Arzilli vecchietti che a ottant’anni sono campioni di culturismo, nonnine che rimangono incinte, anziani che, nonostante siano entrati da tempo nella Terza Età, fanno bunjee jumping. O suonano nei Rolling Stones. La lotta contro l’invecchiamento, anche secondo modalità meno prosaiche, caratterizza da sempre l’uomo. Purtroppo, però, è una lotta che può concludersi solo con una sconfitta.
Secondo uno studio dell’Università dell’Arizona, infatti, è matematicamente impossibile arrestare il processo dell’invecchiamento nelle creature multicellulari (come l’essere umano). “L’invecchiamento è matematicamente inevitabile. Non c’è scampo, logicamente, teoricamente e matematicamente” ha sentenziato Joanna Masel, professore di ecologia e biologia evoluzionistica all’Università dell’Arizona.
La dimostrazione di quella che, per molti, è probabilmente un’ovvietà, è contenuta nell’articolo “Intercellular Competition and Inevitability of Multicellular Aging” pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
La comprensione attuale dell’evoluzione dell’invecchiamento lascia aperta la possibilità che questo processo possa essere interrotto se la scienza riuscisse a capire come rendere perfetta la selezione tra gli organismi. Un modo per farlo potrebbe essere quello di utilizzare la concorrenza tra le cellule per eliminare quelle cellule “lente” che funzionano male (legate all’invecchiamento) mantenendo intatte le altre. La soluzione, tuttavia, non è così semplice.
“A livello cellulare, due cose succedono al corpo in età avanzata”, spiegano gli scienziati. “Le cellule rallentano e iniziano a funzionare male, come le cellule dei capelli, per esempio, che smettono di produrre pigmento. L’altra cosa è che alcune cellule cambino il loro tasso di crescita, il che può innescare la formazione di tumori. Mentre invecchiamo, tutti, a un certo punto, tendiamo a sviluppare cellule tumorali nel corpo, anche se non causano sintomi”.
Tuttavia, Masel e i suoi collaboratori hanno scoperto che anche se la selezione naturale fosse perfetta, l’invecchiamento avrebbe ancora luogo. Il problema sta nel fatto che non si può avere, contemporaneamente, l’eliminazione delle cellule lente e malfunzionanti e il blocco della crescita delle cellule tumorali.
Il lavoro degli studiosi presenta un’equazione matematica che dimostra il fatto che l’invecchiamento è una verità incontrovertibile e una proprietà intrinseca degli organismi multicellulari. “Non si tratta di un ‘difetto’ nella selezione naturale – spiega Masel – non è l’evoluzione che non ci arriva, è che l’invecchiamento non può essere proprio eliminato, né con la selezione naturale né con qualsiasi altra cosa”. Alla fine, le cose nel tempo si rompono e cercare di intervenire per risolvere la situazione potrebbe anche peggiorarla.
“L’invecchiamento si può rallentare, ma non si può fermare. Abbiamo dimostrato che è impossibile risolvere contemporaneamente i due problemi, l’eliminazione delle cellule lente e il blocco delle cellule tumorali. Se, per esempio, si riuscisse a non far nascere più cellule tumorali, tutte le altre cellule continueranno a diventare sempre più deboli e malfunzionanti. Se si eliminano le cellule malfunzionanti e lente, si avrà di sicuro il cancro. Non importa come si agisce, l’invecchiamento è inevitabile, dal momento in cui si è organismi multicellulari”.