiglia con due figli. Tuttavia, ritengo il dubbio lecito. Che cosa fa un matematico? È una domanda che si lega naturalmente a quella posta più spesso, ossia A che serve la matematica?, ma è in un certo senso più umana, e tiene conto della vita delle persone dietro i teoremi.
Il libro 24 ore con un matematico è stato un ottimo compagno di viaggio, avendolo letto durante due voli aerei, e prova a rispondere a entrambe queste domande. Nel corso della lettura, accompagniamo ora per ora l’autore, Giovanni Sebastiani, ricercatore dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, nel corso di una sua giornata. Prendendo spunto da ciò che accade intorno a lui, egli ci mostra con semplicità e chiarezza la quotidianità della matematica nella nostra vita di tutti i giorni, da una TAC in ospedale ai pagamenti bancari, dall’algoritmo di ricerca di Google ai broccoli romani nel banco ortofrutticolo. Personalmente, ho trovato davvero interessante il problema del commesso viaggiatore e come, sorprendentemente, a risolverlo siano state le formiche! Come anche il cane matematico (sì, c’è un vero articolo scientifico che si interroga se i cani conoscano la matematica), capace di ottimizzare il percorso per riportare indietro la palla lanciatagli. A riprova del fatto che la matematica ci circonda davvero costantemente, nelle attività umane così come in natura. Basta osservare bene, e a tale scopo l’autore riesce a guidarci con disinvoltura in questo viaggio, mostrandoci dove soffermarci a posare gli occhi.
La matematica è anche estremamente attuale nell’aiutarci a capire ciò che succede nel mondo ora. Infatti, ci permette di descrivere, comprendere e in una certa misura prevedere situazioni come, ad esempio, la pandemia di Covid-19, che ha messo in ginocchio il mondo intero. Come matematico applicato, Sebastiani ha contribuito attivamente nel dare una mano, studiando i dati del contagio, partecipando a trasmissioni televisive e spiegandoci in questo libro, tra le altre cose, come funziona un modello SIR per la descrizione della diffusione di una epidemia. Spesso il giornalismo odierno semplifica troppo certi concetti, con l’effetto di provocare confusione (e diffidenza) nel lettore, ma Sebastiani riesce a dare un’ottima prova di divulgazione scientifica, spiegando efficacemente i concetti senza perdere in rigore scientifico.
Come accennavo sopra però, quello che ho davvero apprezzato in questo libro è il tangibile entusiasmo e il sentimento che l’autore infonde nel racconto, e la sua estrema umanità. La narrativa e Hollywood ci hanno abituato allo stereotipo del matematico come una mente eccezionale, solitaria e problematica (da sempre la dualità genio/follia accende la fantasia e l’interesse degli spettatori). Ma questi sono casi straordinari: un matematico è solitamente una persona come tutte le altre, innamorata di una materia spesso bistrattata, vista come algida e distante, abbastanza da trasformarla nel suo lavoro. E a volte è in grado di raccontarla così appassionatamente da farla apprezzare anche a chi non è del mestiere, come riesce Giovanni Sebastiani. Buona lettura!