Pin It

Brevi consigli per letture matematiche. “L’arte della statistica – Cosa ci insegnano i dati” di David Spiegelhalter, consigliato da Marco Menale.

Dai sondaggi politici al numero dei turisti. Dalle temperature registrate nel corso di un anno ai risultati della sperimentazione di un nuovo farmaco. Sono esempi di informazioni fatte di numeri, più in generale di dati. La statistica è il modo per capirli e descriverli. Leggiamo e sentiamo, tra gli altri, di media, frequenze e probabilità. Conoscere la statistica, con il suo linguaggio e i suoi metodi, è necessario per capire quanto succede. E, allo stesso tempo, per non lasciarsi ingannare da disinformazione e fake news. Raccontare e spiegare la statistica è l’obiettivo del libro “L’arte della statistica – Cosa ci insegnano i dati”, di David Spiegelhalter (ne avevamo parlato anche qui su MaddMaths!).

Sir David Spiegelhalter è uno statistico britannico, fellow presso il Churchill College di Cambridge. Dirige il Winton Center for Risk and Evidence Communication, presso il Center for Mathematical Sciences, sempre a Cambridge. Ha ricoperto il ruolo di presidente della Royal Statistical Society. Assieme all’importante attività di ricerca, si interessa di divulgazione scientifica. Tra gli altri, ha curato e realizzato il podcast “Risky Talk”.

Il libro si apre con il paragrafo “A che cosa serve la statistica.”. Partendo da esempi e domande, come “quanti alberi ci sono sul pianeta?”, l’autore vuole da subito trasmettere il messaggio “la statistica è importante per comprendere il mondo”. Per questo, i primi capitoli ne introducono gli elementi di base, a partire dal modo di rappresentare i dati. Da qui, si passa ai problemi di campionamento, come la scelta di campioni rappresentativi di un’intera popolazione. Con la regressione lineare e l’indice di correlazione di Pearson, l’interesse si rivolge ai rapporti di causa-effetto tra fenomeni. In particolare, l’autore più volte mette in guardia il lettore dalla pericolosa confusione tra correlazione e causalità (qui ne abbiamo parlato su MaddMaths!).

Dopo questa prima parte, si passa alla probabilità, a cui Spiegelhalter da grande importanza. Infatti, a suo avviso, la probabilità è una parte fondamentale della statistica. Anzi, è una sorta di garanzia dell’efficacia dei suoi metodi e delle sue procedure. Dopo aver mostrati i vari approcci alla probabilità, si passa all’inferenza statistica. Tra gli altri, troviamo: ipotesi nulla, valore p e significatività. Questa parte più tecnica, si chiude con l’inferenza bayesiana e lo scambio tra probabilità a-priori e  probabilità a-posteriori.

Gli ultimi capitoli sono di critica. È qui che l’autore mostra alcuni limiti della statistica, sia da un punto di vista concettuale, che tecnico-operativo. Così come i danni che questi limiti possono provocare, se non conosciuti o mascherati. Tuttavia, l’autore non si limita a questo elenco di problemi. Da un lato, presenta delle prospettive future nella ricerca statistica, anche grazie alla crescente potenza di calcolo dei moderni computer. Dall’altro, suggerisce al lettore dei metodi con cui difendersi dalla cattiva statistica.

In definitiva, il libro è ben scritto, con tanti paragrafi che aiutano il lettore a muoversi tra i vari argomenti presentati. Con la probabilità e l’inferenza, la lettura diventa più tecnica. Da un lato, questo può attrarre un pubblico più specialista, con un glossario finale ricco di dettagli matematici. Ma, allo stesso tempo, può mettere in difficoltà persone meno pratiche con la matematica. Tuttavia, i tanti esempi presenti consentono di superare, almeno in parte, il problema. Per questi motivi, il libro è consigliato a un ampio pubblico, con diversi approcci alla lettura e all’attenzione verso i dettagli.

 


statistica

L’arte della statistica
David Spiegelhalter
Editore: Einaudi
Anno edizione: 2020
Pagine: 344

 

 


 

Marco Menale

Pin It
This website uses the awesome plugin.