L’Alta Scuola Roma Tre (ASTRE) fa parte delle scuole superiori universitarie finanziate dal MIUR ed è diretta dal matematico Alessandro Verra. Si tratta di una scuola biennale interdisciplinare: ASTRE riunisce studenti di tutti i corsi di laurea di Roma Tre, professori di Roma Tre e professori, italiani o stranieri, di chiara fama internazionale. Gli studenti, in numero di 40 per biennio, sono scelti, a seguito di domanda di ammissione e per selezione di merito, tra gli iscritti al primo anno dei corsi di laurea magistrale o al quarto dei corsi di laurea quinquennale. Ad essi è richiesto un impegno didattico supplementare in aula pari a circa cinquanta ore di lezioni per anno.
Quest’anno uno dei corsi offerti era tenuto da Roberto Natalini e si intitolava “Decidere, prevedere, comunicare: le nuove professioni dei matematici“. Roberto Natalini, oltre a tenere il primo incontro (le slides le trovate qui), ha invitato quattro matematici che non lavorano in ambito strettamente accademico a tenere altrettanti incontri. Questo l’abstract del corso: “La matematica non è solo ricerca o insegnamento. Da molto tempo, e oggi più che mai, è un trampolino di lancio per tante professioni interessanti. In questi incontri, alcuni matematici che lavorano al di fuori dell’ accademia o della scuola racconteranno le loro esperienze e come la matematica abbia giocato un ruolo nelle loro vite.” I matematici invitati erano: Roberta Fulci Radio3 Scienza -Rai, Marta Bonaldi NEAT Srl, Fabio Priuli Pangea Formazione, Silvia Vermicelli Sportello Matematico per l’Industria Italiana, CNR. Al termine di del ciclo di incontri gli studenti hanno preparato alcuni elaborati, che potevano essere svolti secondo diverse tipologie, in varie occasioni in interazione con uno dei cinque matematici che avevano tenuto il corso. Di seguito trovate tutti gli elaborati con i nomi dei loro autori e i link per aprirli ed eventualmente scaricarli.
Titolo |
Nome e Cognome |
Tipologia di elaborato (cliccare sul testo per aprire il file ed eventualmente scaricarlo) |
Espressioni matematiche |
Francesca Mastropietro |
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Didattica e apprendimento della matematica: quale matematica insegnare? |
Sara Stellati |
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Smart cities. La rivoluzione predetta da Google Urbanism e cosa si cela |
Giulia Castellano |
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Podcast su Radio Roma 3: Matematica e Filosofia |
Valentina Riolo, Francesca Scerrato, Fabian Pitreti |
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Sondaggio: Comunicare la Matematica |
Lucrezia Rossi, Christian Cecconi, Barbara Cavaceppi |
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Musei e visitatori: l’applicazione della tecnologia per l’utenza e |
Maria Partola |
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La matematica: un approccio psico-pedagogico |
Giovanna Goffredo |
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La matematica e il linguaggio |
Sara Sassi, Elisabetta Boldrini |
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Confronto tra alcuni metodi didattici nella scuola primaria |
Lorenzo Paoletti |
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Indagine sulla matematica |
Romina Vizzaccaro |
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Intervista sul rapporto tra la matematica e le materie umanistiche, da un punto di vista dei giovani |
Paolo Cardinali, Lorenzo Cinotti |
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Matematica e Architettura. Come un modello matematico riassume un progetto architettonico |
Marica Marsilia |
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Interviste su crittografia e crittografi |
Giorgia Melchiorre |
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Punti di forza e criticità del metodo analogico di Camillo Bortolato |
Mattia Sebastiano |
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Teorema di Bayes e sue applicazioni nella medicina e nella diagnostica. |
Federica Benigni |
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Face Recognition: è il volto a fare la differenza |
Elena Bernardini |
Presentazione con Prezi (vedi anche documento pdf) |
La matematica come costruzione condivisa del pensiero |
Giorgio Venditti |
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I Matematici nella Finanza: il modello Black-Scholes-Merton |
Luca Antonangeli, Lorenzo Rendina |
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Matematica e diritto: due mondi che cominciano a comunicare |
Ennio Maria Iannelli |
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La matematica nella società |
Matteo Pitzalis |
Caro prof. Natalini,
mi piacciono molto i suoi articoli, ma questa volta i contenuti (delle slide) sono ingannevoli, lasciano intendere che la laurea in matematica porti naturalmente a lavorare per google. Ma la verità è tutt’altra, la matematica richiede un impegno enorme, ma all’atto pratico le aziende preferiscono una laurea in statistica o ingegneria. Dei miei compagni di università la maggior parte sono finiti a fare consulenza informatica, gli insegnanti o qualche “fortunato” a lavorare in banca. Mi dispiace contraddirla perché apprezzo molto il suo lavoro nella divulgazione e nella ricerca, ma questa volta non ci siamo 🙂
Già che se ne parli però credo che sia un buon punto di partenza.
Grazie
Caro Matteo,
intanto grazie del commento e dell’apprezzamento. Non credo di aver mai detto che una laurea in matematica porterebbe a lavorare naturalmente per Google. È un fatto che molte persone che lavorano a Google hanno una laurea in matematica (o anche in fisica, informatica, ingegneria). Certo, vengono da tutto il mondo e sono una goccia nel mare. Però anche rimanendo in Italia, le statistiche e le esperienze dei giovani raccontate nel sito Mestieri dei matematici https://www.mestierideimatematici.it/ testimoniano che la qualità degli sbocchi di lavoro è alta e permette di svolgere attività di grande soddisfazione. Non contesto la sua esperienza personale, ma la mia, e anche quella di molte persone passate per il mio istituto, è abbastanza diversa. Buona giornata!