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Sei bravo in musica? Allora lo sarai anche in matematica (e viceversa). Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Research in Music Education da Martin J. Bergee, docente di educazione musicale e musicoterapia all’Univertsità del Kansas, e il suo gruppo mostra infatti una forte correlazione tra risultati nello studio della musica e quelli in matematica. La ricerca ha coinvolto oltre 1000 studenti, in prevalenza di scuola media.

“Per molto tempo si è pensato”, ha spiegato Bergee, “che non solo queste aree fossero correlate, ma che esistesse una sorta relazione causa-effetto, ossia che man mano che si migliori in un’area si migliora nell’altra. Più studi musica, meglio andrai in matematica (o in lettura)”.

Sulla base dei risultati ottenuti, gli scienziati sottolineano che potrebbero esserci, e probabilmente ci sono, processi di apprendimento generale che sono alla base di tutti i risultati scolastici, indipendentemente dall’area di studio. “Risultati in musica, in matematica, nella lettura: probabilmente ci sono processi mentali di base più generalizzati che vengono applicati a tutte queste aree. Pertanto, se il tuo obiettivo è educare la persona – sviluppare la mente della persona – allora devi educare l’intera persona. In altre parole, l’apprendimento potrebbe non essere modulare come spesso si pensa che sia” scrivono i ricercatori.

E concludono: “Se vuoi che la mente di un giovane – o di qualsiasi persona – si sviluppi, allora devi svilupparla in tutti i modi in cui può essere sviluppata. Non puoi sacrificare alcune modalità di apprendimento rispetto ad altre modalità, per qualsiasi motivo, anche di tipo economico o sociale”.

 

 

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