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Molto usati negli Stati Uniti ma quasi sconosciuti in Italia, i tablet pc consentono allo studente di concentrarsi sugli aspetti più interessanti della materia. Una sperimentazione alla Bocconi.

 

La vecchia, cara lavagna, anche se nelle versioni attuali e tecnologiche, non sta certo per andare in pensione ma rischia, in un futuro più o meno prossimo, di venire soppiantata da strumenti più moderni ed efficienti. E in qualche caso avviene già. All’Università Bocconi è infatti in atto una sperimentazione da parte di tre docenti del corso di Matematica finanziaria (Michele Impedovo, Guido Osimo e Enrico Moretto) e di uno di Statistica (Sergio Venturini) che prevede l’utilizzo, nel condurre la lezione, del tablet pc, un piccolo computer portatile che, grazie alla presenza di un digitalizzatore, permette all’utente di scrivere a mano sullo schermo attraverso particolari penne.

“Il tablet sostituisce di fatto la lavagna”, dice Michele Impedovo, “il docente scrive o disegna direttamente sul pc e l’immagine viene proiettata sullo schermo. Il primo vantaggio, pratico, è che l’immagine risulta molto più chiara rispetto a quando si scrive sulla lavagna”. Ma non è tutto qui. Impedovo, da anni impegnato nello sviluppo e nell’utilizzo di software e strumenti informatici per l’insegnamento e l’apprendimento della matematica, va oltre: “Attraverso l’uso degli strumenti automatici di calcolo lo studente può spostare l’attenzione dall’esecuzione alla progettazione del calcolo e, quindi, sentirsi più padrone del calcolo stesso. Può quindi dedicarsi agli aspetti più interessanti della materia”. Inoltre, come spiega ancora Impedovo, “la lezione risulta più veloce, e il docente può in qualsiasi momento ridurre a icona il programma che sta utilizzando e aprirne un altro oppure collegarsi a internet. Con i tablet, inoltre, riesco a visualizzare concetti matematici che sulla lavagna non potrei riportare”.  

Il tablet ha poi un’altra importante funzione, quella di terzo polo fra il docente e lo studente: “Per dei ragazzi nati in piena era tecnologica viene spontaneo fidarsi più del calcolatore che dell’essere umano. In una lezione tradizionale, io opero un calcolo e riporto il risultato sulla lavagna e in questo modo gli studenti devono fidarsi di quanto da me fatto, senza verificarlo. Con il tablet, invece, vedono immediatamente il risultato dell’operazione”.   La fase di sperimentazione terminerà a giugno, poi si tireranno le somme ma i docenti coinvolti sono ampiamente soddisfatti.   I tablet pc di ultima generazione hanno un costo di circa 1.500 euro, elevato perché sono considerati soprattutto uno strumento business, ma non proibitivo. E’ possibile ipotizzarne uno utilizzo massiccio da parte degli studenti? “Qualcuno già ce l’ha, conferma il docente della Bocconi, e questo costituirebbe un ulteriore passo in avanti perché gli studenti, oltre a seguirmi, potrebbero fare ‘in diretta’ quello che faccio io”.

 

Fonte: UniBocconi

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