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I Simpson sono zeppi di matematica. Dev’essere perché molti dei loro sceneggiatori hanno una laurea scientifica: J. Stewart Burns si è laureato in matematica a Harvard nel 1992 e ha conseguito il master in matematica l’anno successivo, a Berkeley, David S. Cohen si è laureato in fisica Harvard, nel 1988 e nel 1992 ha conseguito il master in informatica teorica a Berkeley, Ken Keeler si è laureato in matematica applicata a Harvard…

 

I SIMPSON E LA MATEMATICA”

Chi vive la Matematica come professionista, ama sostenere che l’interesse per questa disciplina è interno alla stessa, non dipende dalla sua utilità nelle sue infinite applicazioni. Parlano  di “bellezza di una formula” o “eleganza di una dimostrazione”.

Nonostante le tante iniziative volte a migliorare l’atteggiamento generale nei confronti di questa disciplina, basti pensare al 2000, proclamato dall’UNESCO “Anno Mondiale della Matematica”,  chi invece non è un addetto ai lavori conserva l’idea comune della Matematica come scienza arida, inutile, “per sgobboni” come dice l’interlocutore di Paperino nel cartone della Disney “Paperino nel paese della Matemagica”. Di tale atteggiamento si trova diffuso riscontro nei media: ad esempio, un personaggio televisivo affermato come Fabio Fazio, intervistando il premio Nobel Rita Levi Montalcini afferma, quasi vantandosene, “… non ho mai capito a cosa servano le radici quadrate …” (RAI3, Chetempochefa, 22 novembre 2008).

Come insegnante di Matematica, ho il difficile compito di convincere i ragazzi che questa scienza è sia affascinante che utile, che senza le radici quadrate, incomprensibili per Fazio, sarebbe difficile progettare, costruire e quindi usare case, ponti, auto, treni, aerei, satelliti, tv, computer, parabole, telefonini, …;  che la presenza della Matematica non è confinata alle scienze esatte e alle applicazioni ingegneristiche ma essa si ritrova più o meno pesantemente nella filosofia, nella letteratura, nella pittura, nell’architettura, nella musica … .

E’ nell’ambito di questa operazione “pubblicitaria” che nel 2007 ho proposto ai mie studenti di esaminare la presenza della Matematica nel cinema. Forse motivati anche dall’intervento di Michele Emmer sullo stesso argomento in quel periodo (vedi http://urbinoelaprospettiva.uniurb.it/Il_Ducato-16marzo2007.doc), alcuni studenti hanno raccolto l’invito e abbiamo selezionato da una serie di film, inizialmente suggeriti da me, ma poi anche dagli studenti stessi, delle sequenze a contenuto matematico più o meno esplicito, commentandole e classificandole rispetto all’argomento matematico trattato. Ne è scaturito un CD versione 0!. Il lavoro è ancora in corso, e ogni nuova “scoperta” viene inserita nell’archivio (ci sono ancora tracce di una pagina di lavoro nel sito della nostra scuola  http://www.liceolaurana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=11:matecinema&catid=18:materialedidattico&Itemid=26  ). In questo contesto, Matteo Bischi, appassionato dei Simpson, ha fatto notare che sono presenti anche nella sua serie di cartoni preferita, frequenti riferimenti alla Matematica e quindi si è messo al lavoro confezionando il bel prodotto qui presentato.

Paolo Tenti docente di Matematica presso il Liceo Scientifico “L.Laurana” di Urbino

Alice & Bob – Rubrica “Fatti da voi”

I Simpson e la matematica

di Matteo Bischi, studente della classe 2^C del Liceo Scientifico “L. Laurana” di Urbino con la collaborazione del prof. Paolo Tenti.
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Nell’ambito di un di lavoro sulla presenza della matematica nel cinema, teatro, TV, iniziato dalla classe 1^C del Liceo Scientifico Statale “L. Laurana di Urbino”, sotto la guida del prof. Paolo Tenti, mi sono dedicato alla ricerca di battute, situazioni e immagini riguardanti la matematica negli episodi della popolare serie di cartoni animati “I Simpson”. Essendo un fedele spettatore delle vicende della famiglia Simpson mi ero già accorto che ci sono frequenti riferimenti alle scienze, e alla matematica in particolare, ma ora che ho iniziato a cercarli in modo sistematico mi sono reso conto che la presenza della matematica nella serie dei Simpson non è soltanto abbondante, ma anche di buon livello scientifico. Il motivo è facile capirlo andando a vedere i profili degli sceneggiatori dei Simpson, ad esempio sul sito http://www.mathsci.appstate.edu/~sjg/simpsonsmath/, da cui risulta che molti sceneggiatori dei  Simpson  hanno una laurea scientifica: J. Stewart Burns si è laureato in matematica a Harvard nel 1992 e ha conseguito il master in matematica l’anno successivo, a Berkeley, David S. Cohen si è laureato in fisica Harvard, nel 1988 e nel 1992 ha conseguito il master in informatica teorica a Berkeley,   Ken Keeler si è laureato in matematica applicata a Harvard, nel 1983 e poi ha conseguito il Ph.D. in matematica applicata, sempre a Harvard,   Bill Odenkirk ha un Ph.D. in chimica conseguito all’università di Chicago nel 1995, Matt Warburton si è laureato in neuroscienze a Harvard, nel 2000,  Jeff Westbrook, dopo una laurea in fisica e storia della scienza a Harvard, ha conseguito il Ph.D. in informatica teorica a Princeton.

Insomma, tra gli sbocchi professionali di un laureato in matematica non possiamo trascurare la possibilità di diventare sceneggiatore!

Ma passiamo ad analizzare alcune scene e battute che ho “catturato” scorrendo i singoli episodi dei cartoni dei Simpson. Di ciascun episodio di cui ho trascritto i passi riporto il titolo e il codice di produzione, cioè il codice alfanumerico che lo identifica in modo univoco.

Iniziamo dal capofamiglia, Homer Simpson, 36 anni, addetto alla sicurezza nel Settore 7G della centrale nucleare di Springfield. Homer è grasso, repubblicano, ignorante, affettuoso, codardo, distratto, opportunista, incapace, irresponsabile, incontenibile, talvolta crudele. Vive per la tv, la birra Duff e le ciambelle.

Nell’ episodio intitolato “$pringfield” (1F08)  Homer mostra di avere  le idee un po’ confuse riguardo al teorema di Pitagora, ma anche il suo interlocutore non sa correggere del tutto il suo enunciato. In questo episodio  Homer, dopo aver messo gli occhiali di Henry Kissinger, trovati in una cabina dei bagni degli uomini, dice: “La somma delle radici quadrate di qualunque due lati di un triangolo isoscele è uguale alla radice quadrata del rimanente”.

E l’uomo della cabina accanto esclama: “Quello è un triangolo rettangolo, idiota!”

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Invece, nell’  episodio “Homer il vigilante” (1F09)  Homer si esibisce in una bella  tautologia, con la quale cerca di confutare la validità della statistica usando la terminologia della statistica stessa:  “Ah, la gente può dimostrare quello che vuole con la statistica. Il quaranta per cento delle persone lo afferma”.

Molto significativo  è il seguente dialogo, tratto dall’episodio Homr (BABF22), in cui si evidenzia la potenza di una dimostrazione corretta. In questo episodio Homer ha subito un intervento che lo ha reso temporaneamente intelligente, e allora si mette a fare dimostrazioni di matematica.

Homer (rivolgendosi a Flanders) “Vai in chiesa? Ho pensato di farti risparmiare tempo”

Flanders: “Uh, hai trovato una scorciatoia?”

Homer: “Meglio ancora. Stavo calcolando l’imposta sul reddito e ho per caso dimostrato che Dio non esiste”

Flanders: “Beh, staremo a vedere … oh, oh, mi sembra che tu abbia commesso un piccolo errore. No, è inattaccabile. Forse è meglio evitare che si venga a sapere…” Flanders estrae dalla tasca un accendino e brucia il foglio, pieno di sommatorie, integrali e figure geometriche, che gli ha consegnato Homer.

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Invece nell’episodio  “L’inventore di Springfield”  (5F21), Homer vuole inventare qualcosa, ma dopo lunghi calcoli algebrici svolti alla lavagna la sua invenzione esplode solo perchè ha rovesciato un segno di disuguaglianza (si veda figura).

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In  “Homer e Apu” (1F10) risulta evidente la poca dimestichezza di Homer con le unità di misura:

Apu: “Ma signore, l’ufficio di dirigenza è in India”.

Homer: “OK”.

Lisa: “Babbo, è lontano più di 10000 miglia”.

Homer (con aria annoiata): “Lo so”

Lisa: “E’ più di 16.000 kilometri”.

Homer: “Oh, mamma mia!”

Però il personaggio dei Simpson più interessante, dal punto di vista della matematica, è Lisa, 8 anni, figlia secondogenita di Homer e Marge Simpson. Nonostante la tenera età è sicuramente la più saggia della famiglia, indipendente, onesta, caratterizzata da elevati interessi fra cui una dichiarata passione per la scienza. In un’intervista, il creatore dei Simpson, Matt Groening, ha dichiarato che Lisa è l’unico personaggio dei  Simpson  nel quale uno spettatore sano di mente possa identificarsi.

Nell’episodio “Bulli e secchioni”  (CABF11) è  proprio per presentare un lavoro di Lisa a un convegno di scienziati che il prof. Frink deve ricorrere al seguente stratagemma.

Prof. Frink: “Scienziati, scienziati, vi prego, per favore, un po’ di silenzio…prestate attenzione…attenti per favore…”

Poi con gli occhi fuori dalla testa e le mani protese in avanti si mette a urlare “Il pigreco equivale a 3!!”

Il pubblico ammutolisce.

Prof. Frink: “Scusatemi tanto per questa madornale eresia, ma ora che ho la vostra attenzione posso mostrarvi una nuova strabiliante ricerca della giovane Lisa. Accogliamola e ascoltiamola”.

La seguente  conversazione fra Lisa e il fratello maggiore Bart è tratta dall’episodio “Bart rischia grosso” (7F03) dove Lisa, armata di un righello, aiuta Bart a giocare a minigolf.

Lisa: “La base di questo gioco è semplicemente la geometria”. Tutto ciò che devi fare è colpire la palla in questo punto …”. Colpisce la palla, che dopo ave compiuto un giro finisce nella buca.

Bart: “Non ci posso credere! Hai davvero trovato un’applicazione pratica della geometria!”

Ed ecco gli stessi personaggi alle prese con un mago della matematica nell’episodio Grade School Confidential (4F09)

Bart:  Hey, Houdini!   Perchè non seghi a metà Martin?

Mago:  Oh, io non sono quel genere di mago che usa trucchi. Sono un matemago”

Bart “Ma ciucciati il calzino!”

Mago: “Ora preparatevi a stupirvi dei misteri dell’Universo quando farò sparire questo rimanente” (scrive alla lavagna: 7 sta nel 28 tre volte)

Lisa: “Ma il 7 va nel 28 quattro volte”.

Mago:  “Uh, ma questo è un 7  magico!”.

In queste ultime due scene compare anche Bart, figlio primogenito della famiglia Simpson. Bart ha  10 anni, è scorretto, svogliato, irriverente, volgare e bugiardo quanto il padre. Il suo gruppo sanguigno, il rarissimo “doppio 0 negativo” ne identifica la personalità. Oltre a pronunciare spesso la mitica frase “ciucciati il calzino” è anche noto per rivolgersi agli interlocutori con l’espressione altrettanto irriverente, ma di stampo più matematico, “moltiplicati per zero”, entrata anch’essa nel gergo studentesco e talvolta anche politico[1]

Nell’episodio “L’amico di Bart si innamora”  (8F22) Bart dice (rivolgendosi a Milhouse): “Piangi quando ti sbucci un ginocchio, piangi quando finisce il latte al cioccolato, piangi quando fai la divisione per lungo e ti rimane il resto”.

Invece, nell’episodio “Tre uomini e un fumetto” (7F21) Bart, Milhouse e Martin devono stabilire come dividersi il loro prezioso numero del giornalino “Radioactive Man”.

Martin: “Facciamo così, ragazzi. Bart può tenerlo il lunedì e il giovedì, Milhouse l’avrà il martedì e il venerdì, il sottoscritto lo prenderà il mercoledì e il sabato.”

Bart: “Perfetto!”

Milhouse: “Aspetta un momento! E la domenica?”

Bart:  (sospettoso) “Già, e la domenica?”

Martin: “Beh, il possesso domenicale sarà stabilito da un generatore di numeri casuali. Io prenderò le cifre da 1 a 3, Milhouse avrà da 4 a 6 e Bart avrà da 7 a 9”.

Bart: “Perfetto!”

Milhouse: “Aspetta un momento! E lo zero?”

Bart: (sospettoso) “Giusto, Caccola, e lo zero?”

Martin:  “Beh, nell’improbabile eventualità di uno zero il possesso sarà stabilito dal gioco della morra cinese (sasso, forbici e carta) al meglio dei 5, che ve ne pare?”

Bart: “Oh, okay”.

Milhouse: “Eccellente”.

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Tornando a Lisa, una puntata davvero notevole è “Le ragazze vogliono solo sommare” (HABF12) in cui viene affrontato il tema delle pari opportunità nella matematica. Ecco l’inizio della storia.

Juliana:  “E’ un vero onore per me tornare alla mia città natale, Springfield”

Skinner “E ha anche frequentato la scuola elementare a Springfield”

Juliana “Preside Skinner!”

Skinner “Sai Juliana, non mi sorprende che tu abbia avuto tanto successo, a scuola prendevi tutti 10”

Juliana “Veramente ricordo di aver preso un paio di 8 in matematica”

Skinner:  “Ah, ah, ah, … certo, per forza, sei una femmina!

Tutti i presenti esclamano per esprimere disappunto.

Skinner:    “No, volevo solamente dire che da quello che ho notato i maschi sono più bravi in matematica e scienze, nelle materie reali, così la questione dovrebbe essere chiusa, no?”

Juliana:    (rivolta al pubblico) “Calma, calma, sono sicura che il preside Skinner non intendeva dire che le femmine sono inferiori”

Skinner:    “No, naturalmente no, solo che non capisco perchè le femmine siano peggiori”

I giorni successivi le ragazze della scuola protestano sotto alle finestre del preside. Il preside viene sostituito con l’esperta di educazione femminile Melanie Upfoot, che così si presenta:

Upfoot: “Da troppo tempo c’è una tendenza  anti-femminile in matematica.    I maschi sono aggressivi, molesti e non ci fanno mai ascoltare.    D’ora in poi dividerò la scuola in due, separerò i maschi e le femmine per sempre”.

Melanie Upfoot inizia a insegnare matematica nelle classe di sole ragazze “Bene, ora che i maschi e la loro atmosfera intimidatoria non ci sono più possiamo finalmente respirare …e ora concentriamoci sulla matematica.”

Lisa: “…e vai!”

L’insegnante accende uno strumento elettronico che proietta numeri colorati fluttuanti sulle pareti, e chiede “Come vi fanno sentire i numeri?    Che profumo ha un segno più?    Il numero 7 è dispari o è solo diverso?

Lisa:    “Ma faremo qualche vero problema di matematica?

Upfoot:    “Problemi”?    Così è come gli uomini vedono la matematica, qualcosa da aggredire, da risolvere”

Lisa:    “Perchè, non è così? Voglio dire, costruire la fiducia in se stessi non può sostituire il vero apprendimento”.

Upfoot :    Uh-oh, Lisa, a quanto pare stai cercando di far deragliare la nostra locomotiva dell’autostima. Rimettiamola sui binari giusti cantando in coro …quel che voglio è star bene insieme a me…”.

Lisa  va a spiare la lezione di matematica della classe di soli ragazzi dalla finestra.

Insegnante:    “Bambini, chi di voi sa dirmi il volume di questo pupazzo di neve? Avanti!”

Martin:  “Posso dirlo io?  Sommando il volume delle sfere! Conosciamo il raggio….”

Lisa:    “Ha dimenticato il volume del naso di carota:    un terzo della base per l’altezza. Oh, matematica, quanto mi sei mancata!”

Skinner (prendendola per il braccio): “Le femmine non sono ammesse”

Lisa: “Oh, preside Skinner”

Skinner “Giardiniere Skinner, adesso”

Giardiniere Willy “Assistente giardiniere, pezzo di vomito!”

Lisa “Signor assistente giardiniere pezzo di vomito Skinner, non è sbagliato poter ricevere un’istruzione matematica perchè sono donna”

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Ed ecco lo sfogo di Lisa con la mamma, Marge, la quale le confessa che anche lei da giovane aveva la passione per la matematica, annientata dall’incontro con il futuro marito Homer

Lisa:    “Mamma, la scuola per femmine è una cavolata, e io non posso fare matematica con i maschi.”

Marge:  “Quando andavo a scuola io adoravo la matematica, finché….(ripensa a quando studiava analisi matematica sulla spiaggia) … Homer un giorno mi disse “Hey, professoressa Von Hubba Hubba, vuoi saltare sul mio “Dune Buggy” ed erodere un po’ di spiaggia?

Marge: “Lo vorrei tanto, ma domani ho l’ultimo compito sul calcolo degli integrali”

Homer:  “Ma su, tesoro, l’unico calcolo che ti serve è “Io + te = noi due per sempre”

Da allora non sono stata in grado di fare più un calcolo che mi è capitato nella vita quotidiana.    ma questo a te non succederà”

Lisa:    “Ma cosa posso fare? Non mi fanno entrare nella classe dei maschi”

Marge allora le suggerisce di vestirsi da ragazzo, e così riesce ad  entrare nella classe maschile.    L’insegnante scrive l’equazione Y x Y = 25 sulla lavagna.

Insegnante:  “Ora, quanti numeri diversi può essere Y?”

Lisa:  “E’ facile. Solo uno, il numero 5”

Insegnante “Sbagliato”

Martin:  “Ci sono due possibili soluzioni, 5 oppure -5”

Lisa tra sè e sè “ Oh mio dio, mi sono sbagliata, e nell’essere corretta ho imparato!    E nessuno si è preoccupato di come mi sono sentita!!”

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Concludiamo questa rassegna con la  Squadra di Baseball “gli isotopi di Springfield” (nome non casuale per una cittadina la cui economia ed ecologia dipendono quasi esclusivamente dalla centrale nucleare, che è poi quella in cui lavora Homer Simpson). Nell’episodio Homer At The Bat (8F13) l’ipnotizzatore della squadra di baseball dice: “Renderete al centodieci per cento” e la squadra ipnotizzata, con tono monotono, risponde “Questo è impossibile. Nessuno può rendere più del cento per cento. Per definizione questo è il massimo rendimento.

Ovviamente questo non esaurisce  l’enorme quantità di battute e situazioni riguardanti la matematica che si possono trovare nella serie dei Simpson, e vorrei invitare i visitatori a segnalarmi altre battute e episodi dei Simpson che hanno a che fare con la matematica, scrivendomi un messaggio all’indirizzo matteo.bischi@alice.it.

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