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La scienza di Guerre Stellari, di Luca Perri, è —come suggerisce il sottotitolo Dal Millennium Falcon alla spada laser, cosa è “fanta” e cosa è “scienza”— una attenta analisi della scientificità dei vari aspetti della saga fantascientifica di George Lucas. Ce ne parla Alberto Saracco. Recensione scritta e video (diverse tra loro).

Luca Perri è un astrofisico e grande divulgatore scientifico. Questo è il suo primo libro che leggo, ma di certo non sarà l’ultimo. In effetti, La scienza di Guerre Stellari può essere interpretato come un compendio di regole per scrivere un buon libro divulgativo: pieno di autoironia verso se stesso e verso la categoria degli astrofisici, ricco di riferimenti vari alla cultura nerd (che dovrebbero essere graditi al lettore, altrimenti perché comprare un libro con Star Wars nel titolo?), fa divertire dalla prima all’ultima pagina, ma al contempo trasmette un sacco di informazioni di astrofisica e guida il lettore in vari ragionamenti molto interessanti. Insomma, informa senza annoiare. Il lettore si ritroverà a divorare il libro senza volersi staccare e imparerà un po’ di astrofisica. Ovviamente, il contenuto scientifico è interessante, di valore e corretto.

Il libro è diviso in nove capitoli, i cui titoli rimandano ai corrispondenti episodi di Guerre Stellari (I La galassia fantasma; II All’attacco dei nomi; III La navetta dei Sith; IV Una nuova distanza; V L’Impero costruisce ancora; VI Il rimbrotto dello Jedi; VII Il prelievo della Forza; VIII Gli umidi Jedi; IX La spesa del Light Freighter) e in ogni capitolo ci viene posta una domanda riguardante Star Wars e la scienza (quasi sempre l’astrofisica, ma non solo). Lo stile è quello del quiz Chi vuol essere miliardario? e, per individuare la risposta corretta tra le quttro proposte, vengono man mano forniti anche i classici aiuti.

Alla fine del quiz è possibile verificare la propria competenza come conoscitore della Scienza di Guerre Stellari: riuscirete ad essere un Maestro Jedi della Scienza? O sarete solo un giovane padawan come me? Le domande non sono affatto semplici… (o forse sono scarso io)

Le domande variano da curiosità astronomiche (quanto dista la galassia più vicina?, esistono pianeti battezzati coi nomi dei pianeti di Star Wars?, cosa è un parsec?) alla biologia (cosa sono i midichloria?), ma la maggior parte delle domande riguarda la fattibilità scientifica e tecnologica di alcuni oggetti o scene della saga (dalla spada laser al Millennium Falcon, passando per la Morte Nera, la propulsione a ioni e la navigazione nella fascia degli asteroidi).

Il libro è consigliatissimo a tutti gli appassionati di astronomia o astrofisica e di Star Wars. Non necessita di alcun prerequisito di matematica o fisica per essere goduto appieno. Se non avete visto la saga di Star Wars (nemmeno la trilogia originale), il libro può essere godibile lo stesso, ma sappiate che avete il biasimo mio, di Luca Perri e di Marshall Eriksen (se non avete idea di chi sia e cosa pensi di chi non ha visto Star Wars, guardate la mia videorecensione!).


Luca Perri
La scienza di Guerre Stellari
Rizzoli, 301 pp., 17,00 euro
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Alberto Saracco

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