La coordinatrice del comitato pari opportunità dell’Unione Matematica Italiana, Chiara de Fabritiis, presenta ai lettori di MaddMaths! il report finale del progetto Gender Gap in Science. #mindthegendergap
In questi giorni complicati, ci sono molte persone nella comunità matematica che hanno più tempo per leggere un testo, riflettere sulle istanze fondamentali della nostra società, ragionare su quali potrebbero essere in futuro le migliori politiche di inclusione sociale.
A tale proposito, mi permetto di suggerirvi un documento che merita davvero che gli si dedichi attenzione: è il report finale del progetto sul Gender Gap in Science (per la precisione A Global Approach to the Gender Gap in Mathematical, Computing, and Natural Sciences. How to Measure It, How to Reduce It?) che trovate qui (guardate anche in fondo alla pagina).
Sono oltre 240 pagine che descrivono in dettaglio i 3 anni di ricerca finanziati dall’International Science Council con la collaborazione di altre 11 organizzazioni di ricerca. I tre filoni lungo cui si è articolato il progetto sono una raccolta dati cui hanno risposto oltre 32mila scienziati e scienziate, uno studio sull’effetto del genere in milioni di pubblicazioni scientifiche e la compilazione di un data-base di buone pratiche rivolto a iniziative di varia natura che mirino a ridurre il gender gap in ambito matematico, informatico e delle scienze naturali. L’edizione finale è frutto del convegno che si è tenuto a inizio Novembre del 2019 all’ICTP di Trieste e di cui vi ho raccontato qui.
Dopo una parte introduttiva in cui si descrivono le metodologie, si riassumono i risultati principali e gli strumenti prodotti e, cosa utilissima, si illustrano le raccomandazioni divise in quelle indirizzate a docenti e genitori, alle organizzazioni locali e alle società scientifiche, il testo presenta tre corpose sezioni dedicate a ciascuno dei tre settori del progetto per finire con due capitoli sull’impatto del progetto in Africa, Asia e America Latina e sull’incontro finale a Trieste.
Uno dei pregi di questo testo è che non deve essere letto necessariamente dall’inizio alla fine, ma lo si può utilizzare come fonte di ispirazione, per reperire un dato statistico o alla ricerca di una procedura neutra dal punto di vista del genere: chiunque sia interessato all’argomento lo troverà un ausilio prezioso.
Un’obiezione purtroppo fondata è che non tutti coloro che si occupano di matematica hanno in questo momento più tempo del solito, anzi per molti di noi è esattamente il contrario: è necessario esplorare nuovi metodi per la didattica online, testare software ed esplorare procedure per tenere gli esami scritti e orali in remoto, mentre la ricerca prosegue, con le difficoltà legate Chiara de Fabritiisal fatto che parlare di un problema vis à vis è ben diverso dal fatto di farlo via skype, per non parlare di chi deve occuparsi di figli piccoli adesso sempre a casa…
Per questa fetta di pubblico, è stata saggiamente predisposta una sintesi di 8 pagine, disponibile qui e redatto in inglese, francese e spagnolo che spiega brevemente cosa è il gender gap, illustra le tre direttrici del progetto e contiene tutte le raccomandazioni per genitori e docenti, organizzazioni locali e società scientifiche: senza dubbio un investimento eccellente come rapporto fra informazioni ottenute e tempo speso, vale veramente la pena di guardarla!
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