Giovedì 26 marzo 2024 è venuto a mancare a Firenze, dove risiedeva, Enrico Giusti, matematico, storico della scienza, comunicatore. MaddMaths! intende ricordare questo pioniere della comunicazione della matematica con due contributi specifici. Qui di seguito Paolo Freguglia ricorda il contributo di Giusti come storico della matematica. In quest’altra pagina, potete poi leggere un altro contributo, di Sabina Tessieri, su Giusti comunicatore della matematica.
Enrico Giusti era nato a Priverno (LT) il 28 ottobre 1940. Laureato in Fisica nel 1963 si dedicò ben presto a fare ricerca in matematica. Matematico di grande levatura ha dato contributi cruciali all’analisi matematica ed in particolare al calcolo delle variazioni (e non solo). Qui però lo vogliamo ricordare per i suoi cruciali contributi alla storia della matematica.
Agli inizi degli anni ottanta del secolo scorso, in Italia la storia della matematica ebbe un forte risveglio in relazione anche a quanto accadeva all’estero. Si contavano complessivamente nelle varie sedi universitarie italiane un centinaio di docenti e ricercatori distribuiti prevalentemente fra le allora Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali e quelle dl Lettere e Filosofia. Il CNR contribuì con finanziamenti che permettevano agli studiosi spostamenti tra varie sedi italiane e all’estero. Enrico (insieme con Luigi Pepe) fu un motore di questo risveglio, non solo attraverso allievi, ma anche coordinando gruppi di ricerca e (ri)fondando il Bollettino di Storia delle Scienze Matematiche, di cui fu direttore fino a qualche anno fa (vicedirettore Luigi Pepe), oggi diretto da Maria Teresa Borgato.
Testimonianza di questo nuovo impulso agli studi storico matematici fu la realizzazione a Cagliari nei giorni 29-30 settembre e 1 ottobre 1982 del convegno “La storia della matematica in Italia” a cui partecipò la quasi totalità degli studiosi italiani. Di questo convegno esistono in forma cartacea i Proceedings: La storia delle matematiche in Italia : atti del Convegno : Cagliari, 1982. Nella stessa direzione, in occasione del sessantesimo compleanno di Enrico, fu organizzato nel novembre del 2000 a L’Aquila, presso l’università in cui aveva insegnato, un convegno per la storia della matematica. Venne così il momento per fondare ufficialmente la Società Italiana di Storia delle Matematiche (SISM). Da allora questa società ha organizzato convegni societari a cui sono stati invitati anche numerosi studiosi stranieri.
Ci soffermeremo ora di seguito, in termini certamente non esaustivi, su alcune ricerche storiche di Enrico. Nei primi anni del 1980 troviamo gli importanti studi su Bonaventura Cavalieri e la teoria degli indivisibili con la pubblicazione di un ampio saggio (Bonaventura Cavalieri and the Theory of Indivisibles, ediz. Cremonese, Bologna, 1980) e con la ristampa anastatica delle Exercitationes geometricae sex ; nonché un ampio articolo nei Proceedings del sopra citato convegno di Cagliari, dal titolo “Dopo Cavalieri. La discussione sugli indivisibili”. All’opera di Galileo dedicò un contributo introduttivo di sessantatre pagine con l’edizione dei Discorsi e dimostrazioni matematiche (Giulio Einaudi Editore, 1990) , mentre sullo studio delle origini del calcolo (infinitesimale) Enrico realizzò tra l’altro, l’articolo “A tre secoli dal calcolo: la questione delle origini”, Boll.U.M.I, 1984.
Tra il 1993 e 1996 si sono tenuti, presso il Dipartimento di matematica dell’Università di Pisa, alcuni seminari sull’opera matematica di Francesco Maurolico (messinese 1494-1575), organizzati da Pierdaniele Napolitani. Così si decise in seguito di porre mano ad un’edizione critica nazionale delle sue opere, per la realizzazione della quale Enrico ebbe un ruolo fondamentale. Così pure partecipò alla nuova edizione delle opere di Piero della Francesca (vedi “L’algebra nel Trattato d’abaco di Piero della Francesca: osservazioni e congetture”, Bollettino di Storia delle Scienze Matematiche, XI, 1991). Un’altra importante attività fu una serie di seminari (a cui ebbi il piacere di collaborare) tenuti presso la Scuola Normale Superiore di Pisa sul De vi percussioni (1657) di Alfonso Borelli. Anche sulla Géométrie (1637) di Descartes, Enrico aveva manifestato una sua opinione originale, focalizzando sul problema della tangente e sul fatto che ad ogni curva si associava una equazione (algebrizzazione della geometria). In proposito si rimanda all’articolo “La Géométrie di Descartes tra numeri e grandezze” in Giornale Critico della Filosofia Italiana, 1987.
Il mio ricordo personale va soprattutto a quanto ebbi modo di discutere con lui a proposito delle mie ricerche su François Viète (1540-1603). Da vero maestro mi diede importanti suggerimenti che mi hanno permesso di produrre numerosi articoli sulle opere di Viète e dei suoi allievi. Enrico realizzò su questo tema l’articolo “Algebra and Geometry in Bombelli and Viète” (Bollettino di Storia delle Scienze Matematiche, XII, 1992).
Un altro insegnamento di Enrico è stato quello di lavorare fino a poco prima che la morte lo raggiungesse. Le ultime sue fatiche sono legate alla edizione critica delle opere del Fibonacci, Leonardo Pisano (nato tra il 1170 e 1180 e morto presumibilmente nel 1242) a partire dal Liber Abbaci (1202), un’opera molto ampia la cui edizione alla luce di nuovi manoscritti considerati, risulterà davvero impegnativa. Ad aiutare Enrico in questa impresa è stato, con grande competenza, un nostro amico filologo romanzo, Paolo D’Alessandro. Così il Liber Abbaci viene ripubblicato nella Biblioteca di Nuncius da Leo S. Olschki nel 2020. Le altre opere di Fibonacci (Practica Geometriae, Flos, Liber Quadratorum) usciranno quindi postume prossimamente, grazie a Paolo D’Alessandro sempre nella Biblioteca di Nuncius. A giorni uscirà anche un suo ultimo lavoro sul Bollettino di Storia delle Scienze Matematiche (XLIII, n.2, 2023) dal titolo “Documenti per una biografia di Pietro Mengoli (1627-1686)”.
Abbiamo condiviso con lui l’approccio allo studio delle opere matematiche del passato privilegiando l’analisi e la ricostruzione filologica dei testi. Seguiteremo ad osservare questo suo insegnamento.
Paolo Freguglia
già Professore ordinario di Storia e fondamenti della Matematica all’Università degli Studi dell’Aquila
Immagine di copertina: Enrico Giusti. Foto pubblicata con l’autorizzazione della famiglia.
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