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La Matematica è entrata in azione nei due anni di pandemia. Dai modelli epidemiologici ed economici alle fake news. Ce ne parla Marco Menale.

“A cosa serve la matematica?” Quante volte abbiamo sentito ripetere questa domande. Dalle serate con amici alle lezioni, matematiche e matematici si scontrano con questa richiesta. Per non parlare dell’immagine del matematico come essere solo e pensoso. Beh c’è la Medaglia Fields Grigorij Perel’man, ma quella è un’altra storia. Ebbene sì, la matematica serve. E matematiche e matematici si spendono tanto per le sfide della società contemporanea. La pandemia da SARS-CoV-2 è la testimonianza più recente di questa azione nella società.

Questi due anni hanno segnato il modo di vedere il mondo. E ancora non è finita con le nuove varianti. La comunità matematica si è impegnata sin dalle prime fasi di un enorme evento inaspettato. Matematiche e matematici sono entrati in azione con lo sviluppo di modelli epidemiologici. E hanno sfruttato i tanti dati a disposizione e l’elevata potenza di calcolo.

Guardiamo alcuni di questi studi. Ci sono i modelli di epidemia e informazione che pesano l’impatto dell’informazione sull’andamento del contagio. Infatti informare la popolazione può alterare i comportamenti. Ad esempio i cittadini possono essere più o meno predisposti a rispettare misure di distanziamento o indossare la mascherina. E poi i modelli per la strategia vaccinale. L’umanità ha affrontato per la prima volta una campagna di vaccinazione su scala planetaria.

La pandemia ha avuto e continua ad avere impatto economico. Fin dove arriveranno le conseguenze? Cosa aspettarsi? E anche su questo sono arrivati modelli matematici con risultati interessanti. Ad esempio non solo la pandemia impatta maggiormente sulle classi più povere ma è la stessa condizione socio-economica ad impattare sulla pandemia. Perché è tra i cittadini più poveri che il virus circola indisturbato consentendo lo sviluppo di nuove varianti (qui per approfondire).

Ancora. I vaccini hanno impatto sulla situazione socio-economica? La comunità matematica ha cercato una risposta anche a questa domanda. E ne sono arrivati dei modelli. I vaccini limitano i danni economici della pandemia fino ad un’azione di redistribuzione della ricchezza. Tuttavia c’è una condizione necessaria affinché questo possa succedere: una vaccinazione su larga scala.

E poi il tema delle fake news. Perché i due anni di pandemia hanno anche significato la prima esperienza di infodemia (ne parlano Ferrazzoli e Maga nel loro libro “Pandemia e Infodemia”). Lo studio di strategie per riconoscere le fake news ha avuto una netta accelerata. Ad esempio sono stati sviluppati algoritmi per il riconoscimento di testi autogenerati con un tasso di successo del \(72\%\). E non è niente affatto male se consideriamo che i precedenti algoritmi arrivavano ad appena  il \(54\%\).

Sono alcune della storie della Matematica in Azione. E sono donne e uomini che hanno usato la matematica per aiutare la società. E contribuire ad un benessere futuro in un periodo così difficile (senza considerare la recente invasione dell’Ucraina). Ma sanno di non avere la sfera di cristallo. Come dice Alessandro Vespignani:

“Questi scenari definiscono quindi un insieme di possibili futuri, ma poiché è improbabile che le assunzioni degli scenari si realizzino esattamente nel modo in cui sono state definite, nessuno di questi scenari può essere considerato una previsione. Gli scenari servono quindi ai decisori come strumenti di ragionamento, non per definire esattamente che cosa succederà.”

Però continuano a entrare in azione!

Marco Menale

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