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Siamo al computer e stiamo per inviare un’importante mail di lavoro. Cominciano i problemi di connessione. Il router non da segni di vita, siamo nel panico. Eppure la linea di casa non ha mai dato problemi fino a questo momento. Ed invece, proprio oggi che serviva… “È la Legge di Murphy”, pensiamo: se qualcosa può andare male, lo farà. Ma siamo proprio sicuri che sia così?

Partiamo dalla storia. Nel 1949 l’ingegnere americano Edward Murphy studia per la US AirForce gli effetti sui piloti delle rapide accelerazioni e decelerazioni. Per misurare l’intensità monta degli elettrodi su diverse parti del corpo di un volontario. Ci sono due modi di montare ogni elettrodo, uno corretto e l’altro sbagliato. Nell’esperimento condotto, tutti gli elettrodi sono montati nel modo sbagliato. E Murphy commenta “Se ci sono due o più modi di fare qualcosa, ed uno di questi porta alla catastrofe, state pur certi che qualcuno lo farà”. Murphy non è il primo a formulare questo tipo di pensiero. Nel 1884 lo scrittore inglese James Payn scrive “Se una fetta di pane cade sul pavimento, state certi che lo toccherà con il lato imburrato.”.

Se non vogliamo credere in un destino crudele, facciamoci aiutare dalla probabilità. In primo luogo bisogna ricordare che un evento con bassa probabilità non è impossibile. A maggior ragione se consideriamo tante ripetizioni di quella stessa situazione. Supponiamo di lanciare una moneta molte volte e scommettere che non esca testa per 10 lanci consecutivi. Siamo in teoria abbastanza a tranquilli perché questo evento ha probabilità \(\frac{1}{2^10}=0,0009765625…\): nel 99,9% dei casi vinciamo. Tuttavia se ripetiamo tante volte questa serie di lanci, la probabilità dell’evento aumenta. Infatti se lanciamo la moneta 800 volte, la probabilità che esca croce almeno una volta per 10 lanci consecutivi diventa maggiore del 50%. Ossia lanciando e rilanciando la moneta, diventa più probabile ottenere 10 volte di seguito testa che non ottenerlo. In quest’ottica viene precisata la Legge di Murphy, che diventa la cosiddetta Legge di Sod: la cosa peggiore possibile accadrà sempre. Quindi nell’esperimento di Murphy, per quanto improbabile, l’evento “sbagliare a montare tutti e 16 gli elettrodi” non è impossibile e poiché può verificarsi, si verificherà prima o poi.

E non è tutto. Ci sono una serie di bias a cui è soggetto il nostro cervello, dovuti alla tendenza a selezionare solo certe informazioni e perturbare le probabilità degli eventi. Consideriamo il caso dei presidenti americani Abraham Lincoln e John F. Kennedy. Il primo diventa presidente nel 1861, il secondo nel 1961. Entrambi sono uccisi con un colpo di pistola alla testa, mentre sono con le rispettive mogli. L’assassino di Lincoln nasce nel 1839, quello di Kennedy nel 1939. Il successore di Lincoln si chiama Johnson, nato nel 1808, il successore di Kennedy si chiama Johnson, nato nel 1908. Sembra incredibile, siamo portati a vedere incredibili parallelismi e chissà quali significati nascosti, per quanto sia piccola la probabilità di queste coincidenze. Attenzione, stiamo considerando solo alcune delle caratteristiche comuni ai due presidenti. Prendiamo ad esempio la data della morte, la provenienza, il cognome della madre: non troviamo nessun collegamento e, quindi, nessun significato nascosto. Sono le informazioni che selezioniamo a distogliere  il valore degli eventi e le loro probabilità. Torniamo alla fetta di pane imburrata ed aggiungiamo un’informazione: le due facce hanno diversa densità. Questo spiega perché la fetta in caduta non riesce a compiere più di mezzo giro, e a non-spiaccicare il burro sul pavimento. Con l’aggiunta di quest’informazione svanisce l’ombra della sfortuna.

Rieccoci al router che si è bloccato. Quante volte non ci accorgiamo di internet che funziona mentre inviamo una delle tante mail di giornata, eppure ricordiamo maggiormente la situazione di non-funzionamento, la quale però, essendo possibile, può accadere. Come per i presidenti americani, diamo più peso ad un’informazione che ad un’altra. Niente panico, anzi con la probabilità, possiamo riformulare la Legge di Murphy: se qualcosa di straordinario può accadere, accadrà.

 

 

[Illustrazione di Luca Manzo]

Marco Menale

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