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Tennis. Tutti parlano di tennis. Soprattutto in Italia, soprattutto a Novembre. Potevamo lasciar passare la cosa così, senza rompere le uova nel paniere a nessuno? Che non sia mai detto. Sinner, Berrettini, Errani e Paolini possono darsi da fare quanto gli pare, per suscitare gli italici entusiasmi; e non possiamo negare che ci siano riusciti bene, loro e tutti i loro compagni d’avventure. Ma noi siamo specializzati nel turbare e rovinare gli altrui entusiasmi, ed è per questo che, in questo Novembre 2024, abbiamo sincronizzato orologi e calendario per per rovinare la più grande festa tennistica italiana di tutti i tempi. C’è bastato un problemino ad ambientazione tennistica, e il disamore verso lo sport delle racchette è già cominciato a serpeggiare per il paese.

Il problema in questione lo abbiamo presentato sul numero novembrino di Le Scienze, si intitolava “Un campionato lungo un giorno“, e lo possiamo riassumere più o meno così:

In un torneo di tennis giocato solo dai nostri tre eroi, con partite brevi ma intense, la regola di alternanza è: due giocano, uno resta in panchina; chi vince resta in campo per la partita successiva, chi perde lascia il posto a chi stava in panchina al giro precedente, e avanti così, fino allo sfinimento. Non si tiene conto delle partite vinte o perse, ma è noto che Doc ha giocato 10 partite, Rudy 15 e Alice 17. Chi ha perso la seconda partita?

Sorprendente, vero? Certo che è sorprendente. A dire tutta la verità, è sorprendente per un sacco di ragioni e di modi diversi. Oddio, per assaporare al meglio le sorprese dovreste proprio provare a risolverlo, nel caso che non l’abbiate già fatto. Provando a risolverlo, dovreste scoprire un certo numero di stranezze, ad esempio: a) le informazioni date sembrano insufficienti, ma in realtà non lo sono; b) sembra un problema di matematica, ma alla fin fine la matematica c’entra pochissimo, e quantomeno, per rispondere al quesito, basta quella della seconda elementare (forse anche solo quella della prima, per i seienni più ardimentosi); c) “Cavolo, ma allora è un problema facile, nonostante sia un problema di RM?” – Sì, è facile, l’ha risolto persino Doc: provare per credere d) Le informazioni che sembravano insufficienti sono persino sovrabbondanti, possono rivelare anche di più della sola risposta al quesito. Eccetera, eccetera, eccetera.

I nostri solutori abituali hanno rapidamente trovato la soluzione e sviscerato i passi a) e b), e ipotizziamo anche il passo c), che probabilmente li ha anche delusi un po’. Curiosamente, non ci pare che nessuno si sia avventurato nei meandri del punto d), forse per la banale ragione che il testo non richiedeva minimamente di avventurarvicisi. E va bene, però, suvvia… un po’ di senso dell’avventura, no? Che fine ha fatto? Sul sito di Le Scienze abbiamo provato a mostrare qualcuna delle deduzioni che si potevano trarre da quelle poche informazioni, e per sovrappeso abbiamo aggiunto anche un quesito ulteriore: non particolarmente difficile neppure questo, ma insomma… diciamo che non ci aspettiamo risposte da ragazzini delle elementari. Quindi, facciamo così: cominciate a risolvere il problema originale (se non l’avete già fatto); poi andatevi a leggere quello che scriviamo nell’articolo linkato qua sotto:

La soluzione del problema secondo i Rudi Mathematici è pubblicata qui.

… e poi diteci cosa ne pensate di tutto, soprattutto del problemino aggiuntivo che abbiamo messo in quello che, nell’articolo di soluzione, abbiamo inserito alla fine, in quello che abbiamo chiamato “Post Scriptum”. Potete scriverlo nei commenti, così quei despoti di MaddMaths! vedono che portiamo un sacco di clic, di interazioni e movimentazioni, e non ci sfrattano subito da casa loro…

 

 

I Rudi Mathematici (Rodolfo Clerico / Rudy d’Alembert, Piero Fabbri / Piotr Rezierovic Silverbrahms, Francesca Ortenzio / Alice Riddle) sono autori della omonima e-zine di matematica ricreativa, pubblicata in rete dal 1999.

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