Antonella Perucca, matematica all’università del Lussemburgo che il nostro pubblico già conosce, vedi qui, e Lisa Vagnozzi, filosofa e insegnante di italiano per stranieri, hanno scritto assieme “Dodici storie fantastiche, un libro di enigmi e avventure” (acquistabile su Amazon) rivolto a bambine e bambini appassionati di matematica. Ce ne parla Chiara de Fabritiis.
Mi sembra giusto cominciare con una dichiarazione di conflitto d’interessi: conosco Antonella Perucca da molti anni, quando non era ancora allieva della Scuola Normale, da allora ci lega un rapporto di amicizia che spero non mi faccia velo in questa recensione.
Le dodici storie fantastiche raccontate da Antonella e Lisa, rispettivamente matematica e filosofa, compagne di Normale nei primi anni Duemila, sono a mio parere un ottimo consiglio per la fascia di età fra 8-10 anni con la possibilità di ampliarla sia verso il basso che verso l’alto.
La struttura del libro, infatti, si presta a più di un utilizzo: lasciandolo direttamente in mano a chi frequenta gli ultimi anni della scuola primaria, l’aspetto ludico e narrativo sarà quello che catturerà subito l’attenzione. La romantica storia delle lettere scambiate fra il principe Edmondo e la principessa Cunegonda, il goloso indovinello del signor Mario, proprietario della pasticceria Le tre meringhe, il problema del tè che i topi di biblioteca devono preparare in 6 minuti incuriosiranno lettori e lettrici, tenendoli avvinti finché non avranno scoperto (o letto, se la curiosità e l’impazienza non avranno lasciato loro scampo) la soluzione degli enigmi proposti.
Il risultato sarà sicuramente un successo, grazie all’inventiva delle autrici e alla loro abilità nel raccontare, anche se a mio parere questa strategia di lettura non è quella che sfrutta appieno tutta la sostanza del libro: le brevi appendici che seguono ciascuna storia e contengono una spiegazione più approfondita dell’enigma sono infatti dirette a un pubblico di età almeno adolescenziale.
Una maniera più efficace di utilizzare il testo è allora quella di mettere in campo una persona adulta, o che abbia quantomeno superato i 16-17 anni, e che si relazioni con chi legge; il top sarebbe cercare di creare un gruppo di ragazzini e ragazzine coinvolto in una specie di gioco-indovinello che ha per tema la storia proposta. È vero che in questo modo, il costo, per così dire, in termini di tempo è molto maggiore perché il libro non è più un oggetto che intrattiene il lettore, ma diventa una specie di canovaccio di sceneggiatura che va interpretato e adattato alle età del pubblico. Il livello di soddisfazione che deriva da questo procedimento è senza dubbio molto più alto, anche perché le interazioni all’interno del gruppo porteranno vivacità e divertimento aggiuntivi.
A essere onesti non ci vuole poi molto a realizzare un ambiente adatto: basta un parente/amico/educatore con la passione per la matematica (ammetto che un po’ di talento istrionico non guasta), un gruppetto di bambini e bambine e un paio d’ore a disposizione!
In una situazione di questo tipo, inoltre, il vincolo sull’età si attenua: i più piccoli potranno essere coinvolti anche se non sarebbero ancora capaci di leggere autonomamente una storia che dura qualche pagina, mentre i ragazzini delle medie, che non leggerebbero un libro stampato grande perché lo classificano sdegnosamente come “da piccoli”, si sentiranno valorizzati nell’essere spinti a scoprire i meccanismi logico-matematici reconditi che soggiacciono a ognuna delle storie.
Per un adulto appassionato di matematica, poi, vedere argomenti classici della materia, come il principio dei cassetti o la strategia del minimax, celati sotto il velo del fiabesco e del fantastico è un ritorno all’ingenuità di un tempo passato che assume toni quasi commoventi.
Pur non essendo un’esperta del ramo, mi azzarderei a consigliare questo libro anche come testo aggiuntivo per i corsi di matematica tenuti a scienze della formazione primaria: per i futuri insegnanti delle scuole dell’infanzia e della primaria, avere un ponte fra l’immaginario dei bambini e delle bambine con il contenuto della disciplina sarebbe uno strumento di aiuto prezioso per la riflessione sulla disciplina e sulla sua didattica.
Il fatto che queste storie siano strutturate in modo che ci sia spazio per tentare un approccio, accorgersi che non va, sfruttare un suggerimento, sbagliare ancora, arrivare stanchi ma soddisfatti alla soluzione è a mio parere un pregio non trascurabile. In questo modo infatti si permette ai lettori di comprendere appieno che l’errore non porta alla sconfitta o alla vergogna, ma può essere sfruttato in maniera costruttiva per ripartire nella direzione di un nuovo percorso che ci conduca alla meta; nel frattempo il percorso seguito ci avrà portato a confrontarci con tanti problemi curiosi e affascinanti.
Infine, un’osservazione a latere: fa piacere che le autrici, due expat che si sono formate in Italia, ma hanno poi proseguito il loro percorso di ricerca e lavorativo all’estero, rispettivamente in Lussemburgo e in Germania, non abbiano dimenticato le loro radici culturali e che abbiano scelto la loro lingua madre per regalarci questo piacevolissimo contributo.
Dodici storie fantastiche: Enigmi e avventure per piccoli matematici
di Lisa Vagnozzi e Antonella Perucca
ASIN : B0B1Q76WD5
Editore : Independently published (19 maggio 2022)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 186 pagine
ISBN-13 : 979-8447660796