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Va bene, siamo tutti (o quasi) in vacanza o almeno in procinto di partire, e per questo ci permettiamo un titolo volutamente falso (o meglio fake, come la nostra rubrica). La matematica dell’estate non esiste, ma suona bene. Leggendolo già vi sarete creati un’aspettativa. Quale sarà il legame tra la matematica e l’estate?

 

Sarà una ricorrenza numerica o una similitudine geometrica? D’estate i numeri primi diventano forse pari (chissà, magari si dilatano un po’ per il caldo…)? E quelli perfetti diventano imperfetti? Oppure la legge di evoluzione dell’area dell’ombra proiettata dal vostro ombrellone è per caso ben descritta da un’equazione differenziale? Le temperature seguono andamenti iperbolici? E qual è la probabilità che il tizio che scrive a pochi metri da voi, sì proprio voi, quelli dell’ombrellone, sia un matematico? (ehi, smettete di guardarmi, che così non riesco a lavorare!). In realtà siamo anche noi un po’ colpevoli dell’inflazione dei titoli che cercano di presentare la matematica con una connessione insolita. La matematica della coppia, o quella del campionato del mondo di calcio. Il nostro articolo più letto nello scorso aggiornamento è stato quello sulla matematica dei cerchi di grano e se facessimo “La matematica del Codice Da Vinci” (che temo già esista) sono sicuro avremmo un successo clamoroso (ma non vi preoccupate, non lo faremo…). Chi fa divulgazione matematica cerca infatti di far vedere come la matematica entri più o meno in qualsiasi attività umana, a volte magari stiracchiando anche un po’ il senso delle cose, ma per la maggior parte del tempo cercando solo di semplificare un argomento complesso (in questo aggiornamento si parla ad esempio del sequenziamento del genoma, della dinamica delle folle, e ancora dei meccanismi di promozione meritocratica), e sempre basandosi su qualche cosa di ben reale.

Invece, per per chi fa comunicazione, il meccanismo “matematica + …” funziona un po’ diversamente. Spesso basta infatti che in una certa notizia vi sia un qualche ragionamento di tipo logico, o numerico o probabilistico, insomma, basta che vi sia un evento che anche lontanamente abbia un’intersezione non vuota con quello che la gente comunemente chiama “matematica”, e meglio se questo ragionamento porta a conclusioni paradossali (bisogna mettere un maglione rosso per parare i rigori, sotto la pioggia si bagna meno chi cammina e non corre), che subito scatta il titolo: la matematica del taglio della pizza o quella delle mucche o del del superenalotto. Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Apro Google a caso e trovo infatti The mathematics of sexuality in cui non si parla di matematica, ma di una giornalista che è andata a letto con molti uomini, e in cui si rimanda ad un altro articolo in cui il giornalista si chiede “How many lovers is too many lovers?” (Quanti amanti fanno troppi amanti?). Ecco finalmente la matematica…

Ma perché questo sembra succedere più spesso con la matematica piuttosto che con le altre scienze? D’accordo esiste la fisica dei supereroi o la chimica dell’amore, ma scorrendo le news degli ultimi anni, sembra proprio che la matematica la faccia da padrone nel collezionare connessioni improprie e a volte francamente arbitrarie (ma veramente esiste la matematica della stretta di mano?).

Una possibile ragione potrebbe risiedere nel fatto che, se da una parte tutti siamo stati esposti per molti anni ai concetti matematici e fin dalla più tenera infanzia, dall’altra la maggior parte delle persone dichiara di ritenersi negata per questa materia. E lo dichiara portando dentro di sé un notevole senso di colpa. Proporre allora un argomento del tipo “la probabilità di un matrimonio felice” in termini matematici, può in qualche modo attenuare questo disagio, facendoci credere di stare veramente recuperando il tempo perduto, e in ogni modo entrando in contatto con qualche cosa di autorevole e di un certo spessore culturale.

Oppure, sono forse gli opposti che si attirano. Per cui, se sto confezionando una notizia trash sulle previsioni del mirabolante polpo Paul (di cui si parla anche in questo aggiornamento), può essere una buona idea intitolarlo “la matematica del polpo”, perché in questo modo otterrò due risultati:

a) nobiliterò il mio articolo trash, dando una patina scientifica ad una notizia altrimenti vuota; b) attirerò l’interesse di coloro che non si interessano al calcio, e forse nemmeno ai polpi, con qualche cosa di insolito.

Poi però mi viene un dubbio. C’è una storiella attribuita al grande astronomo Arthur Eddington, su alcuni pescatori (o erano matematici?) che dopo aver lungamente pescato con una rete con le maglie larghe 5 cm, conclusero che in mare non c’erano creature di taglia inferiore a quella misura. Forse se al posto di ricevere ogni giorno le news di Google con la parola “matematica”, avessi messo come chiave di ricerca la parola “estate”, il mio punto di vista per questo articolo sarebbe potuto essere diverso… (ma sono comunque riuscito a scrivere una frase di senso compiuto contenente le parole “matematica” e “estate”,però!).

Buone vacanze, ci vediamo a settembre e per chi sta vicino Roma, ricordatevi che saremo il 24 settembre a Explora, il Museo dei Bambini di Roma, per una serata di giochi per bambini dai 4 ai 12 anni (senza dimenticare i genitori!).

di Roberto Natalini

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