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Esercizi visuali di memoria di lavoro e attività di ragionamento migliorano le capacità matematiche dei bambini più degli esercizi di rotazione spaziale. Sono questi i risultati dello studio condotto dallo svedese Karolinska Institutet, stando a quanto si legge sulla rivista Nature Human Behaviour. “Quando si tratta di migliorare l’apprendimento matematico nei bambini piccoli, il tipo di formazione cognitiva eseguita gioca un ruolo significativo” spiega Torkel Klingberg, tra gli autori della ricerca, “quello che abbiamo trovato dimostra che l’allenamento cognitivo si trasferisce a un’abilità diversa da quella praticata”.

Numerosi studi hanno collegato le abilità spaziale – cioè la capacità di comprendere e ricordare relazioni dimensionali tra gli oggetti – alle prestazioni in STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics); non è infrequente che durante i colloqui di lavoro in questi campi, i candidati vengano valutati tramite test di abilità spaziale. Una situazione che ha fatto sviluppare il training alla cognizione spaziale, che si concentra sul miglioramento della capacità di memorizzare e manipolare varie forme e oggetti e individuare schemi in sequenze ricorrenti. Alcune scuole oggi includono esercizi spaziali come parte del loro insegnamento. Tuttavia, studi precedenti che valutavano l’effetto della formazione spaziale sul rendimento scolastico hanno mostrato risultati contrastanti: in alcuni casi miglioramenti significativi e in altri nessun effetto.

In questo studio, più di 17.000 scolari svedesi di età compresa tra i sei e gli otto anni hanno completato la formazione cognitiva usando un’app per 20-30 minuti al giorno nel corso di sette settimane: nella prima settimana, i bambini hanno ricevuto esercizi identici, dopodiché sono stati distribuiti in modo casuale su uno dei cinque piani di allenamento. In tutti i gruppi, i bambini trascorrevano circa la metà del loro tempo in compiti matematici basati sui numeri, mentre il tempo rimanente veniva assegnato in modo casuale su diverse forme di allenamento cognitivo sotto forma di compiti di rotazione (rotazione mentale 2D e puzzle tangram), compiti di memoria di lavoro visiva o compiti di ragionamento non verbale. Le prestazioni di matematica dei bambini sono state testate nella prima, quinta e settima settimana.

I ricercatori hanno scoperto che in tutti i gruppi c’era un miglioramento delle prestazioni matematiche, ma che l’addestramento al ragionamento aveva il maggiore impatto positivo, seguito dalle attività di memoria di lavoro. Inoltre, gli scienziati hanno osservato che i benefici dell’allenamento cognitivo potevano differire di ben tre volte tra gli individui, e ciò potrebbe spiegare le differenze nei risultati di alcuni studi precedenti, visto che le caratteristiche individuali dei partecipanti allo studio tendono ad avere un impatto sui risultati.

Ecco qualche esempio di test condotto durante l’esperimento.
Attività di memoria di lavoro visiva: ricordare gli oggetti mostrati. I bambini riproducevano una sequenza di punti su una griglia toccando lo schermo. La difficoltà veniva aumentata aggiungendo più oggetti.
Attività di ragionamento non verbale: completare sequenze di modelli spaziali. Ai bambini è stato chiesto di scegliere l’immagine corretta che andasse a riempire uno spazio vuoto in base a sequenze precedenti. La difficoltà veniva aumentata aggiungendo nuove dimensioni come colori, forme e punti.
Attività di rotazione: capire come apparirebbe un oggetto se ruotato. Ai bambini è stato chiesto di ruotare un oggetto 2D per adattarlo a varie angolazioni. La difficoltà veniva aumentata facendo aumentare l’angolo di rotazione o la complessità dell’oggetto da ruotare.

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