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LONDRA – Chi ha viaggiato in macchina almeno una volta con dei bambini sa che esiste un tormentone che caratterizza inesorabilmente quasi l’intero percorso: “Siamo arrivati? Siamo arrivati? Siamo arrivati?”. E deve averne fatte tante, di escursioni così, lo statistico inglese James Hind, in forze alla Nottingham Trent University, che ha deciso di studiare il fenomeno dei capricci dei più piccoli durante un viaggio in automobile.
Anche se sembra un argomento un po’ frivolo, il dottor Hind ha preso molto seriamente la sua ricerca ed è arrivato a elaborare perfino una “formula matematica esatta” che prevede probabilità – e tempi – delle bizze dei ragazzini sul sedile posteriore.
T = 70 + 0,5E + 15F – 10S. È questa la stima, in minuti, del tempo che un bambino medio fa passare prima di cominciare a mostrare insofferenza e a notificarla, a modo suo, al guidatore. L’indagine statistica è stata sviluppata insieme all’Istituto finanziario di Huddersfield LV= Britannia Rescue e si è basata su interviste a duemila genitori. I simboli hanno il seguente significato: F è un parametro legato al cibo, S riguarda la presenza a bordo di un fratellino o di una sorellina e infine E è un fattore che si riferisce all’ “intrattenimento”, ossia alla disponibilità di un qualche elemento di distrazione per i ragazzi, come un gioco o un tablet con cui guardare cartoni animati. Basandosi sull’equazione di sopra, viene fuori che i fattori che aumentano la resistenza del bambino sono cibo e intrattenimento mentre invece se c’è qualche “complice” accanto a lui sul sedile posteriore, le lamentele scatteranno prima.
Quali sono le cause di questi capricci? Sempre secondo i genitori intervistati, al primo posto (68%) c’è la noia, seguita dalla grande lunghezza del percorso (62%) e dal fatto che al bambino viene fame (57%). Il caso peggiore è, dunque, quello di due bambini senza distrazioni e senza snack, che possono diventare turbolenti in soli 40 minuti. “Se hai un solo bambino e puoi intrattenerlo e occasionalmente placarlo con il cibo, potresti arrivare a gestirlo senza fastidi anche per un viaggio di due ore” – ha spiegato Hind – “C’è da dire però che non bisogna esagerare con gli spuntini, io ne consiglierei un massimo di due all’ora”.
Oltre al sostentamento, abbiamo visto che anche l’intrattenimento può essere risolutivo, anche se Hind mette in guardia: “Anche quello fallisce, quando ci sono tempi di percorrenza davvero lunghi. L’unico metodo efficace è fare delle pause per ‘reimpostare l’orologio’, questo è importante per prevenire i capricci, oltre a essere utile anche per far riposare il guidatore”. Consigli preziosissimi di una ricerca di cui si sentiva davvero il bisogno.

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