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Un’applicazione anti-crimine della statistica: si possono prevedere i reati e può un poliziotto piombare sul luogo del delitto… prima che si compia? In California pare di sì.

 

La polizia di Santa Cruz, in California, ha avviato un esperimento di polizia predittiva che, per molti versi, ricorda il Minority Report di Philip K. Dick/Steven Spielberg. Un esperimento che si bassa su un modello matematico e che, finora, ha permesso alla polizia di arrestare cinque persone utilizzando questa tecnica, con i tassi di alcune categorie di reati sono diminuiti in maniera significativa. Il modello matematico (qui la presentazione e le spiegazioni supplementari) elaborato da George Mohler, dell’Università di Santa Clara si basa sul calcolo della probabilità. L’algoritmo sarebbe in grado di prevedere quando e dove alcuni crimini potrebbero essere commessi e permettere quindi di inviare poliziotti sul campo prima che i fatti si verifichino. Il programma avrebbe permesso di predire correttamente il 40 per cento dei reati che si sono verificati.

A differenza del programma Compstat, che fu usato a metà degli anni Novanta dalla  polizia di New York per indagare su gravi delitti, il sistema utilizzato a Santa Cruz si concentra invece sui reati contro la proprietà, come furti di auto e in appartamenti. L’algoritmo si basa su calcoli utilizzati per prevedere le repliche sismiche che seguono un terremoto particolarmente forte. C’è poi il concetto di recidività, cioè l’evidenza statistica: i criminali commettono spesso un secondo reato, o un terzo, nello stesso luogo e alla stessa ora, se il primo è andato a segno. Per esempio, se un ladro riesce a entrare in una casa alle due del pomeriggio in una certa zona perché l’appartamento era vuoto, utilizzerà questa esperienza in un’altra casa dello stesso quartiere, alla stessa ora.

Nel caso di Santa Cruz, che si trova sulla costa californiana e ospita il campus della California University, la reiterazione del reato potrebbe verificarsi quattro giorni dopo il primo furto. L’algoritmo lo sa perché il matematico Mohler inserito nel calcolatore i dati di otto anni di “storia criminale” della città. Il programma dà due orari possibili per ciascun reato, e le pattuglie di agenti si muovono ogni giorno sulla base di una mappa con i dieci principali obiettivi da sorvegliare. Ovviamente il sistema matematico non fornisce alla polizia dati legali che consentano di procedere ad arresti preventivi, bensì“buone ragioni” per identificare e interrogare eventuali persone sospette che vengono trovate in quel determinato posto e a quell’ora. Da quando è stato avviato il test, nel luglio scorso, i furti in appartamento a Santa Cruz sono diminuiti del 27 per cento. Anche se il calo dei reati non può essere attribuito con certezza al contributo della scienza, la polizia pensa che la presenza di pattuglie sui luoghi in cui è probabile la commissione di un reato possa avere un effetto dissuasivo.

 

 

A cura di Stefano Pisani

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