La matematica statunitense Karen Keskulla Uhlenbeck, classe 1942, ha vinto il Premio Abel, prima donna in assoluto a raggiungere questo prestigioso obiettivo da quando viene assegnato il premio (2003). Riceverà 6 milioni di corone norvegesi, ossia circa 700 mila dollari, per, come si legge nella motivazione dell’Accademia Norvegese delle Scienze e delle Lettere, “i suoi risultati pionieristici nel calcolo delle variazioni, nelle teorie di Gauge e nei sistemi integrabili, e per l’impatto fondamentale del suo lavoro sull’analisi, la geometria e la fisica matematica”, che sono stati in grado di far compiere alla matematica “i più importanti progressi degli ultimi 40 anni”.
La teoria di Gauge è alla base di gran parte della fisica teorica moderna e costituisce una parte integrante della ricerca all’avanguardia nella fisica delle particelle, la relatività generale e la Teoria delle stringhe. Il lavoro della Uhlenbeck ha contribuito a ottenere quella che viene considerata una delle principali pietre miliari della fisica del XX secolo, l’unificazione di due delle quattro forze fondamentali della natura: l’elettromagnetismo e la debole forza nucleare.
“Il Santo Graal in fisica è sempre stato l’unificazione delle forze”, ha detto Jim Al-Khalili dell’Università del Surrey, nel Regno Unito, nel discorso sui lavori premiati della Uhlenbeck, “la Uhlenbeck ha dato un grande contributo alla matematica che ci ha permesso di progredire in modo considerevole lungo questo percorso”.
Tra le sue altre ricerche significative, i suoi risultati nel campo del calcolo delle variazioni, lo studio di come piccoli cambiamenti in una quantità possono aiutare a trovare il valore minimo o massimo di un’altra. Un esempio del mondo reale consiste nel soffiare bolle di sapone, che regolano sempre la loro forma in modo che la loro superficie sia ridotta al minimo. Prevedere strutture comparabili in dimensioni più elevate è estremamente difficile, ma il lavoro di Uhlenbeck ha enormemente aiutato.
Ovviamente, la sua vittoria è importante non solo per motivi scientifici ma anche per la questione di genere, essendo la prima donna ad aggiudicarsi il Premio Abel. La Uhlenbeck è stata molto attiva anche da questo punto di vista: ricordiamo la sua conferenza in plenaria al Congresso Internazionale dei Matematici degli anni ’90, la prima tenuta da una donna dopo quella di Emmy Noether nel 1932. Quando nel 2007 ha ricevuto lo Steele Prize della American Mathematical Society, la Uhlenbeck ha lanciato un atto d’accusa nei confronti della comunità matematica, a causa del piccolo numero di donne in posizioni di vertice, dichiarando anche, nel suo discorso di ringraziamento, che “cambiare questa cultura è un compito molto importante rispetto agli altri piccoli traguardi che ho menzionato”.
Il Premio Abel è ufficialmente assegnato ogni anno dal Re di Norvegia a un eminente matematico straniero per i suoi contributi scientifici straordinari. Niels Abel fu un grandissimo matematico norvegese che morì a soli 27 anni, nel 1829, e il premio a lui dedicato ha lo scopo di promuovere la matematica rendendo più prestigiosa questa scienza specialmente agli occhi delle nuove generazioni. Tra i vincitori precedenti ci sono Andrew Wiles, per la sua dimostrazione dell’ultimo teorema di Fermat, e John Nash.
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