È morto ieri a 41 anni il divulgatore scientifico Giovanni Filocamo. Un ricordo di Pino Rosolini.
Giovanni Filocamo non è più con noi. La sua battaglia contro un tumore al cervello si è conclusa ieri pomeriggio; una battaglia che lui, sorprendendo i medici che lo curavano, aveva prolungato oltre tutti i limiti.
Era iniziata poco dopo che si era iscritto al corso di dottorato in matematica dell’Università di Genova, e per molto tempo Giovanni era riuscito a contrastarla, superando le infinite difficoltà che la malattia e le due operazioni al cervello gli avevano causato: con una forza di volontà eccezionale era riuscito a riacquistare il controllo del linguaggio e della scrittura al punto da riuscire a tenere conferenze scientifiche; era riuscito a riguadagnare la flessibilità e la creatività necessarie per progettare e sviluppare attività di divulgazione scientifica e per concludere la sua tesi di dottorato.
Forse lo aveva aiutato il suo spirito di ballerino di tango. Dopo la prima operazione al cervello, quando ancora gli risultava faticoso articolare parole, quando ancora non riusciva a fare matematica, ballava il tango come lo aveva sempre ballato, in modo superlativo. Forse lo aveva aiutato la sua capacità istintiva per risolvere problemi.
Ho avuto la fortuna di collaborare con lui per la progettazione di un laboratorio di divulgazione matematica per il Festival della Scienza nel 2004. Si era laureato in fisica l’anno prima e aveva già esperienza di divulgazione scientifica quando ci siamo incontrarti. Il laboratorio (Sfida con i numeri) ebbe un incredibile successo di pubblico e noi due ci eravamo divertiti a lavorare insieme: sarebbe stato l’inizio di una collaborazione tra amici uniti da una passione comune che avrebbe prodotto centinaia di attività ludiche per spiegare al pubblico quanto bella sia la matematica. Giovanni era un vulcano di idee in eruzione continua: progettava laboratori e mostre, preparava conferenze e spettacoli, scriveva libri, intorno alla matematica e alla fisica.
Nel 2005 fu quasi naturale che, con l’aiuto di Manuela Arata, preparassimo Matefitness, la Palestra della Matematica. Negli anni, la Palestra avrebbe accolto decine di migliaia di visitatori e avrebbe ricevuto riconoscimenti importanti. Giovanni ci lascia tante delle sue idee e dei suoi progetti nei libri di divulgazione scientifica che ha scritto per grandi e piccoli. Vedeva la matematica dovunque e riusciva a spiegare agli altri quello che lui vedeva, riusciva a essere un ponte che conduceva tutti verso una migliore consapevolezza scientifica; riusciva a convincere anche chi aveva paura solo di pensare ai numeri, che non c’è nulla di terribile in essi, ma che anzi possono aiutarci ed esserci e amici.
Giovanni è stato una persona eccezionale, un matematico appassionato e un grande divulgatore, e mi piace pensare che ci osservi da quel paradiso dei matematici immaginato da Hilbert.
Giuseppe Rosolini