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Nasce un centro per combattere i tumori con matematica e informatica.

 

Un’università, quella di Pisa, al top nel settore dell’Informatica e della matematica; un centro di ricerche, l’Istituto europeo di oncologia di Umberto Veronesi, tra i migliori al mondo. Due eccellenze che hanno appena firmato un accordo per partecipare uniti alla lunga battaglia per vincere il cancro con la nascita di un centro di ricerca congiunto a Pisa e a Milano. Lo faranno, ateneo e istituto, utilizzando anche l’informatica e i modelli matematici. È la prima volta che in Italia si avvia formalmente una collaborazione tra discipline diverse come la medicina, l’informatica e la matematica. Un’alleanza che non è affatto una novità in altri Paesi, come per esempio la Scozia con esempi all’Università di Edimburgo e gli Stati Uniti.

I modelli matematici e gli algoritmi informatici aiutano gli scienziati a capire meglio l’evolversi del male e ad scegliere meglio le terapie più idonee. Che, in un futuro, potranno essere anche estremamente personalizzate perché ogni individuo reagisce in modo diverso al tumore e alla cura. Per arrivare alla “personal terapia” è però indispensabile calcolare una impressionante quantità di variabili. Ed è qui che intervengono matematica e informatica. Il computer, per esempio, può calcolare rapidamente i processi di interazione che avvengono tra farmaco e tumore e allo stesso modo i “sistemi esperti”, programmi di intelligenza artificiale, possono anticipare la scoperta di metastasi di un cancro al momento dell’ecografia.

“L’informatica applicata all’oncologia ha applicazioni ampissime anche nella ricerca – spiega il professor Roberto Barbuti, ordinario di Informatica all’Università di Pisa -. Oggi si parla, per esempio, di esperimenti in vitro ed esperimenti in silico, I primi sono quelli tradizionali con le provette, tanto per banalizzare, i secondi sono le simulazioni al computer. Dunque, grazie a modelli matematici, si possono fare prove virtuali sulla terapia e anche simulazioni sulla crescita di un tumore che ha un numero incredibile di variabili”. Il futuro della ricerca informatica applicata alla medicina è quello di riuscire a simulare la complessità umana e creare modelli altamente attendibili. Sui quali medici e ricercatori potranno sperimentare cure. Insomma cavie virtuali create dalle macchine.

Fonte: Corriere.it

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