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Il 25 novembre 2022 la popolazione mondiale ha raggiunto gli 8 miliardi. Per la prima volta è una vita media più lunga il principale fattore di incremento. Ce ne parla Marco Menale.

Il 15 novembre 2022 la popolazione mondiale ha raggiunto gli otto miliardi. L’ONU ha celebrato il “Day of Eight Billion” con l’hashtag #8BillionStrong e una lista di obiettivi per i prossimi decenni. Tuttavia il 15 novembre non è nato il bambino numero 8 miliardi. Si tratta dei risultati di modelli sviluppati dalla United Nations Population Fund (UNFPA), l’agenzia dell’ONU per la salute sessuale e riproduttiva. Questi risultati dicono sia come siamo arrivati a 8 miliardi, ma forniscono anche proiezioni per i prossimi decenni, con l’orologio “World Population Clock” a dire continuamente quanti ne siamo. E non mancano alcuni segnali d’allarme, rivolti ai paesi più ricchi.

Guardiamo più da vicino i dati (qui per i dettagli). Per arrivare a essere in 8 miliardi abbiamo impiegato circa 12 anni. Infatti il traguardo dei 7 miliardi era stato celebrato nel 2011, dopo i 6 miliardi del 1999, i 5 del 1987 e i 4 del 1975. E pensare che nel 1960 eravamo appena 3 miliardi. Tuttavia il prossimo traguardo dei 9 miliardi sarà raggiunto nel 2037, tra circa 15 anni, circa tre anni in più rispetto all’ultimo miliardo di crescita. Questo segnala una riduzione del tasso di crescita della popolazione.

I principali meriti di questo traguardo sono il miglioramento generalizzato di quattro parametri: salute pubblica, livelli di nutrimento, igiene personale e accesso ai medicinali. A differenza dei decenni passati, l’incremento della popolazione è legato soprattutto all’aumento della durata media della vita e al miglioramento delle condizioni di salute. Infatti i tassi di fecondità (qui per la differenza con i tassi di natalità).  sono aumentati, ma solo in alcuni regioni del mondo.

E questo andamento è confermato anche per i prossimi decenni. Infatti tra il 2022 e il 2050, quando supereremo i 9 miliardi, in 61 paesi la popolazione si ridurrà di almeno l’\(1\%\) , a causa dei bassi livelli di fecondità. Circa 400 milioni di persone avranno almeno 65 anni, con un calo della popolazione nella fascia 0-14 anni, con un restringimento delle basi fertili delle piramidi demografiche (qui per approfondire). E i \(\frac{2}{3}\) della popolazione vivrà in paesi con tassi di fecondità inferiori a \(2,1\) figli per donna, livello soglia per avere crescita zero sul lungo periodo in un paese con bassa mortalità.

Tuttavia l’aumento non sarà omogeneo. Più di metà dell’incremento sarà concentrato in 8 paesi: Repubblica Democratica del Congo, Egitto, Etiopia, India, Nigeria, Pakistan, Filippine e Tanzania. L’Africa subsahariana guiderà questa crescita. Quindi l’aumento avverrà soprattutto in paesi a medio-basso e basso reddito. Quegli stessi paesi in cui maggiormente impatteranno gli effetti del cambiamento climatico. E per questo motivo l’UNFPA mette in guardia, sollecitando politiche attive volte a migliorare le condizioni di vita. Perché non possono essere solo “pochi privilegiati con fortunate circostanze di nascita” a vivere bene.

E dopo i 9 miliardi cresceremo ancora? Sì, I modelli dell’UNFPA prevedono i 10 miliardi entro il 2058, con un ulteriore incremento a 10,4 tra il 2080 e il 2100. Ma quanti possiamo essere al più sulla terra? Esiste un limite? Ebbene, qualcosa può dircelo la matematica.

Consideriamo come modello l’equazione logistica. Descrive l’aumento di una popolazione con un certo tasso di riproduzione. Inoltre un parametro \(K\) (detto carrying capacity) determina il limite di crescita in funzione delle risorse ambientali disponibili. Come si vede dalla figura 1, la popolazione cresce fino a stabilizzarsi a questo valore soglia. Nel caso della popolazione mondiale, alcuni si sono spinti a fornir dei valori: c’è chi dice 10 miliardi, qualche altro 11. Tuttavia il valore del parametro \(K\) resta ancora un mistero. Ma è necessario tenerlo a mente, ricordando che c’è un ambiente (con le sue risorse) che ci ospita. E dal 15 novembre 2022, lo fa per 8 miliardi di persone.

 

logistica

Figura 1. Esempio di sviluppo di popolazione con equazione logistica. In blu la curva della popolazione, in rosso il limite di sostenibilità \(K\).

 

Marco Menale

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