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In occasione del XXIX Salone Internazionale del Libro di Torino è stato presentato il terzo volume di “Comics&Science”, che da questo numero diventerà ufficialmente una collana di CNR Edizioni con cadenza semestrale. L’albo, intitolato “Comics&Science: Materia Oscura“, ospita ben due storie storie a fumetti: la prima, “Materia Oscura“, che dà il nome all’albo ed è stata scritta e disegnata rispettivamente da Francesco Artibani (uno dei più importanti sceneggiatori Disney) e Silver, vede Lupo Alberto, Enrico La Talpa e tutta la fattoria McKenzie alle prese con una bufala; la seconda, “Vaccinofobia“, scritta e disegnata da Claudia Flandoli e già pubblicata sul sito Graphic News,  prova a sfatare le pericolose bufale che girano sui vaccini con un approccio rigoroso e documentato.

All’incontro di presentazione del 12 maggio, condotto da Roberto Natalini (IAC-CNR), erano presenti Silver, Francesco Artibani, Massimo Polidoro (CICAP), Amedeo Balbi (astrofisico e già collaboratore di Comics&Science) e Andrea Plazzi (Symmaceo Communications).

Foto dell’incontro al Salone Internazionale del Libro di Torino per presentare “Comics&Science: Materia Oscura”

Silver e Artibani, che in questa intervista curata da fatta dai nostri amici di Orgoglio Nerd e presente, in forma abbreviata, anche all’interno dell’albo, hanno già espresso la loro opinione sugli argomenti trattati all’interno del fumetto, qua sul palco approfondiscono il tema. Entrambi sono consapevoli che le bufale non si limitano ad essere solo innocenti falsità, ma che possono avere anche conseguenze molto gravi, come nel caso dei vaccini. Artibani generalizza il discorso dicendo: “La cosa che mi fa più arrabbiare, al di là della singola bufala, è il fatto che questo tipo di narrazione, di racconto, ci disabitui al ragionamento, ci impigrisca”. In merito alla diffusione delle bufale, sempre Artibani sostiene: “I quotidiani hanno questa esistenza schizofrenica, per cui hanno una facciata rispettabile nella loro versione cartacea, dove trovi lunghi articoli di fondo, approfondimenti; e poi c’è internet, il regno della frescaccia. La colonna di destra di questi quotidiani è un concentrato di notizie assurde e bufale. […] Dare la colpa alla superficialità di internet va bene, accusare l’utente di internet di leggerezza va bene, ma se un giornale, che dovrebbe essere obiettivo e con notizie verificate, non lo è, questo è preoccupante, è una deriva pericolosa.”
Per quanto riguarda il fumetto in sé, in questa storia è stato introdotto un nuovo personaggio, una bufala: un animale mai disegnato prima da Silver, il quale ammette ridendo di aver avuto difficoltà a disegnarla in maniera coerente tra una vignetta e l’altra. La bufala è inoltre l’unico personaggio vestito all’interno del fumetto, secondo Artibani “un piccolo espediente visivo per distinguerla dagli altri animali”, identificandola quindi come un elemento discordante e di rottura rispetto al resto della fattoria, così come lo sono le bufale rispetto alla vita reale.

Un omaggio di Silver per gli amici del CNR

Massimo Polidoro, appartenente al CICAP ( prima Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, ora Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), sottolinea, proprio a partire dal cambio di nome della sua associazione rispetto alle origini, come quasi tutti i contenuti del paranormale si siano evoluti nella forma e siano diventati contenuti pseudoscientifici, acquistando, almeno all’apparenza, una maggiore solidità che li rende ancora più difficili da sradicare. Parlando della diffusione delle bufale, sostiene che nella nascita di una bufala c’è spesso il tentativo di rispondere ad una domanda o di risolvere una questione che però, invece di andare fino fondo, dove magari la risposta non c’è, oppure c’è, ma è complessa, si ferma a risposte semplici e dirette, anche se il più delle volte fantasiose e praticamente sempre sbagliate.

Per l’astrofisico Amedeo Balbi non poteva mancare una domanda su uno degli argomenti più coinvolti in molte bufale: gli alieni. Per quanto Balbi neghi scherzosamente che un qualsivoglia contatto con gli alieni sia mai avvenuto, ritiene legittimo da un punto di vista scientifico domandarsi se gli alieni in generale effettivamente esistano. Sostiene però che la risposta a questa domanda non debba tanto essere cercata nei grandi numeri dell’universo e nella statistica, visto anche che il campione su cui qualunque analisi a riguardo può basarsi è particolarmente ristretto (un solo pianeta: il nostro!), ma che piuttosto vada cercata nella raccolta di dati e nella ricerca di prove. Per quanto riguarda invece la diffusione del pensiero antiscientifico alla base delle bufale, sostiene che forse un po’ di colpa va anche agli scienziati, che per molto tempo hanno fallito nel comunicare ai non addetti ai lavori su cosa stavano lavorando e perché. Anche se la situazione ai giorni nostri è migliorata (basti pensare allo stesso Comics&Science), secondo Balbi quando si parla di scienza di parla ancora di nozioni, di informazioni da imparare a memoria, quando invece quello che andrebbe fatto passare è il metodo scientifico, un modo di pensare ed interpretare il mondo che può essere utile anche per non fa parte di un ambiente scientifico.

Andrea Plazzi, infine, esprime la sua perplessità sul come sia possibile che le bufale attecchiscano e di come sia possibile “concedersi una sospensione dell’incredulità tale da crederci”. Una sospensione che supera anche la sconfitta argomentativa, che davanti all’evidenza scientifica che quello che si è sostenuto è falso risponde con un “sì, ma poteva essere”, mancando di capire che molte cose sono possibili, ma solo pochissime sono effettivamente vere, ed è quindi inutile attaccarsi alla non-impossibilità di una tesi per sostenerne la veridicità.

di Giovanni Natalini

Giovanni Natalini

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