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Una delle nuove malattie delle coltivazioni responsabili della carenza di cibo nell’Africa subsahariana è la “necrosi letale del mais“. Diffusasi a partire dal Kenys negli ultimi sei anni, questa patologia ha causato perdite nelle aree più colpite che sono arrivate al 90 per cento del raccolto totale di mais, una delle colture di base dell’Africa subsahariana. Questo stato di fatto si riflette non solo sulla disponibilità diretta di cibo ma anche sul reddito e sull’occupazione locale. La necrosi letale del mais è causata dall’azione combinata di due virus: il virus MSMV (maize chlorotic mottle virus) agisce infatti spesso insieme al virus SCMV (sugarcane mosaic virus), appartenente alla famiglia dei potyvirus.

Un nuovo modello matematico sviluppato all’Università di Cambridge e dalla Universitat Osnabruck di Osnabruck, Niedersachsen, Germania, ha analizzato l’azione combinata dei due virus durante le stagioni di crescita e tra una stagione e l’altra, superando i limiti dei modelli applicati finora che si concentravano sui comportamenti distinti del singoli virus.
In questo modo, il team coordinato da Frank Hilker ha gettato una nuova luce su questa malattia, che aiuterà gli agricoltori a fronteggiarla più efficacemente. La ricerca è stata portata avanti NIMBioS Working Group sui Multiscale Vectored Plant Viruses, che comprendeva matematici, studiosi di ecologia e patologie vegetali e biologi evoluzionistici che si sono confrontati per diversi anni per sviluppare nuovi metodi matematici per lo studio della patologia vegetale.

Come si legge sulla rivista Phytopathology, il gruppo ha dimostrato che il modo migliore per tenere sotto controllo la necrosi letale del mais è effettuare una combinazione di rotazione delle colture, usando semi “puliti” liberi dal virus, di rimozione delle piante che mostrano segni della malattia e di controllo di organismi patogeni.

La costruzione di modelli di effetti di due virus che infettano la stessa pianta viene raramente messa in atto, nonostante si tratti di un processo che in natura avviene spesso. Questo tipo di approccio è però estremamente utile in molte regioni del mondo in cui quella della necrosi letale del mais è una minaccia emergente, come in Asia sudorientale e in America del Sud. Inoltre, può servire a combattere altre malattie vegetali derivanti da combinazioni di agenti patogeni come la malattia della patata dolce in Africa e alcune malattie del riso in Asia.

Si stima che la popolazione mondiale possa arrivare a essere di 9 miliardi entro il 2050 e produrre cibo sufficiente per tutti sarà una delle sfide più grandi di questo secolo.

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