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Alex Bellos, un matematico brasiliano che ha condotto un’indagine globale su un campione di 30 mila persone di entrambi i sessi e di diverse età, ha affermato che il “7” è il numero più popolare in tutto il mondo. Bellos ha spiegato che nel sondaggio ogni numero da uno a cento è stato scelto almeno una volta, mentre sono state 472 le preferenze se si allarga il campo fino a mille.

Sul vincitore ci sono diverse teorie sul perché sia stato scelto. Da quella più affascinante, legata al fatto che sono sette i pianeti visibili a occhio nudo, a quella ipotizzata dallo stesso ricercatore in base a cui il sette è l’unico numero tra uno e dieci che non può essere moltiplicato o diviso all’interno del gruppo. “Non ci sono certezze sul perché il numero abbia una rilevanza costante nella storia dell’umanità – ha affermato -. Ma ritengo che sia a seguito delle sue proprietà uniche” (numero primo di Mersenne ed Euclideo, nonché “fortunato” per esempio). In classifica ci sono anche il Tre (secondo posto), l’Otto (terzo), Quattro (al quarto), Cinque (quinto), 13 (sesto), Nove (settimo), Sei (ottavo), Due (nono) e Undici (decimo).

Questo numero magico da sempre affascina le persone e il fatto che il “Sette” sia il più utilizzato, si può notare in tutti i campi e settori. Dalla musica (sette note, chiavi e tipi di sassofono) alla chimica (sette sono i termini della scala di fusibilità dei minerali di Kobell, gli elementi del primo Gruppo del Sistema Periodico e le classi di simmetria dei sistemi cristallini). In astronomia, sette sono i cieli dell’antichità e le stelle più luminose delle costellazioni dell’Orsa maggiore e dell’Orsa minore. In fisica sette sono i colori dell’arcobaleno, le grandezze, le unità fondamentali del sistema internazionale di unità di misura. Altri esempi ci sono in geografia, dai colli di Roma ai mari secondo l’antica suddivisione dei Greci, agli Emirati Arabi alle isole Eolie e Canarie maggiori. In biologia le ossa del tarso nel piede umano sono sette e altrettante le vertebre cervicali. Anche in ambito religioso il “Sette” è un numero fortemente ricorrente: le fanciulle e i fanciulli che venivano offerti da Atene a Minosse, le virtù, i Sacramenti, i peccati capitali, i doni dello Spirito Santo al Cristianesimo, gli arcangeli, i bracci del candelabro ebraico Menorah, gli attributi fondamentali di Allah e gli Dei della felicità del buddhismo e dello shintoismo. “Sette”, peraltro, è il numero buddhista della completezza.

Nella Storia il numero ricorre per i saggi filosofi greci, le meraviglie del mondo antico e moderno, i Re di Roma, i Papi Avignonesi e le mucche grasse e mucche magre nell’antico Egitto (sette anni di prosperità e altrettanti di carestia). Ci sono sette arti liberali e la cultura popolare non è da meno. Basti pensare ai proverbi e alle espressioni più comuni come “Sudare sette camicie”, i “sette anni di sfortuna” sfortuna quando si rompe uno specchio, essere al settimo cielo e fare il Giro delle Sette Chiese. Da questa ossessione per il Sette non sono esclusi nemmeno i giochi e gli scherzi. Nella scopa il “settebello” è l’unica carta che da sola vale un punto e il dado, nonostante abbia sei facce, ha la particolarità che la somma delle facce opposte sia “sette”. Non si possono dimenticare nemmeno i giorni della settimana, i nani di Biancaneve o le sfere del drago nel manga Dragon Ball. Sette sono i romanzi di Harry Potter e lui stesso è nato a luglio (settimo mese dell’anno), nonché indossa la maglia con questo numero nelle partite di Quidditch. Senza contare che tutti i bambini – almeno una volta nella vita – avranno subito il classico “BubuSettete!” da genitori o parenti. Non dimentichiamo poi che l’agente segreto britannico James Bond aveva come nome in codice 007, come altrettanti erano i Samurai nel capolavoro di Akira Kurosawa e i magnifici nel film di John Sturges.

 

A cura di Alice Sepe

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