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Il primo giugno 2024 si è tenuto a Firenze la 31° edizione del Rally Matematico Transalpino a Firenze. Pubblichiamo un’appassionato reportage di un partecipato collettivo di organizzatrici e organizzatori.

Introduzione
Il primo giugno scorso per noi è stato un giorno importante, ma prima di parlarne ci piace raccontare alle colleghe e ai colleghi più giovani come siamo arrivati fino a qui. È una lunga storia, di quasi trent’anni. Nel novembre 1996 François Jaquet e Lucia Grugnetti sono stati invitati da Carla Crociani, Lucia Doretti e Lucia Salomone all’Università di Siena per tenere una conferenza, rivolta alle e agli insegnanti, sulla allora nuova gara matematica Rally Matematico Transalpino e nello stesso anno scolastico è stata organizzata una prima gara nella provincia di Siena. Era la quinta edizione della gara nata in Svizzera, a Neuchâtel, nel 1993 con il nome di Rallye Mathématique Romand, aperto alle ultime tre classi della scuola primaria (8 – 11 anni).

Nel 1995 il Rallye Mathématique Romand valica le Alpi e arriva in Italia a Parma dove viene organizzata la gara in una trentina di classi della loro regione, dopo aver tradotto i problemi in italiano. Dal 1996, a partire dalla sua quarta edizione, il Rallye Mathématique Romand diventa Rally Matematico Transalpino (RMT), con la partecipazione di classi italiane dell’Emilia Romagna (Parma) e della Lombardia (Pavia).
Nel 1997 anche la Toscana, con l’Università di Siena, partecipa al 5° RMT con 11 classi di scuola elementare della provincia di Siena (3 di quinta elementare, 3 di quarta e 5 di quinta). Dall’anno successivo partecipano anche classi della scuola media. Nel 1999 si aggiunge Firenze con alcune classi delle scuole medie; nel 2001 si iscrivono classi della provincia di Grosseto, nel 2003 partecipa Arezzo, nel 2005 si unisce Prato, nel 2006 Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa; nel 2009 tutte le province toscane partecipano alla gara con l’iscrizione anche di classi di Pistoia.

Il numero di classi in Toscana era passato negli anni da 11 a 1371, con circa 30.000 allievi iscritti. Le quantità della Toscana a questo punto erano diventate troppo grandi per essere gestite da un’unica sezione, tenendo conto che ogni elaborato è a risposta aperta e viene valutato da colleghi che si rendono gratuitamente disponibili. Così le coordinatrici della sezione di Siena insieme ad alcune insegnanti di Firenze hanno deciso di dividere la sezione e nel 2022 è nata la nuova sezione Toscana Nord, che comprende le province di Firenze e Prato.

Al 29° RMT nel 2022 nella nuova sezione hanno partecipato 217 classi per un totale di 4.694 allievi, al 30° sono diventate 451 classi per 9.947 allievi e in questo ultimo anno le classi sono state 510 per 11.200 allievi. La sede dell’Associazione RMT Toscana Nord è a Firenze, in Via dei Cardatori 3, presso la scuola secondaria di primo grado Niccolò Machiavelli dell’Istituto Comprensivo Oltrarno. Come tutte le sezioni del Rally anche quella fiorentina si occupa dell’organizzazione e gestione della gara in tutte le scuole del territorio delle province di Firenze e Prato.

Il primo giugno 2024, in occasione della premiazione delle classi vincitrici nelle sei categorie presso la sede dell’Associazione, la scuola secondaria di primo grado Machiavelli, sono stati organizzati dei laboratori di didattica della matematica, ciascuno dedicato ad una classe vincitrice. In questo articolo le organizzatrici e gli organizzatori riferiscono riguardo alla giornata conclusiva del 1 giugno.

La Scuola Secondaria di primo grado Niccolò Machiavelli di Firenze

La giornata di sabato 1 giugno 2024
Generalmente il sabato mattina alunni, genitori e insegnanti dormono un po’ di più, essendo molte le scuole chiuse. Non così lo scorso primo di giugno, quando tutti ci siamo trovati prima delle otto in via dei Cardatori (nell’antico quartiere di San Frediano) per preparare le aule che avrebbero accolto i laboratori, il cortile per la merenda e la palestra per le premiazioni. Silvia Mazzucco è arrivata dal supermercato con la macchina stracarica di pizzette, crostatine e bibite per i 150 ragazze e ragazzi in arrivo. Ecco nel seguito i laboratori da noi attivati:

Classe terza primaria
Fabiana Ferri ha accolto la classe terza della scuola primaria Masih di Certaldo, vincitrice della finale per questa categoria, proponendo la lettura animata del libro di Leo Lionni: “Guizzino”. La storia, che vede protagonista un pesciolino tutto nero, racconta l’importanza dello stare insieme, del sostegno del gruppo, del mettercela tutta per riuscire a risolvere una situazione difficoltosa. I bambini sono stati subito catturati dalle vicende di Guizzino; hanno seguito con attenzione la lettura e hanno partecipato con entusiasmo alla conversazione che ne è seguita. Riporto di seguito alcune frasi scaturite dalla conversazione:
“Insieme si possono superare le paure e le difficoltà; è importante lavorare in gruppo, aiutarsi a vicenda; uniti si va lontano … proprio come quando si risolve un problema del Rally, all’inizio non si capisce cosa si deve fare, ma poi con le idee di tutti si trova una soluzione; stando insieme si trovano nuovi amici …”

Per scoprire cosa ci aveva insegnato Guizzino, le bambine e i bambini, a coppie, hanno risposto ad alcuni indovinelli numerici per svelare un messaggio segreto. Il laboratorio è continuato con una attività di Origami che li ha visti impegnati nella piegatura di un pesciolino e dato che “l’unione fa la forza” abbiamo provato a creare, su un cartoncino, un grande pesce fatto di tanti pesciolini e abbiamo cercato di ricoprire tutto lo spazio a disposizione. Questa attività ha permesso di parlare in modo giocoso di geometria: Cosa significa tassellare un piano? Piega dopo piega quali figure geometriche possiamo vedere? Cosa significa piegare lungo una diagonale? Che cos’è? E una mediana? …Il tempo è passato in un soffio, il laboratorio è stato emozionante, interessante, divertente e quando è arrivata l’ora della merenda, bambine e bambini hanno chiesto alla loro maestra: “Possiamo tornare un’altra volta?”

Classe quarta primaria
Fabio Brunelli e Bice Perna hanno proposto alla classe quarta A di Campi Bisenzio (FI) la costruzione dei “pentamini”: Quanti sono? Il più grande? Il più piccolo? Perimetro maggiore? Perimetro minore? Assi di simmetria? Centro di simmetria? Come assemblarli a forma di rettangolo? In quanti modi? Quali si chiudono? Come costruire gli sviluppi possibili del cubo?

Le classi hanno partecipato con vivace attenzione, tutte e tutti avrebbero voluto raccontare i risultati ottenuti. Al termine abbiamo raccolto anche dei commenti scritti.

Jenni: “Mi è piaciuto, perché mi sono divertita con la carta a fare delle sagome che non ho mai fatto e ho usato il cervello che era spento all’inizio, ma ora funziona.”
Livia: “Oggi sono felice. E’ stata bellissima. Mi è piaciuto il gioco. Io ho capito tutto.”
Matteo: “Mi è piaciuto perché è divertente fare queste forme con i quadratini e anche perché sono simpatici i professori.”
Uliana: “Mi è piaciuto perché mi sono divertita e ho imparato che in geometria fantasia e creatività vanno assolutamente bene, però ci devono essere anche le regole.”

Classe quinta primaria
Classe 5°primaria “De Amicis “ di Tavarnelle (FI). Laboratorio didattico ORIGAMI, a cura di Valentina Scarpini. Il laboratorio didattico dedicato alla classe prima classificata per la 5° categoria del 31° RMT e premiata nella sede della Machiavelli per la sezione Toscana Nord ha riguardato l’ambito figure con la manipolazione di fogli di carta allo scopo principale di ragionare sugli enti geometrici e sulle relazioni tra grandezze tramite il loro confronto diretto e allo scopo secondario di sviluppare la manualità fine e incentivare la collaborazione tra pari. I prodotti Finali sono stati:

– Capodoglio e papera (pattern comune, una sola piega in più per il secondo);

– Pesce che tassella il piano;

– Combinazione di “faccine”;

L’attività è iniziata con un saluto e una breve presentazione: ogni partecipante al laboratorio ha scritto il proprio nome sulla striscia di nastro di carta di cui la sottoscritta aveva fornito ogni postazione e che poi è stata appiccicata sul davanti dei propri indumenti.

La docente ha messo a disposizione della classe vari formati di carta e ha chiesto alle alunne e agli alunni a quali figure geometriche piane potessero essere associati e perché, chiedendo di mostrare ai compagni la veridicità delle proprie affermazioni, cosa che gli studenti hanno mostrato proprio piegando la carta e sovrapponendo lati o angoli. Con queste prime pieghe si è iniziato a lavorare partendo da termini noti alla classe e aggiungendone altri, come diagonali, adiacenti, opposti, tipici della disciplina e pieghe a monte e valle appartenenti al gergo degli origamisti.

Lungo il percorso si sono viste varie simmetrie e ulteriori relazioni tra le superfici che restavano visibili rispetto quella dell’intero foglio. I componenti della classe sono stati sempre entusiasti e collaborativi sia tra loro che con gli adulti di riferimento, insegnanti della classe e sottoscritta, così che chi aveva già una migliore manualità si è trovato a supportare chi ne aveva meno e a produrre ulteriori elaborati da aggiungere alla nuova collezione della classe.

Con il pesce che tassella lo spazio abbiamo riflettuto su come qualcosa di più grande può nascere dal contributo di ciascuno di noi, paragonandolo anche al risultato ottenuto in ambito del RMT. L’ultima attività ormai al termine del tempo a nostra disposizione è stata quella della combinazione di faccine che raccoglie i concetti e le pieghe che avevamo imparato a conoscere con gli altri due pattern. La classe ha infine partecipato al riordinare ambiente di lavoro e materiale utilizzato con attenzione e serietà. Posso dire di aver trascorso un tempo molto piacevole con queste ragazze ragazzi e con le loro insegnanti e ringrazio tutti i colleghi per la bella opportunità.

Classe prima secondaria di primo grado
La classe 1E della scuola secondaria di primo grado Fermi di Prato, dell’Istituto Comprensivo Nord ha lavorato con Mirko Marini sul disegno anamorfico cilindrico.

Il laboratorio si è basato sul confronto di una immagine riportata su una griglia ortogonale, che ricordava ai ragazzi il sistema di riferimento cartesiano, con quella riportata su una griglia polare avente lo stesso numero di celle.

Con l’aiuto poi di un cilindro rivestito con un pellicola a specchio i ragazzi hanno potuto “ritrovare” la loro immagine più “familiare”!

Classe seconda scuola secondaria di primo grado
La classe 2E della scuola secondaria di primo grado Carducci dell’Istituto Comprensivo Centro Storico Pestalozzi si è dedicata al laboratorio sulle tassellazioni sotto la guida di Chiara Pradella.

Gli alunni hanno scoperto quali poligoni regolari tassellano il piano dando vita alle tassellazioni regolari e semiregolari fino a scoprire quelle più artistiche di M.C. Escher, lasciando spazio così alla loro fantasia!

Classe terza scuola secondaria di primo grado
Alla classe 3B della scuola secondaria di primo grado Masaccio di Firenze Giunia Percario ha proposto un approfondimento sull’Uomo Vitruviano.

I ragazzi si sono soffermati sul disegno, notando che un corpo umano è inscritto in un cerchio e in un quadrato; citando Leonardo: “tanto apre l’omo ne’ le braccia, quanto è lla sua alteza” e poi approfondendo che la distanza tra il ginocchio e la terra e quella tra la punta della mano e il gomito è un quarto dell’altezza dell’uomo: “Tutta la mano fia la decima parte dell’omo. Il piè fia la settima parte dell’omo. Dal disotto del piè al disotto del ginochio fia la quarta parte dell’omo”.

Premiazioni
Dopo una bella merenda in cortile tutti gli alunni e gli insegnanti sono stati premiati in palestra!

Conclusioni
Lo scorso mercoledì si è tenuto l’ultimo Collegio Docenti del mio Istituto. Terminati i saluti di rito, mi dirigo verso la mia auto, parcheggiata nel vicino viale alberato, nei pressi del “Circolino”. E’ l’ora dell’aperitivo e ai tavolini all’aperto intravedo alcuni colleghi, ma il mio sguardo è catturato da Lorenzo, che vedo in piedi in cima ai pochi scalini di accesso al locale, probabilmente dopo il lavoro è venuto a sorseggiare qualcosa al bar, lui abita poco distante. Lorenzo mi viene subito incontro e mi abbraccia forte e a lungo, con affetto sincero, dicendomi “Ciao Prof, non è cambiata!”. Dal locale esce il Dirigente Scolastico, forse era con i colleghi, e gli presento quel ragazzo che è stato mio alunno, un alunno intelligente e sensibile, ma difficile da gestire e da aiutare nei tre anni della scuola media. Dopo un simpatico scambio di battute, il Dirigente si allontana in fretta e non ho il tempo di raccontargli che è grazie a Lorenzo, e alla sua classe, la IIIB, che sono entrata a far parte della grande famiglia del RMT.

Anni prima, da quel viale, sabato 21 maggio 2013, con Lorenzo e gli altri, su di un piccolo pulmino noleggiato per l’occasione, partimmo per andare a disputare la finale del 21° RMT al DIISM di Siena, dove la classe guadagnò il secondo posto. Quella fu l’ultima volta che una mia classe si qualificò come finalista, ma non l’unica, poiché partecipavo alla gara dalla 14esima edizione, su consiglio del mio docente di Didattica della Matematica della SSIS, e proprio in quella occasione andai per la prima volta a Siena, con un’altra classe terza.

Negli anni successivi avevo partecipato a qualche correzione degli elaborati delle varie prove, organizzata presso il DIISM, ma grazie anche a quell’ultima vittoria, il lunedì successivo alla finale mi telefonò la referente della sezione senese per invitarmi al 17° Incontro Internazionale, che si sarebbe tenuto a fine ottobre in Lussemburgo. L’emozione di quella telefonata fu molto forte, come lo è quella che provo adesso nel ripensare a come mi ha arricchito sul piano umano e professionale aver partecipato a quel primo, per me, Incontro Internazionale. Fino a quel momento ero stata una utilizzatrice dei problemi del RMT, nemmeno troppo consapevole del loro potenziale formativo. Essere entrata a far parte del gruppo di lavoro di Geometria Piana ha rappresentato una svolta significativa nella mia pratica didattica, per le persone che ho conosciuto, per come le ho viste lavorare e per come mi hanno stimolato a farlo. Ho scoperto, infatti, che i problemi, come quelli risolti dalle classi che sono state premiate sabato 1 giugno, presso la sede della recente sezione Toscana Nord, sono il frutto del lavoro meticoloso e appassionato di insegnanti di varia formazione, ma mossi da uno scopo comune.

Da un’idea iniziale, la discussione tra i componenti dei gruppi di lavoro porta a creare il testo del problema, a valutare le eventuali immagini che lo completano, a calibrare le richieste a seconda del livello scolare delle alunne e degli alunni che lo andranno a risolvere. Ecco, proprio loro, e il loro apprendimento significativo, sono costantemente al centro dell’interesse di questi professionisti dell’insegnamento, a cominciare proprio dal loro tentativo di vestire i panni delle alunne e degli alunni per approcciarsi al problema come lo farebbero loro durante la strutturazione dell’analisi a priori. Salvo poi scoprire, durante la fase di correzione degli elaborati e di attribuzione dei punteggi, o in maniera più accurata poi con l’analisi a posteriori, che delle alunne e gli alunni hanno invece agito strategie impensate, o hanno commesso tipici errori riconducibili a misconcetti. Come le alunne e gli alunni si sono divertiti durante la risoluzione dei problemi e hanno scoperto qualcosa di nuovo o hanno consolidato qualcosa che già conoscevano, anche le e gli insegnanti hanno fatto nuove scoperte e hanno ottenuto nuovi stimoli professionali per migliorarsi e continuare ad aiutare le loro classi, divertendosi con loro con i problemi del RMT.

Organizzazione e testi: Brunella Brogi, Fabio Brunelli, Fabiana Ferri, Gianni Gallai, Mirko Marini, Silvia Mazzucco, Giunia Percario, Bice Perna, Chiara Pradella, Francesca Ricci, Valentina Scarpini.

Roberto Natalini [coordinatore del sito] Matematico applicato. Dirigo l’Istituto per le Applicazioni del Calcolo del Cnr e faccio comunicazione con MaddMaths!, Archimede e Comics&Science.

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