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Se nel 2019 vi siete persi il convegno Imagine Math 7 all’interno della Venice Conference Mathematics and Culture, se siete matematici o pittori, se siete maghi o banchieri, ballerini o giornalisti, filosofi o esattori delle tasse, musicisti o inventori, in pensione o ancora bambini, comuni mortali o meglio ancora immortali, insomma, chiunque voi siate, potete ritrovare ogni minuto perso – e anche di più – nel libro nato da questo convegno, edito da Michele Emmer e Marco Abate e pubblicato dalla Springer. Lo recensisce Raffaella Mulas. 

Più che un libro, è un fiume in piena: è un fiume di parole, di immagini e di storie che travolgono e portano in un mondo in cui la matematica è un tutt’uno con l’arte, con la bellezza, il cinema, i fumetti, gli origami, le bolle di sapone e l’animo umano.

Inizia con il catalogo “Sulla Mathematica” del celebre artista italiano Mimmo Paladino, che ha realizzato una serie di disegni sul tema del convegno, e la prima cosa che noto è il numero 137 nascosto in un suo disegno. Non so come sia finito lì, non so se sia stato Mimmo Paladino a decidere di mettere un 137 in un’illustrazione o se quel 137 abbia deciso per conto proprio di andare lì, ma so che in ogni luogo in cui appare un 137 c’è qualcosa di grande. Infatti, è così anche stavolta.

Gli altri capitoli sono libri dentro al libro e si possono leggere in qualsiasi ordine. Potete iniziare anche dalla fine, cioè da “Una cosa divertente che rifaremmo ancora”, che è stato pubblicato da MaddMaths! in italiano, ed è scritto da due terzi dei Rudi Mathematici, Rodolfo Chierico e Piero Fabbri, in arte Rudy d’Alembert e Piotr Rezierovic Silverbrahms o anche “Quello che non fuma la pipa” e “Quello che la pipa la fuma”. È il racconto del viaggio, fisico ma soprattutto mentale, dei due divulgatori con e senza pipa che si sono recati a Venezia per il convegno.

Nel capitolo “Mathematics in Disney Comics”, il nostro matematico prestato alla Disney Alberto Saracco ci porta a Topolinia e a Paperopoli, dove ci ritroviamo ricoperti di piume o con le orecchie da topo, e con quattro dita per mano. Lì incontriamo Lino il Topo, Eulero De’ Paperis, zio Paperone, Brigitta, Qui, Quo, Qua, Paperino, Paperoga, Archimede Pitagorico, Topolino, Pippo e Dr. Spike Marlin che ci parlano di matematica. Passeggiamo sui ponti di Quackenberg e scopriamo che non è possibile passare esattamente una volta su ciascun ponte. GULP!

Eulero de’ Paperis annuncia la sua conclusione (Paperino e i ponti di Quackenberg, tavola 25) © Disney

Michael Rottmann ricorda Paul Klee (1879-1940), il pittore tedesco che vedeva la musica come un’amante, la pittura come una moglie e la matematica come fonte di ispirazione. Elisabetta Strickland invece ripercorre la vita e il lavoro di Maryam Mirzakhani, che è stata la prima (e per ora unica) donna a vincere la Medaglia Fields e che se n’è andata troppo presto, nel 2017, all’età di quarant’anni. Sua figlia pensava che di lei fosse una pittrice, perché quando lavorava stendeva per terra enormi fogli di carta su cui si sdraiava per disegnare i suoi oggetti matematici. Lo penso anch’io, guardando i disegni di Maryam Mirzakhani sulle geodetiche chiuse semplici che accompagnano l’articolo.

Disegni originali di Maryam Mirzakhani sulle geodetiche chiuse semplici. Wikipedia Commons

Grazie al capitolo “A Portrait of the Mathematical Tribe” di Marco LiCalzi si possono scoprire fatti meravigliosi sulla matematica, come l’anno di nascita di parole e simboli. Sapevate che il π come simbolo matematico è usato dal 1706, che i nostri simboli + e – sono nati nel 1489, che il simbolo √ per la radice quadrata è nato del 1525, ma solo nel 1637 si è allungato verso destra? Sapevate che < e > sono nati nel diciassettesimo secolo, mentre i simboli che usiamo per l’unione e l’intersezione sono nati nel diciannovesimo secolo e Ø per l’insieme vuoto è nato solo nel ventesimo secolo?

In questo libro trovate anche i teoremi dimostrati da Leonardo da Vinci sulle lunule; un legame inaspettato fra le arti performative e il calcolo delle variazioni; la storia delle bolle di sapone che ispirano scienziati e artisti per “la fragilità e la vanità dell’ambizione umana che rappresentano”. Potete leggere dei film vincitori di Oscar in cui la protagonista è la matematica e trovate gocce d’acqua danzanti. Potete scoprire quanta matematica ci vuole per far sì che le scale non si limitino a portarci su e giù ma siano anche belle, armoniose e piacevoli da percorrere per i nostri piedi; potete dare uno sguardo alla matematica usata per il restauro dei film e alla geometria degli origami; alla matematica nascosta nella letteratura, alla matematica che si trova nelle curve tracciate in terra dai pattinatori. In questo libro potete scoprire qualcosa di nuovo sui limiti dell’infinito e sull’età dell’universo; sull’ingegneria e sull’architettura; sulla matematica alla base dei favi delle api, dei disegni di Escher, dei sistemi di sicurezza. Potete leggere il meraviglioso saggio di Odile Chatirichvili sugli stereotipi legati alla matematica e ai matematici, e su ciò che si può fare per combatterli. Potete scoprire come si può stimolare al meglio la mente dei bambini per far sviluppare la loro immaginazione scientifica, e tanto, tanto, tanto altro ancora.

Studi geometrici di Leonardo da Vinci

È un libro che parla di matematica in tutte le sue forme e di matematici, storia della matematica, divulgazione della matematica, applicazioni ma soprattutto bellezza della matematica. Insegna al lettore che la matematica è come l’aria: è indispensabile ed è ovunque, anche se non la vediamo. Se non fossi una matematica, leggendo questo libro mi verrebbe voglia di diventarlo.

Raffaella Mulas

Imagine Math 7
Between Culture and Mathematics
Emmer, Michele, Abate, Marco (Eds.)
1st ed. 2020, XXXV, 471 p. 284 illus., 204
Publisher Springer International Publishing
eBook ISBN 978-3-030-42653-8
DOI 10.1007/978-3-030-42653-8
Hardcover ISBN  978-3-030-42652-1
Acquistabile in ebook o Hardcover sul sito Springer o da altri rivenditori
[Usualmente compreso nell’abbonamento di chi possiede l’accesso su account accademici]

 

 

Immagine di copertina: Matematico 5, 2001 etching, 8-colour aquatint, 300 × 408 mm slab, © Mimmo Paladino & Art of this Century, New York—Paris

 

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