Agli inizi di dicembre è uscito per Mondadori Università il manuale “Didattica della Matematica”, scritto da Anna Baccaglini-Frank, Pietro Di Martino, Roberto Natalini e Pino Rosolini. Proponiamo qui la recensione di Francesca Morselli professore associato di Matematiche Complementari presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Genova.
Il libro “Didattica della Matematica” esce in un momento cruciale per la formazione iniziale degli insegnanti di matematica, ovvero nel momento in cui sono avviati i nuovi percorsi per l’acquisizione dei 24 CFU necessari per accedere al concorso per l’insegnamento. Il libro si trova così non solo a colmare un vuoto editoriale (i manuali di didattica della matematica sono estremamente rari, ancor più quelli espressamente dedicati all’insegnamento secondario e che non si configurino come una raccolta di buone pratiche, altro prodotto di grande interesse ma con finalità a mio avviso diverse), ma anche a rispondere a nuove esigenze legate alla formazione iniziale.
Il libro è rivolto in prima battuta proprio agli insegnanti in formazione, con un occhio di riguardo per tutti coloro che in questi mesi stanno seguendo i corsi per il conseguimento dei 24 CFU e/o preparandosi per il concorso di ammissione al FIT. Lo prova il fatto che la seconda appendice (“Didattica della matematica e crediti di metodologie e tecnologie didattiche secondo la nuova normativa”) sia dedicata proprio agli aspetti normativi.
Il libro è a mio avviso di grande valore anche per i formatori di insegnanti, in quanto fornisce una base solida di contenuti sulla quale costruire i corsi di formazione. In questo senso, il libro contribuisce in modo operativo, con chiare indicazioni di contenuto, alla riflessione su quali siano le competenze da sviluppare nei futuri insegnanti, e conseguentemente su cosa debba essere trattato nei corsi di formazione. Ho apprezzato il fatto che il libro inizi e termini con riflessioni ad ampio respiro: il primo capitolo (“Fare matematica oggi”) contiene una riflessione iniziale sul perché fare (e insegnare, e studiare) matematica nel mondo odierno, la prima appendice (“Elementi di comunicazione in matematica”) suggerisce che l’insegnante di matematica debba essere anche “un buon comunicatore, capace di attrarre e motivare gli studenti” (p.x). Il libro contiene poi capitoli imprescindibili e in un certo senso classici (per esempio, il capitolo 3 “Teorie dell’apprendimento-insegnamento della matematica” e il capitolo 7, “Il problem solving”), affiancati ad altri meno “scontati”, che riflettono le particolari competenze degli autori (si pensi per esempio ai capitoli 4 e 5, dedicati rispettivamente agli errori e difficoltà in matematica e ai disturbi di apprendimento).
Ho poi particolarmente apprezzato i capitoli trasversali, che mirano a formare uno spirito critico nel futuro insegnante, come per esempio il capitolo 6 (“La competenza matematica”) e il capitolo 9 (“Le indicazioni normative relative all’insegnamento della matematica alla scuola secondaria”). Il libro oscilla tra teoria e pratica, tra riferimenti a studi e costrutti teorici, che spesso si rincorrono attraverso i capitoli (si veda per esempio il tema dell’argomentazione, trattato approfonditamente nel capitolo 8 “Argomentare e dimostrare in matematica” e poi ripreso nel capitolo 10 “Ambienti digitali per l’apprendimento della matematica: il caso dei software di geometria dinamica”) e approfondimenti legati al contesto italiano, come nei già citati capitoli dedicati alle Indicazioni nazionali (capitolo 9) e ai disturbi di apprendimento (capitolo 5). Questa doppia natura (teorica e pratica) rende il libro uno strumento che può davvero parlare agli insegnanti in formazione e non un semplice manuale per corsi universitari. Ho apprezzato anche la scelta di inserire momenti di riflessione per il lettore (le cosiddette “Attività”, che compaiono come box all’interno dei capitoli). Tali attività possono essere interessanti spunti di riflessione per il singolo lettore, o tracce per il lavoro che il formatore può proporre in aula.
Il libro non è autosufficiente, ma questo non va inteso come un aspetto negativo: intendo dire che dopo la lettura di ogni capitolo si ha la possibilità (o si sente la necessità) di approfondire, andando a leggere la vasta bibliografia consigliata. Il libro è una preziosa guida per l’approfondimento successivo.
Termino questo breve commento sul libro con una nota personale. Nel non troppo lontano 2008, in occasione del Simposio organizzato a Roma per celebrare il centenario dell’ICMI (International Commission on Mathematical Instruction) fu bandito un concorso per giovani ricercatori in didattica della matematica, a cui era richiesto di produrre un articolo sul tema “Che cosa ha da dire un giovane ricercatore con poca esperienza didattica a insegnanti esperti?”. Partecipai con un articolo di ricerca basato su una serie di interviste semi-strutturate a insegnanti esperti, chiamati a dire la loro sul tema, con conseguenti riflessioni sul delicato rapporto tra teoria e pratica in didattica della matematica, argomento di primaria importanza, oggetto di ampie riflessioni sia a livello italiano che internazionale (Malara & Zan, 2008; Even, 2003). Il concetto chiave emerso dalle conversazioni con gli insegnanti è che la ricerca deve nascere e svilupparsi in collaborazione con gli insegnanti ed essere scientifica e autorevole: deve ascoltare gli insegnanti per capire di che cosa occuparsi, affrontare i problemi proposti in modo scientifico e soprattutto fornire ai docenti gli strumenti per interpretare il problema e per comprendere la soluzione proposta. La ricerca deve fornire soluzioni che non siano ricette ma metodi, e deve comunicarle in modo argomentato, fondato sul condividere le motivazioni teoriche che stanno dietro le indicazioni fornite. Gli autori del libro “Didattica della Matematica” hanno messo a punto un testo che a mio avviso risponde a queste esigenze, presentando in modo ragionato e argomentato una ampia selezione di risultati della ricerca in didattica della matematica, da intendersi come strumenti a servizio dell’insegnante per meglio comprendere i processi di insegnamento e apprendimento. Se è vero che ciò che rende l’insegnante un reflective practitioner, accorto e riflessivo, in grado di muoversi da protagonista nella dialettica tra teoria e pratica, è la capacità di osservare e di riflettere su quanto avviene in classe, nonché di pretendere dalla ricerca ed apprezzare le chiavi interpretative per i fenomeni osservati, è convinzione non solo mia che si inizi ad acquisire queste caratteristiche ancor prima dell’ingresso dell’insegnante nella pratica, cioè durante la formazione. Il libro “Didattica della Matematica” risulta allora particolarmente utile per un insegnante in formazione.
Francesca Morselli
Professore associato di matematiche complementari, Università di Genova
Anna Baccaglini-Frank – Pietro Di Martino
Roberto Natalini – Giuseppe Rosolini
Didattica della matematica
pagine: X-230, ISBN 978-88-6184-550-3, euro 18,00
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