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Quanto sopravviverà la specie umana? Un bizzarro modello matematico cerca di rispondere a questa domanda.

Il fisico Willard Wells, del California Institute of Technology, autore tra l’altro di un meccanismo che interrompe la rotazione dei satelliti artificiali una volta in orbita, si è cimentato nell’impresa di dare basi matematiche alla nostra fine, ovvero di elaborare una sorta di equazione da cui ricavare “quanto la specie umana sopravviverà”. Sabato 17 marzo Wells era a Roma, e nella sala Petrassi dell’Auditorium, durante l’ultima giornata del Festival delle Scienze 2011, ha spiegato il suo punto di vista e il risultato della sua ricerca. La premessa e’ che tutto, persone, animali o cose hanno una durata che, in linea di massima e’ prevedibile. Umanoidi come l’Homo erectus o l’Homo sapiens sono sopravvissuti migliaia di secoli, come pure l’uomo sapiens, nonostante pericoli e malattie. Questo – secondo Wells – significa che, per quanto ostile, l’ambiente Terra è stato propizio alla specie umana e che se si comincia a parlare di pericolo di estinzione per il genere umano, questo deriva da una serie di condizioni che noi stessi abbiamo determinato: ’’I pericoli maggiori per la sopravvivenza del genere umano sono quelli creati da noi’’. Esistono poi dei rischi in qualche modo calcolabili, come i limiti delle risorse e la crescita demografica, ma esistono –sottolinea Wells – dei rischi in grande misura imprevedibili tra cui le ricadute dei cambiamenti climatici, o quelle dell’ingegneria genetica. O i rischi connessi al vulcanismo, o a un eventuale spopolamento dell’emisfero nord a causa di un inverno nucleare, o l’estrema possibilita’ di una scienza che, impazzita, produca consapevolmente o inconsapevolmente un virus o un agente che scateni la fine. ’’Solo nel 1931 – aggiunge il fisico – nessuno poteva prevedere questi pericoli. Così, oggi, il vero rischio per l’umanità potrebbe venire da qualcosa oscuro, inimmaginabile’’. ’’Nel XX secolo i rischi antropici sono aumentati in maniera vertiginosa, tanto che oggi le probabilita’che la nostra specie sopravviva a lungo temine sono scese a sette contro tre’’. ’’La specie umana si potrebbe salvare? ’’, si chiede Wells. La risposta e’, tra il serio e il faceto, che questa salvezza e’possibile, magari con l’intervento di un supereroe o un cataclisma tremendo di qualsiasi tipo, che riduca enormemente il numero di persone sulla terra e quindi il prelievo di risorse dal pianeta e la quantita’di emissioni… In un mondo per gran parte libero dall’uomo – e’ la provocatoria tesi di Wells – i pochi rimasti potrebbero garantire la sopravvivenza della specie umana.

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