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Ritorna, con una nuova puntata, la rubrica Esperienze Transdisciplinari di Matematica curata da Gianluigi Boccalon. Questa volta Gianluigi ci accompagna attraverso una serie di proposte didattiche di matematica e non solo che si svolgono su campo, all’aperto, dando vita a esperienze di Outdoor Education.

di Gianluigi Boccalon 

Abbiamo già visto come l’attività laboratoriale, o per meglio dire l’attività manuale, sia uno stimolo alla comprensione dei concetti disciplinari anche più complessi. Alcuni esempi sono stati già trattati in precedenti puntate di questa rubrica:

Con questo articolo vedremo più in dettaglio la Didattica delle Discipline declinata come modalità Outdoor Education. Il modello didattico dell’OUTDOOR EDUCATION è ampiamente esposto nel volume “Progettare l’OUTDOOR EDUCATION nella scuola secondaria”, edito da Marcianum Press. Qui andremo ad “esplorare” le molteplici opportunità date da tale metodologia considerando non solo l’ambito disciplinare scientifico-matematico.

La convivenza, l’organizzazione logistica, la definizione dei turni per le pulizie, per la cucina o per il carico della legna per le stufe, sono tutta una serie di azioni determinate da un ragionamento che ha come base l’ottimizzazione dei tempi, dei costi o semplicemente della fatica fisica.

Ogni scuola, come descritto nel manuale sopra citato, oltre al lavoro manuale sul sentiero, realizza un lavoro di indirizzo speci co per la tipologia di istituto. In ogni caso, sia il lavoro sul sentiero, sia il lavoro di indirizzo devono comunque essere “validati” da un ente esterno (Comune, Ente Parco, Comunità Montana, Regole, ecc…) per poter avere il riconoscimento delle ore di P.C.T.O. (ex alternanza Scuola Lavoro).

Analizziamo ora le opportunità didattiche offerte dalla metodologia considerata per ogni singola disciplina presa in esame. Ovviamente non si tratta di percorsi a “compartimenti stagni” (come purtroppo spesso accade in ambito scolastico) ma di “ANALISI TRANSDISCIPLINARI” che consentono ad ogni singola disciplina di collegarsi in un unico percorso didattico che ha come lo conduttore proprio l’Outdoor Education.

Spesso si sente parlare della necessità di collegare le singole discipline a “compiti di realtà”, della necessità di connettere tra loro i singoli saperi per permettere una crescita culturale armonica ed aperta, della “assoluta necessità” di unire la Scuola al mondo che
circonda ed “avvolge” i ragazzi di oggi.

Quelli che seguono, nel pdf qui sotto che potete anche scaricare da qui, sono solo degli esempi, dei semplici spunti di riflessione per quei docenti che hanno a cuore un’innovazione didattica che si avvicini sempre più ai ragazzi di oggi, senza però sminuirne i contenuti, il rigore scientifico ed il livello complessivo degli apprendimenti.

La curiosità è la base fondante di ogni sapere e ne permette il consolidamento profondo. La curiosità è ciò che noi docenti dobbiamo “disseminare” ad ogni livello tra i nostri studenti.

A scuola imparo non perché è un obbligo ma perché mi serve, mi piace e perché conoscere è bello!

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