Questa è la seconda parte del Diario Olimpico (scritto da Davide Lombardo) della squadra italiana alle IMO 2016 ad Hong Kong. La prima parte si trova qui. Il diario si conclude con una terza parte.
Diario Olimpico – Giorno 3
Ed eccoci infine arrivati al vivo della faccenda: il Day One (tanto per confondere ulteriormente la datazione di questo diario). La guida odierna – che è ancora maschio – va sotto il poco credibile nome di James, e viene a stanarci proprio all’orario che avevamo concordato per la colazione: tutto andrebbe quindi nel migliore dei modi possibili, se non fosse per il fatto che ITA6 sceglie il breve momento di distrazione causato dall’arrivo del Guido per infilarsi a tradimento sotto la doccia. Interrogato a proposito, ITA6 sostiene che la colpa non sia sua, bensì di ITA4, ma adduce motivazioni che ad una coordination non andrebbero probabilmente oltre lo 0+.
Le stelle si dimostrano comunque in nostro favore, perché arriviamo al bar selezionato per la colazione proprio mentre questo sta aprendo, ed un’abile manovra di ITA4 moltiplica a dismisura gli espressi che il team riesce a consumare. Una volta assunta sufficiente caffeina i prodi eroi possono così affacciarsi con una certa spavalderia alla sala di gara, ma si trovano risucchiati all’interno e separati dal loro Deputy, che non trova meglio per affrontare la propria solitudine che andare infine a svelare i (non particolarmente interessanti) segreti di Victoria Peak. La paucità di distrazioni fornita dalla gita fa sì che ITA7 rientri alla HKUST ampiamente in tempo per accogliere i prodi eroi che emergono dal campo di battaglia provati ma relativamente soddisfatti, anche se con qualche distinguo. La guida ci abbandona immediatamente al nostro destino, che consiste prevedibilmente in un pranzo cinese condito dalle ancor più succulente discussioni sui problemi appena affrontati: un primo esercizio di geometria quasi inattaccabile in baricentriche (almeno a detta del nostro massimo esperto in materia) che tuttavia molti dei Nostri hanno ricondotto alla ragione per altre vie, una combinatoria che incontra il favore di una parte non trascurabile del team, e un ultimo esercizio di teoria dei numeri/geometria che sembra invece riscuotere successo quasi esclusivamente presso ITA7. Nel sonnacchioso pomeriggio hongkongiano tentiamo di combattere l’afa intrufolandoci in piscina, ma – nonostante un piano diabolico congegnato da ITA2 e ITA5 – falliamo a causa dell’insuperabile sicurezza dell’HKUST; l’ora di cena arriva comunque anche troppo presto, ma non prima che il team sia riuscito a stabilire che non è mai colpa di ITA6. Nemmeno per la doccia di stamattina.
Intorno alla tavola imbandita per la cena si fa il punto della situazione: le conversazioni con le altre squadre che man mano si sono accumulate nel corso della giornata rivelano un quadro non troppo sfavorevole al nostro team, anche se a ben cercare qualche nazione che si dichiari più contenta di noi si trova. Il dopocena svela tuttavia un retroscena interessante: si diffonde la voce che – dopo aver involontariamente risolto il primo problema – un membro del nostro team stamattina abbia deciso di rifarlo altre sei volte, perché la sicurezza non è mai abbastanza; la notizia suscita sentimenti di segno contrastato, ma conduce la squadra ad una nuova risolutezza con cui affrontare la giornata di domani.
Mentre la notte scende su Hong Kong e sulla sua Forbidden Swimming Pool, concorrenti da ogni dove si interrogano sulle questioni che affliggono l’umanità dall’alba dei tempi: il primo problema sarà di algebra o di teoria dei numeri? Quale nuovo modo di non avere torto troverà ITA6 nel giorno che viene? Cosa sta tramando Geoff Smith? Quando perfino la millenaria sapienza cinese non ci fornisce risposte* non resta che un’alternativa: consultare la prossima, avvincente puntata del Diario Olimpico®!
* Gli antichi saggi avevano saggezza sottile e profondo ingegno. Tanto profondo che non si riusciva a capirli.
Diario Olimpico – Giorno 4…
…ovvero il Day 2. La guida di oggi si rivela essere semplicemente assente: James non sente la sveglia, e così andiamo a far colazione da soli prima del secondo, emozionante giorno di gara. La prima scoperta della mattinata è che un piccolo scisma di natura strategica ha diviso la squadra italiana: pantaloni lunghi per non morire di freddo durante la prova, o corti per non morire di caldo durante i trasferimenti? Entrambe le parti sostengono con convinzione le proprie ragioni, ma la tensione della gara fa presto riconciliare i due opposti schieramenti. I controlli all’ingresso dell’aula sono quest’oggi ancora più severi, e così ITA7 è costretto ad allontanarsi ancora prima di essere arrivati in vista del luogo di gara.
Il tentativo del vostro umile reporter di approfittare del tempo libero per recuperare finalmente le ore notturne passate a scrivere questo diario 😛 viene tuttavia sabotato dal Guido, per cui mi ritrovo verso le undici e mezza a fare la gara insieme ad un’altra accozzaglia di deputy disoccupati. All’una e trentacinque la tensione è palpabile: il secondo giorno è finito, i sei problemi sono ormai noti a tutti, e i pochi secondi che intercorrono tra l’uscita del primo e dell’ultimo membro dell’ITATeam sono carichi di aspettative. Anche nella confusione dei primi momenti un dato emerge con chiarezza: raramente si è visto un problema più brutto del 4! Ma per fortuna questo non ha impedito ai nostri prodi di risolverlo – o, in certi casi, di dilettarsi ad inventarne una variante più difficile (ma evidentemente ancora fattibile). Anche il quinto problema non riscuote il successo forse sperato dagli organizzatori da un punto di vista estetico (anche se non c’è problema più bello di un problema risolto, e una parte non trascurabile della squadra si trova in questa situazione), e a salvare la qualità della giornata restano solo le rane salterine di Ludo. L’esercizio sei ci fornirà forse una quantità limitata di punti, ma ci dà almeno un’indicazione sul mefistofelico piano di Geoff: seminare il panico fra i concorrenti con versioni contrastanti del testo! ITA4 casca in pieno nel tranello e chiede se nella soluzione si debba scrivere “Geoff” o “Ludo”, il che gli permette così finalmente di ricevere il tanto agognato “No Comment” (oltre a renderlo bersaglio di una serie di epiteti che non riporterò per non offendere il pubblico più sensibile).
I Quattro Volte Grandi Leader arrivano quindi alla nostra residenza dopo aver lasciato il loro palazzo dorato, e le manifestazioni di gioia della squadra tutta nel vederli ritardano il pranzo fino alle tre e mezza. ITA7 si separa quindi dal resto della squadra per andare a controllare quanto le dichiarazioni corrispondano alla realtà, mentre il destino degli IMOBoys sembra comprendere principalmente una cena ad orari britannici seguita da una notte culturale in cui a trionfare sono soprattutto le doti segrete di ITA2. Una volta rientrati dall’animazione serale, i contestant tentano di estorcerci informazioni sulla correzione dei loro compiti, ma falliscono miseramente di fronte alla fermezza di Bobo: solo il nuovo giorno – e la nuova puntata del Diario Olimpico® – potranno dire di più!
(Contro) Diario Olimpico, giorno 5
(Il contro diario è stato scritto dai concorrenti dell’ITATeam)
L’inizio della quinta giornata non è altro che una fine della quarta, quando ad un’ora tarda della notte gli ITA passavano il tempo nella camera di ITA3/4 a fare giochi diversamente intelligenti e stupidi, e ricordando gli avvenimenti importanti della “culture night” della sera precedente.
Avendo finalmente deciso di mettere la sveglia (e soltanto poche ore dopo), alcuni concorrenti si svegliano mentre altri saranno terribilmente assonnati fino alla fine della giornata. In ogni caso non è un grande impedimento, considerato il luogo da visitare.
Prima di salire sull’autobus per Disneyland, il Guido viene rimproverato dalla Guida Senior per la mancanza dello stendardo italiano (excursus storiografico: è stato rotto da un ITA-non-incolpabile-se-non-quantisticamente alla cerimonia di apertura mentre giocavamo a baseball con i finlandesi e gli svedesi (avendoci l’organizzazione locale vietato di continuare a lanciare aereoplanini contro eventuali avversari), d’altro canto si possono già vedere le crepe nella plastica nella sopralinkata foto). Nonostante questo, riusciamo a salire sull’autobus (con dei sedili molto stretti a detta di ITA1) e attraversiamo quello che alcuni dicono essere il ponte sospeso più lungo del mondo.
Nonostante la sua dimensione infinita riusciamo ad arrivare alla fiabesca Disneyland, che dalla mappa ha le stesse dimensioni del relativo parcheggio per gli autobus. Entrati nel parco, alcuni clienti non appartenenti all’ala protettiva delle IMO chiedono in mandarino di farsi una foto con noi; cerchiamo di spiegare che non siamo noi le attrazioni del parco, ma alla fine le barriere linguistiche portano all’immortalazione della fotografia.
Il parco è diviso in varie zone, e dopo “l’arrampicata sulla casa di tarzan” che consisteva nel salire e scendere alcune scale, un roller coaster in cui l’unica cosa interessante che lo rendeva speciale è stata vista e spoilerata da ITA5, entriamo nella “Mystic Manor” e all’uscita perdiamo ITA1. Decidiamo di abbandonarlo per tornare alla ricerca del camerata perduto, ma è abbastanza scaltro da riuscire a fuggire dalla vista di tutti tranne che del Guido. Giudicandolo colpevole di alto tradimento, andiamo a mangiare ma lo ritroviamo nella fila del ristorante. Dopo il pasto proviamo altre attrazioni con una coda particolarmente lunga di cui ne è valsa la pena (forse).
Ritornati all’università, dopo un breve incontro con i Quattro Volte Grandi Leader e successiva discussione di problemi si cena; a questo punto si hanno due scelte: giocare a calcio oppure andare a vedere il film. L’unica pecca è che i calciatori non vogliono nessun altro per non andare oltre i 22 giocatori (popoli rozzi che non conoscono le soluzioni stagistiche a questo problema), e il film al quale arriviamo con grande ritardo in realtà è un insieme di documentari e di matematici che producono formaggio artigianale.
Correndo al contrario sulle scale mobili in faccia alla security, torniamo alle nostre stanze; qui ci sono altre discussioni, alcune delle quali intercontinentali dove ITA4 viene scambiato per il protagonista di una famosa sit-com.
Purtroppo nel frattempo si è persa ogni traccia di ITA1 e ITA2, i cui nipoti un giorno forse ritroveranno questo reperto e ricorderanno con orgoglio il giorno in cui i loro avi facevano gli asociali per andare a dormire presto.
#ChenOro
ITA\(i\ \forall i\,|\,i^2=-1\)
Diario Olimpico Ufficiale – Giorno 5
La prima mattinata di coordination trascorre piacevolmente allietata dalle super-rane di ITA1 che saltano lungo opportuni super-segmenti e da un capolavoro di ITA8 che estorce ben 6 punti su una soluzione che alcuni coordinatori poco avveduti avevano valutato quasi nulla (con l’accordo dell’autore della soluzione, ci sarebbe da aggiungere). La scoperta che etichettare le rette in ordine counterfrogwise purtroppo non ci aiuterà ad ottenere altri punti e il doppio rescheduling della coordination del problema 5 sono invece bocconi più amari per il pomeriggio, e mentre siamo perplessi dalla ben nota parità delle classi di resto modulo \(p\) solo la ricomparsa del caffè salva ITA9 dalla disperazione.
Stasera facciamo notare ad ITA6 che in certi casi estremi (per esempio quando il foglio è finito) si può spostare una parte della dimostrazione ad una nuova pagina, e informiamo ITA5 che se non avesse dimenticato di ricopiare un fattore 1/2 da una pagina alla successiva avrebbe probabilmente avuto 7 punti. ITA6, imperturbabile come sempre, dimostra ancora una volta di non avere avuto torto: “Ma se avessi cambiato pagina avrei perso un punto: guardate ITA5!”
Messi alle strette da questa argomentazione inoppugnabile, gli ITA\(j\) con \(j\geq7\) non possono fare altro che arrendersi alla logica dei loro contestant e ritirarsi mestamente nelle rispettive camere, nella speranza che il nuovo giorno sia foriero di una migliore intesa con i coordinatori, le rane e i primi di Gauss, e soprattutto di nuove infornate di punti per l’italica compagine.
Riusciremo a convincere i coordinatori del problema 5 che ITA2 sa contare fino a 4? Perché gli zero punti di un’osservazione cruciale sul problema 5 vengono assegnati anche senza dimostrazione? Dovremmo forse mettere al corrente la comunità matematica dell’esistenza di interi che sono pari modulo 7? Dubbi che attanagliano la Patria e anche il sonno di ITA8, ma che verranno puntualmente chiariti nella prossima, ineguagliabile puntata del Diario Olimpico Ufficiale®!
Il diario si conclude con la terza parte.