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In questi giorni sta uscendo su Netflix la serie tv Il problema dei tre corpi, creata da David Benioff, D. B. Weiss and Alexander Woo, (i primi due sono stati i creatori di Game of Thrones) basata sull’ominimo romanzo di fantascienza dello scrittore cinese Liu Cixin. Senza nemmeno aver visto il trailer della serie, Roberto Natalini suggerisce alcuni punti di vista matematici che potrebbero tornare utili se non agli spettatori della serie, almeno ai lettori della trilogia da cui è tratto.

Intanto partiamo dall’inizio. Il romanzo “Il problema dei tre corpi” è stato scritto da Liu Cixin nel 2006 ed è il primo libro della trilogia “Memoria del passato della Terra”. Il secondo e il terzo romanzo della trilogia si intitolano (in italiano) “La materia del cosmo” (ma il titolo originale cinese si tradurrebbe piuttosto come: “La foresta oscura”) e “Nella quarta dimensione” (traduzione letterale del titolo cinese: “Morte immortale”). Liu Cixin ha ricevuto tantissimi premi per questa e altre opere. Il romanzo “Il problema dei tre corpi” è stato, nel 2015, il primo scritto da una persona asiatica a vincere il premio Hugo. Ecco, già il titolo dell’articolo vi stava ingannando: non si tratta di un romanzo, ma di una trilogia che ha a che fare con la matematica. Ma insomma nella pratica è un’opera unica, spesso rinominata a partire dal titolo del primo volume, per cui insomma, basta intendersi.

La storia inizia durante la rivoluzione culturale cinese negli anni ’60, per continuare in un ipotetico presente, molto vicino alla data di uscita del libro, per poi avventurarsi, nei due romanzi successivi, in tempi futuri sempre più remoti.  Nel primo libro viene descritto il primo contatto tra l’umanità e un mondo alieno in un vicino sistema stellare composto da tre stelle che orbitano l’una intorno all’altra in un sistema instabile a tre corpi. La trilogia è molto lunga (oltre 1500 pagine nella versione italiana), ma almeno per me è stata una delle letture più interessanti di fantascienza dai racconti di Ted Chiang.

Oltre a una notevole vastità di intenti, un numero incredibile di personaggi (confesso che la mia scarsa dimestichezza con il cinese mi ha costretto più volte a ricercare chi fosse esattamente la persona di cui si stava parlando), e tante linee narrative molto originali, il romanzo ha tantissimi spunti scientifici, approfonditi anche nella serie documentaria “Rendezvous with the Future” realizzata dalla BBC e basata su di una lunga intervista con l’autore Liu Cixin. Tra questi spunti: la possibilità di trasmettere messaggi con le onde gravitazionali, gli ascensori spaziali, l’ibernazione, i motori a fusione nucleare. Però, forse per deformazione professionale, mi ha colpito molto l’uso narrativo di alcuni argomenti a carattere matematico a volte anche non elementari.

Ora, è difficilissimo parlare di questi contenuti senza una buona dose di spoiler, per cui mi limiterò a considerazioni generali. Il problema dei tre corpi fa riferimento a un celebre problema di meccanica. Dati la posizione e la velocità iniziale di tre corpi celesti, è possibile determinare in modo esplicito la loro evoluzione per tutti i tempi futuri? Al contrario del problema dei due corpi, che era già stato risolto da Newton, quello dei tre corpi è stato un problema molto più difficile da affrontare e la sua soluzione è conosciuta in modo analitico solo per alcune configurazioni molto particolari. Da questa imprevedibilità, su cui a partire da Poincaré è stata costruita la teoria dei sistemi dinamici, prende spunto Liu Cixin per immaginare prima un videogioco ambientato in un mondo con tre soli, e poi un’intera civiltà aliena.

Ma non si fermano qui i riferimenti matematici sofisticati. Un tema cruciale e in parte non completamente esplicitato a livello teorico è quello della teoria dei giochi, ma questa volta in chiave galattica. Quale strategia si dovrebbe adottare se si fosse a conoscenza dell’esistenza di una civiltà aliena capace di voli interstellari? Questo problema è presente nell’intero sviluppo della trilogia e la sua soluzione è uno dei motori narrativi.

Tuttavia, sono i passaggi da una dimensione all’altra il tema matematico veramente centrale allo sviluppo dell’opera. Cosa succede se un protone tridimensionale viene confinato in due dimensioni? Come ci apparirebbe il mondo se potessimo muoverci in quattro dimensioni? E quante dimensioni esistono veramente? Ecco, nonostante già si parlasse di quarta dimensione ne “I fratelli Karamazov”, e ovviamente Flatlandia fosse una storia costruita proprio sui passaggi dimensionali, non è comune nemmeno nella fantascienza un uso così intenso a fini narrativi delle varie dimensioni, a parte per qualche breve racconto come “La casa nuova“, scritto nel 1941 da Robert A. Heinlein.

Per esempio, nel terzo volume della trilogia di Liu Cixin, il cui titolo italiano “Nella quarta dimensione” è uno dei più giganteschi casi di spoiler della storia delle traduzioni, delle persone entrano in una zona dello spazio in cui la quarta dimensione è accessibile e da cui si può vedere l’interno di un qualsiasi oggetto tridimensionale, come se uno facesse una specie di TAC allo spazio circostante. Per i lettori di MaddMaths! non sarà certo una novità, avendo già letto a suo tempo “Zio Paperone e il cavatappi quadridimensionale“. Tuttavia, la capacità di Liu Cixin di utilizzare a fini narrativi aspetti matematici profondi risulta sicuramente sorprendente. Soprattutto perché nonostante ci sia tanta “scienza dura”, i protagonisti della storia sono sempre delle persone, con i loro sentimenti e le loro paure, ed è forse possibile leggere tutta la trilogia trascurando almeno in parte gli aspetti più matematici e più in generale scientifici (anche se non consigliabile…).

Riuscirà questa nuova serie tv a riportare fedelmente aspetti matematici così profondi? Probabilmente no. Già ho intravisto che, per esigenze di mercato, molti dei personaggi sono interpretati da attori occidentali (mentre nella trilogia originale direi che almeno l’80% dei personaggi era di origine cinese) e non sarei stupito di trovare dei cambiamenti narrativi anche maggiori. Però, come già è stato per Game of Thrones o per Foundation, è possibile che questa trasposizione televisiva possa risultare ancora avvincente senza per forza essere fedele ai libri da cui sono state tratte le storie.

Staremo a vedere!

Roberto Natalini

Il problema dei tre corpi
di Cixin Liu (Autore) Benedetta Tavani (Traduttrice)
Collana: Oscar fantastica
Anno edizione: 2017
Pagine: 362 p., Brossura
Editore: Mondadori

 

 

 

La materia del cosmo 
di Cixin Liu (Autore) Benedetta Tavani (Traduttrice)
Collana: Oscar fantastica
Anno edizione: 2018
Pagine: 525 p., Brossura
Editore: Mondadori

 

 

 

Nella quarta dimensione
di Cixin Liu (Autore) Benedetta Tavani (Traduttrice)
Collana: Oscar fantastica
Anno edizione: 2018
pagine 688 p., Brossura
Editore: Mondadori

 

 

 

 

Roberto Natalini [coordinatore del sito] Matematico applicato. Dirigo l’Istituto per le Applicazioni del Calcolo del Cnr e faccio comunicazione con MaddMaths!, Archimede e Comics&Science.

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