Lo studioso austriaco Kurt Gödel riteneva fosse possibile dimostrare l’esistenza di Dio con un teorema matematico: “Se Dio è possibile, allora esiste necessariamente. Ma Dio è possibile. Quindi esiste necessariamente”. Il cosiddetto “Teorema di Dio” è una sorta di prova matematica, sulla base di principi di logica, dell’esistenza di un essere superiore ed è stato sviluppato alla fine del secolo scorso. Ed è questo il teorema che sarebbe stato dimostrato, grazie alla capacità di calcolo di un computer portatile, da Bruno Woltzenlogel Paleo dell’Università Tecnica di Vienna e Christoph Benzmuller della Libera Università di Berlino.
Gödel sostenne che, per definizione, non può esistere niente di più grande di un essere supremo e propose un modello matematico per provare l’esistenza di un tale potere. Finché visse, Gödel non rese nota mai la prova ontologica di Dio, forse perché temeva di essere frainteso. Venne pubblicata soltanto nove anni dopo la sua morte negli Stati Uniti.
“Ogni proprietà positiva è necessariamente positiva. Per definizione, Dio ha tutte e sole le proprietà positive. L’esistenza necessaria è una proprietà positiva. Quindi Dio, se è possibile, possiede necessariamente l’esistenza. Il sistema di tutte le proprietà positive è compatibile. Quindi Dio è possibile. Essendo possibile, Dio esiste necessariamente”.
“Dunque – dichiara Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” – questo il succo della teoria dello studioso che oggi due scienziati hanno riportato in auge grazie all’uso del computer. Di fatto, nonostante i titoli che in questi giorni vengono ripresi dalla stampa tedesca, i due non avrebbero tanto dimostrato l’esistenza di Dio quanto la possibilità dei risultati che si possono raggiungere in campo scientifico usando una tecnologia superiore, quella cioè del computer”.
(a cura di Alice Sepe)
1° Cit. “Ciò di cui non può pensarsi nessuna cosa maggiore” (Anselmo d’Aosta)
2° cit. “Colui che mai non vide cosa nova” (D. Aligheri -purgatorio canto X)
In queste due citazioni vedo molta affinità con la matematica K. Godel.
posso sbagliarmi ma trovo attinenza:
il 12 ottobre 2020 in un commento in http://maddmaths.simai.eu/in-evidenza/dialogo-sui-numeri-primi-2/ , ho affermato e dimostrato che esiste, si può trovare e calcolare, la misura prima che è più grande di tutte le misure prime note, e per la sua grandezza, non ci sarà mai dato di vederla . Non è la dimostrazione dell’esistenza di Dio ma la dimostrazione che con una o più macchine si può misurare ciò che “esiste”. Einstein come riportato nel commento, ci ha dimostrato che per misurare occorrono tempi anche superiori ai nostri cicli di vita.
Tedesco??? Era nato a Brno, allora Impero austroungarico. Poi naturalizzato statunitense, durante gli anni di Princeton. Almeno i fondamentali. .. un po’ di rispetto per un genio
Corretto, grazie. r
Un genio senza dubbio: ha stabilito degli assiomi che gli facevano comodo per dimostrare matematicamente quello che voleva dimostrare. Parimenti potrei dimostrare il contrario stabilendo come assiomi il contrario di quelle affermazioni. Ergo se uno è bravo in matematica o con le chiacchiere è in grado di dimostrare quello che vuole quando vuole: si chiama rettorica. Ma non significa necessariamente che abbia oggettivamente la prova provata o una reale dimostrazione di quello che afferma ma solo una serie di passaggi apparentemente logici (ma del tutto fuorvianti) che dimostrano solo l’aria fritta. Basta leggere gli assiomi da cui è partito che sono delle banali frasi che gli faceva comodo mettere insieme per hobby… suvvia qui di dimostrazione dell’esistenza o anche solo della possibilità o probabilità dell’esistenza di dio non se ne vedono.