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Il senatore Pillon si è dichiarato contrario (link) alla decisione dell’Università degli Studi di Bari di ridurre le tasse  alle studentesse che si iscrivono a corsi di laurea a forte prevalenza maschile, sostenendo che le femmine siano più portate alla puericultura ed i maschi all’ingegneria mineraria, salvo rare eccezioni. Siamo lieti di ospitare l’intervento della Professoressa Anna Maria Candela, matematica, prorettrice dell’ateneo barese, una delle eccezioni, non rare per fortuna, alle anacronistiche affermazioni del senatore.

Da Pro Rettrice dell’Università di Bari Aldo Moro sono orgogliosa delle azioni che la mia Università sta mettendo in atto per incentivare l’accesso dei ragazzi agli studi universitari a secondo delle loro inclinazioni e non del loro genere.

Una prima azione è stata quella di sostenere gli accessi delle studentesse ai corsi di studi tradizionalmente “maschili” così da aprire la strada a una sempre maggiore partecipazione delle donne in determinati ambienti di lavoro, in coerenza con le normative europee e le relative linee guida date dal Ministero per le questioni di genere.

Molti piccoli passi sono necessari per incoraggiare le studentesse a fare scelte guidate da sogno e determinazione, non da abitudini e necessità. Da matematica mi chiedo come si possano confondere i pregiudizi con l’evidenza scientifica.

Anna Maria Candela
Professoressa Ordinaria di Analisi Matematica
Pro Rettrice dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro

 

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