Antonio Sortino è insegnante specializzato per il sostegno didattico nella scuola secondaria di primo grado e, dall’a.a. 2021/2022, è tutor coordinatore per il Corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico presso l’Università di Udine. In questo articolo[1 ]Il presente scritto proviene, con importanti modifiche, da un paragrafo del libro “Insegnare matematica per la cittadinanza: Idee ed esperienze inclusive per la scuola secondaria di primo grado.”: Sortino, A. (2020). Insegnare matematica per la cittadinanza: Idee ed esperienze inclusive per la scuola secondaria di primo grado. Independently published. ci parla del piano cartesiano in legame con la teoria della stupidità umana di Carlo M. Cipolla.
Esistono vari approcci per insegnare l’uso del piano cartesiano agli studenti della scuola secondaria di primo grado. Io ne ho individuato uno, che considero «Allegro, ma non troppo». Questa espressione è anche il titolo di un libro “Allegro, ma non troppo” [2 ] Cipolla, C. M. (1988). Allegro, ma non troppo. Italia: Il Mulino. (si veda la Figura 1) dell’economista Carlo M. Cipolla (1988), che contiene un divertente saggio intitolato «Le leggi fondamentali della stupidità umana». Questo testo offre un’occasione per esplorare il piano cartesiano in classe e riflettere sulla nostra società, composta da persone intelligenti, sprovvedute, da banditi e, infine, da stupidi. Questi quattro tipi umani sono al centro della teoria semiseria di Cipolla che, con umorismo, analizza soprattutto la figura dello stupido. Per una panoramica sul contenuto del volume di C. M. Cipolla, si rimanda a “Le leggi fondamentali della stupidità” [3 ] De Toni A. F. (2014), Le leggi fondamentali della stupidità, Meta Management, in Il Friuli Business, gennaio, p. 7. . Questo contributo, pur non provenendo dall’ambito educativo e formativo, si distingue per la sua precisa sintesi e per la chiarezza espositiva. In ogni caso, si raccomanda la lettura integrale del saggio “Le leggi fondamentali della stupidità umana”, apprezzabile per la sua leggerezza, concisione e scorrevolezza.
Le categorie di C. M. Cipolla sul piano cartesiano
Come illustrato nella Figura 2, le quattro categorie descritte da Cipolla trovano una chiara rappresentazione sui quadranti del piano cartesiano. Per una efficace lettura, occorre considerare che l’asse delle ascisse rappresenta vantaggi o danni, economici ma non solo, per sé stessi; mentre l’asse delle ordinate mostra vantaggi o danni arrecati agli altri o alla società.
L’intelligente
L’intelligente è colui che arreca benefici sia a sé stesso sia agli altri, generando valore per tutti. Un esempio scolastico è il bravo studente che oltre a studiare con efficacia, aiuta gratuitamente i compagni in difficoltà, migliorando il clima di classe e le conoscenze collettive.
Il bandito
Il bandito trae vantaggi personali a scapito degli altri. È bandito, ad esempio, chi rompe il finestrino di un’automobile per rubare un tablet posto al suo interno, ottenendo un beneficio per sé e causando un danno economico al proprietario. In ambito scolastico, potremmo considerare “bandito” lo studente che ruba la merenda al compagno di banco. Contestualizzando, lo definiremmo più propriamente un “bullo”.
Lo sprovveduto
Lo sprovveduto fa del bene agli altri trascurando il proprio interesse. Ad esempio, io stesso sarei sprovveduto se lanciassi una banconota da 50 euro dal balcone: ciò comporterebbe una perdita per me (-50 sull’asse delle x) e un corrispondente guadagno per chi trovasse il denaro (+50 sull’asse delle y), come mostrato nella Figura 3. In un contesto scolastico, un esempio potrebbe essere quello di uno studente che, per aiutare un compagno in difficoltà con i compiti a casa, trascura di completare in tempo i propri esercizi.
Lo stupido
Infine, lo stupido: la persona che fa contemporaneamente male a sé stesso e agli altri. Un esempio è chi sferrando un pugno a qualcuno, si procura una frattura alla mano. Per noi insegnanti è un poco “stupidino” l’allievo che rinuncia a fare del bene a sé stesso non studiando e magari copiando durante una verifica in classe, con il rischio così di compromettere il proprio percorso scolastico.
Carlo M. Cipolla, ad un certo punto del suo scritto, constata che «la persona stupida è il tipo di persona più pericolosa che esista», anche più del bandito. La ragione di questa pericolosità risiede nel fatto che il bandito agisce in modo razionale e noi possiamo difenderci da lui attraverso azioni altrettanto razionali. Ad esempio basta evitare di lasciare un portafoglio in bella vista sul cruscotto dell’auto per ridurre il rischio di avere a che fare con un ladro. La situazione cambia radicalmente con la persona stupida, contro la quale non possiamo adottare alcuna difesa razionale. Infatti lo stupido agisce senza alcuna logica e potrebbe compiere atti di vandalismo, come danneggiare un’auto, senza alcuna motivazione apparente, nemmeno la presenza di un oggetto di valore al suo interno.
Dopo aver spiegato la teoria della stupidità in classe, gli studenti possono svolgere esercizi per rappresentare sul piano cartesiano benefici e danni relativi ad alcuni esempi, eventualmente utilizzando valori monetari per facilitarne la comprensione. Ecco alcuni ipotesi di esercizio:
- Gino ruba 10 euro a Laura; Laura, per lo spavento, finisce in ospedale e subisce danni per 100 euro. A quale categoria appartiene Gino?
- Giuseppe lancia 20 euro dal balcone, donandoli al primo passante. Franco trova la banconota, la intasca e ringrazia. A quale categoria appartiene Giuseppe?
- Lucio dedica tutto il suo tempo ad aiutare un compagno durante un’attività scolastica, non riuscendo però a completare il proprio compito. A quale categoria appartiene Lucio?
- Alice studia diligentemente ogni pomeriggio e aiuta la compagna di classe rimasta indietro con il programma. A quale categoria appartiene Alice?
Conclusioni
La teoria di Carlo M. Cipolla sulla stupidità umana offre vari spunti di riflessione e una modalità divertente per insegnare concetti matematici e valori sociali. L’attività descritta, basata sull’uso del piano cartesiano, quando è stata proposta in classe si è rivelata un esempio efficace di approccio interdisciplinare, coinvolgendo non solo la matematica, ma anche l’educazione civica ed elementi di economia. A mio parere, questo tipo di integrazione disciplinare favorisce gli apprendimenti significativi e stimola negli studenti curiosità, pensiero critico e una maggiore consapevolezza delle dinamiche sociali. Anche temi apparentemente leggeri, dunque, possono trovare spazio tra i banchi di scuola, offrendo strumenti per una formazione completa e inclusiva.
Antonio Sortino
Note e riferimenti
⇧1 | Il presente scritto proviene, con importanti modifiche, da un paragrafo del libro “Insegnare matematica per la cittadinanza: Idee ed esperienze inclusive per la scuola secondaria di primo grado.”: Sortino, A. (2020). Insegnare matematica per la cittadinanza: Idee ed esperienze inclusive per la scuola secondaria di primo grado. Independently published. |
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⇧2 | Cipolla, C. M. (1988). Allegro, ma non troppo. Italia: Il Mulino. |
⇧3 | De Toni A. F. (2014), Le leggi fondamentali della stupidità, Meta Management, in Il Friuli Business, gennaio, p. 7. |