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Un nuovo modello matematico elaborato da David Raichlen e colleghi della Scuola di Antropologia dell’Università dell’Arizona potrebbe aiutare a spiegare gli spostamenti degli uomini cacciatori-raccoglitori. In particolare, gli scienziati, come si legge sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, avrebbero analizzato gli Hazda, una tribù della Tanzania: “se si vuole capire il movimento di cacciatori-raccoglitori umani, si deve lavorare con un gruppo come gli Hadza” ha spiegato Raichlen. Il tema dominante dei movimenti seguiti dagli Hazda durante le battute di caccia sarebbe in accordo con il cosiddetto ‘volo di Lévy’. Il matematico francese Paul Pierre Lévy, intorno al 1930, ha portato importanti contributi nel campo della teoria delle probabilità: i voli di Lévy  sono un esempio di ‘passeggiata aleatoria’ nel quale gli incrementi risultano distribuiti secondo una legge di tipo decrescente e iperbolico (detta distribuzione ‘heavy-tailed’). I membri della tribu sono stati dotati di Gps montati in orologi da polso, tramite i quali è stato possibile rintracciare lo schema del cammino di Lévy, precedentemente osservato anche fra gli squali e le api. “Questi modelli sono probabilmente il risultato di strategie di foraggiamento generali che molte specie adottano all’interno di un’ampia varietà di contesti” ha spiegato Brian Wood, dell’Università di Yale, che ha collaborato alla ricerca. Il volo di Lévy che comporta una serie di brevi movimenti in una zona e poi un trekking più veloce in un’altra area, non si limita alla ricerca di cibo e sembra dunque essere un modello intraspecifico non dipendente dall’ambiente (il che depone in favore di chi ne vorrebbe fare un modello predittivo per lo sviluppo urbano). E questo fa supporre che sia un modello fondamentale probabilmente presente nella nostra storia evolutiva.

 

(a cura di Stefano Pisani)

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