Pochi giorni fa è venuto a mancare Adam Atkinson, esperto di matematica ricreativa e collaboratore occasionale di MaddMaths!. Daniele Aurelio ci racconta qualche cosa della loro amicizia. Potete recuperare, se li aveste persi, tutti i suoi articoli in questa pagina. Ciao Adam, ci mancherai!
“Non è il mio papillon più viola!”
Questa è stata la frase che mi sono sentito rivolgere quando ho incontrato per la prima volta Adam Atkinson, ad un Grande Mathsjam di tanti anni fa.
Conoscevo Adam già da mesi, grazie ad una fitta corrispondenza via e-mail. Dopo un annetto di tentennamenti, mi ero deciso a scrivere a Katie Steckles, organizzatrice internazionale dei Mathsjam[1 ]ok, se proprio non sapete cosa siano i Mathsjam partite da qui https://maddmaths.simai.eu/divulgazione/mathsjam/, per propormi come coordinatore di un nuovo comitato a Pavia, che nel giro di poco avrebbe visto la luce. Dopo pochi giorni, ecco la mail di Adam: “Un nuovo Jam italiano! Bene!”. Adam era inglese (nato in Australia, incidentalmente, ma as British as can be), aveva fondato il Mathsjam di Pisa e di Brighton, e, avendo lavorato a lungo in Italia parlava un italiano perfetto (“me la cavicchio”, mentiva sornione). Le sue mail erano uno scrigno di idee: giochi da provare, libri da leggere, idee da sviluppare, posti (segreti) da visitare: tuttora, rileggendole, trovo stimoli che all’epoca della prima lettura non avevo registrato, ma che adesso spalancano tane del Bianconiglio in cui perdersi.
Adam era così. Dalla letteratura science-fiction a ermetici poemi in francese medievale, sembrava che nessun argomento lo lasciasse indifferente. Salvo forse la politica (se non declinata nel suo meritato sfottò). Era un matematico, e un affezionato divulgatore della matematica ricreativa: almeno privatamente Adam si fregiava del titolo di membro del “Pisa University Fraud Department”, grazie ad uno stand di giochi matematici che curava, da anni e ogni anno – almeno fino allo scoppio della pandemia di Covid-19, in occasione degli open days dell’università di Pisa. Titolo soppiantato negli ultimi anni da un più diplomatico “omino dei giochi”, dal momento che “Centro studi robottinistici toscano”, che lui caldeggiava, non sembrava abbastanza serio. A questo stand non era raro vedere studenti – o futuri studenti – assieparsi per venire a capo di questo o quel problema di scacchi in solitario, per risolvere uno schema di klotski o per scervellarsi su uno scacco quadruplo a xiangqi. Ho assistito ad almeno uno studente di origini cinesi ammettere incredulo che non aveva ancora visto una scacchiera di xiangqi in the wild, fuori dalla propria patria. E posso citare il caso di un amico che, accompagnatomi a Pisa allo stand dei giochi e rimasto incantato dagli scacchi giapponesi presenti sullo stand, è tornato a casa e ha ordinato repentinamente uno shogi. Come dicevo, Adam era così.
Sia come sia, il nostro primo incontro ha tenuto fede alle aspettative. Adam, papillon e sciarpa viola, si aggirava per le sale proponendo ai partecipanti rompicapi estratti dalle tasche, iniettando meraviglia ovunque andasse. Al collo sfoggiava un anello appeso a una catena, vera firma delle sue peregrinazioni nella matematica ricreativa: su richiesta, poteva sfilarsi questo strano monile e mostrare “tre livelli di sbigottimento”, (non) facendo cadere l’anello lungo la catena. Sosteneva, non erroneamente, che al Grande Mathsjam fosse un talismano per proteggersi dagli altri partecipanti, che altrimenti si sarebbero avvicinati a loro volta per mostrare al malcapitato il trucco.
Frequentando Adam, non sarebbe stato fuori luogo sentirsi rivolgere frasi come “Volete provare un gioco tradizionale nepalese?”, oppure mettersi a riflettere sulla pressione a cui si sarebbe dovuta portare una piscina di xeno per poterci galleggiare dentro. Inevitabile imbattersi in alcuni suoi cavalli di battaglia. Era particolarmente interessato ai numeri misti, ovvero la somma di un numero intero e di un numero razionale indicata nella forma \(a\frac{b}{c}\): ambigua, terribile, fraintendibile, regolarmente insegnata nelle scuole britanniche, ma per qualche motivo assente nei programmi scolastici italiani, dove era ignota. Difficile non concordare, ti aveva convinto: chi le aveva mai viste? Peccato che il resto della chiacchierata vertesse poi su come in realtà quella nozione tu la conoscessi eccome. Chi, leggendo \(2\frac{1}{2}\) min sullo schermo di una metropolitana, si sarebbe aspettato di vedere il treno dopo un minuto, assumendo un “per” tra i due numeri? Nessuno: tutti, intuitivamente, avremmo supposto la presenza di un’addizione tra i due termini, esattamente come quando non ci aspettiamo che una casa con \(4\frac{1}{2}\) vani abbia solo due stanze, oppure che la relazione cinematografica tra Mickey Rourke e Kim Basinger sia durata solo \(4,5\) settimane. Insomma, nessun maghetto italiano in erba aspetterebbe il treno per Hogwarts al binario \(\frac{27}{4}\), ma, benché lo sapessimo già, nel doppiofondo della mente, a fartelo notare era stato Adam, mettendoti di fronte al non-sense della tua prima reazione.[2 ]Per MaddMaths! Adam scrisse un lungo articolo sui numeri misti che crediamo sia il momento di rileggere https://maddmaths.simai.eu/divulgazione/matematica-il-linguaggio-universale/
Altra sua grande passione era il manoscritto di d’Antin, Mots d’Heures: Gousses, Rames, una collezione di poesie in francese arcaico e ricercato: faceva leggere, senza fornire alcuna indicazione, incipit come “Un petit d’un petit s’étonne aux halles”, “Il figlio di un figlio rimane sorpreso al mercato”. “Oscuro”, faceva notare, aspettando che rileggeste il passaggio (o il titolo) e finalmente capiste[3 ]Mots d’Heures: Gousses, Rames: The d’Antin Manuscript https://en.wikipedia.org/wiki/Mots_d%27Heures:_Gousses,_Rames:_The_d%27Antin_Manuscript. Chi nel 2019 sia passato a dare un’occhiata alla Notte Europea dei Ricercatori di Pavia potrebbe averlo visto nel suo ambiente naturale, allo stand della matematica ricreativa, dove, ospite assieme a sua moglie Annamaria, era venuto a darmi una mano a gestire le frotte di visitatori: anche in quella circostanza, Adam aveva senza difficoltà intrattenuto gli avventori con racconti (e dimostrazioni) di triangoli rettangoli con angoli facoltativamente di 90°, di stivali pesanti che impediscono agli astronauti dell’Apollo 11 di volare via dal suolo lunare e di pirati con magiche spade impalpabili.
Non so se quel papillon davvero non fosse il suo più viola, né so se io lo abbia mai visto, ignaro, negli anni successivi. Ma in quella frase c’era tutto Adam. Il suo dry humour, il suo amore per gli “Aha!” moments dei suoi interlocutori, il senso di qualcosa di più profondo, di altro che balenava attraverso le sue frasi.
Sosteneva Italo Calvino che uno dei modi per resistere all’inferno della vita è “cercare e riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”. Ora che Adam non c’è più, il mondo è un posto meno accogliente.
Daniele Aurelio
Leggi tutti gli articoli di Adam per MaddMaths!
Note e riferimenti
⇧1 | ok, se proprio non sapete cosa siano i Mathsjam partite da qui https://maddmaths.simai.eu/divulgazione/mathsjam/ |
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⇧2 | Per MaddMaths! Adam scrisse un lungo articolo sui numeri misti che crediamo sia il momento di rileggere https://maddmaths.simai.eu/divulgazione/matematica-il-linguaggio-universale/ |
⇧3 | Mots d’Heures: Gousses, Rames: The d’Antin Manuscript https://en.wikipedia.org/wiki/Mots_d%27Heures:_Gousses,_Rames:_The_d%27Antin_Manuscript |
⇧4 | Una pagina in cui Adam parla di sé http://www.ghira.mistral.co.uk/chisono.html |
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