È un venerdì d’inverno e, ad occhi poco attenti, quella che si sta svolgendo in giro per l’Italia, con 209 squadre suddivise in 6 gare, potrebbe essere una normale fase locale della gara a squadre di matematica: i testi sono preparati da un gruppo di ex-concorrenti, ora studenti universitari a Genova, sotto la guida di Pino Rosolini, che da anni si occupa delle gare locali a squadre; ogni squadra ha, come sempre, sette componenti.
Ci sono però aspetti nuovi rispetto al passato, ad esempio le squadre che partecipano alla stessa gara non sono tutte fisicamente nello stesso posto, ma, da città diverse, si ritrovano nella stessa arena virtuale. Le squadre che staccheranno oggi il biglietto per partecipare alle semifinali nazionali a Cesenatico sono 3 per gara, quindi 18 in totale, quando solitamente ci aspettiamo oltre 100 squadre.
Ah, un ultimo dettaglio: le squadre in gara sono tutte di sole ragazze.
Questa gara è un primo esperimento, di grandissimo successo, oltre le più rosee aspettative, per incentivare la partecipazione femminile alle gare di matematica. Si può certamente discutere sul fatto che avere delle “quote rosa” sia o meno una buona strategia per risolvere il problema, ma può essere un primo passo, già sperimentato nell’ambito delle gare internazionali di matematica con le European Girls’ Mathematical Olympiad, di cui abbiamo già parlato in passato qui su MaddMaths!.
Il problema della bassa partecipazione femminile alle gare di matematica, purtroppo, è un fatto: in Italia, nel 2016, la prima fase delle olimpiadi di matematica, a livello d’istituto, ha visto solo un lieve sbilanciamento nel genere dei concorrenti (56% maschile, 44% femminile), ma il divario si è ampliato alla gara di secondo livello (76% maschile, 24% femminile), per arrivare ad un estremo in occasione delle finali nazionali (94% maschile, 6% femminile). E non è solo un problema italiano, ma internazionale, come già visto, ad esempio, nell’intervista a Jo Boaler, riportata qui su MaddMaths!.
Quali sono le cause di questo squilibrio? Difficile dirlo, probabilmente si tratta di un quadro molto complesso, del quale abbiamo solo poche tracce. Sembra ragionevole pensare, tuttavia, che parte del motivo ricada sugli stereotipi di genere. I giochi matematici sono visti come un’attività strettamente intuitiva e non come una in cui sia il “duro lavoro” di preparazione ad essere premiato. (Questo punto di vista è tra l’altro falso come spesso sottolineato dagli stessi allenatori che preparano i concorrenti italiani alle gare internazionali. Il suggerimento chiave delle “Schede Olimpiche” di Massimo Gobbino, la Bibbia di chi affronta le olimpiadi di matematica, è “Lavorare. Lavorare. Lavorare.”). Al tempo stesso un recentissimo studio pubblicato su Science (Gender stereotypes about intellectual ability emerge early and influence children’s interests, Bian et al., Science 355, 389–391 (2017)), mostra che già all’età di 6-7 anni si insinuano nelle bambine degli stereotipi di genere che fanno ritenere loro di essere meno adatte dei loro coetanei maschi a giochi “per bambini veramente intelligenti”, cosa invece non percepita quando il gioco viene loro presentato come “per bambini che si impegnano veramente tanto”.
Ecco allora che proporre un controesempio, una gara riservata alle ragazze, in cui possano vedere che le olimpiadi matematiche sono qualcosa cui possono partecipare anche loro, con successo e divertimento non inferiore a quello dei ragazzi, può essere un primo tentativo per arrivare ad una soluzione.
Congratulazioni quindi alle ragazze delle squadre:
- Ariosto-Spallanzani, Reggio Emilia
- Battaglini, Taranto
- Calini, Brescia
- Cassini, Genova
- Copernico, Prato
- Da Vinci, Treviso
- Ferraris, Torino
- Grassi, Latina
- Marconi, Carrara
- Marinelli, Udine
- Messedaglia, Verona
- Nievo, Padova
- Oliveti, Locri
- Paschini, Tolmezzo
- Plinio Seniore, Roma
- Principe di Napoli, Assisi
- Righi, Roma
- Torricelli, Faenza
che si sono qualificate alle semifinali nazionali a Cesenatico e hanno mostrato, assieme a tutte le altre squadre partecipanti, che le gare di matematica sono anche per loro.