La salvaguardia dei pachidermi africani tra i temi proposti al Gruppo di Studio in Matematica per l’Industria (MISG) tenutosi dal 14 al 18 gennaio 2013 in Sudafrica.
“Sapendo che in Sudafrica il numero di rinoceronti in libertà è circa 20.000, che l’aumento del bracconaggio segue una curva esponenziale e che il prezzo del corno al mercato nero ha raggiunto 50.000 euro al chilo, rispondete alle seguenti domande: la creazione di allevamenti di rinoceronti e l’apertura di un mercato ufficiale del corno permetterebbero: 1) di farne abbassare notevolmente il prezzo scoraggiando il bracconaggio? 2) produrre abbastanza denaro per proteggere gli animali in libertà in parchi nazionali?
Per le proiezioni prendere in considerazione il costo per la protezione e per la lotta contro il bracconaggio”.
Chi è poco incline alla matematica dovrebbe astenersi dal tentare di risolvere il quesito, l’esercizio infatti non è alla portata di tutti in quanto è uno dei temi proposti dall’Università di Witwatersrand (Wits) di Johannesburg ai partecipanti del Gruppo di Studio in Matematica per l’industria (MISG) tenutosi in Sudafrica dal 14 al 18 Gennaio 2013.
Il MISG è un workshop durante il quale studenti e accademici lavorano in collaborazione con i rappresentanti del settore industriale su temi di ricerca applicata alla realtà locale. Organizzato da più di quaranta anni in molti paesi, questo evento annuale per matematici si tiene dal 2004 anche in Sudafrica.
Ai partecipanti di quest’anno è stato proposto di lavorare su un modello che potrebbe salvare i rinoceronti in quanto il massacro di questi pachidermi è un serio problema che mobilita sia la società civile che il mondo politico sudafricano.
In questo paese dove vive l’80% dei rinoceronti africani, il bracconaggio continua a intensificarsi ed ad alimentare il mercato nero grazie alla richiesta sempre crescente da parte della medicina tradizionale asiatica. Al corno del rinoceronte viene infatti attribuito ogni tipo di potere curativo e afrodisiaco, soprattutto in Vietnam, dove viene consumato in polvere nei cocktail dei locali di tendenza.
Il governo sudafricano ha annunciato Giovedì 10 Gennaio un numero record di rinoceronti uccisi nel 2012: 668, contro i 333 nel 2010 ed i 13 nel 2007.
Di queste 668 vittime, più del 60% sono stati uccise nel Parco Nazionale Kruger, la più grande riserva naturale del Sudafrica che raggiunge quasi i 2 milioni di ettari. Per quanto riguarda il numero di arresti per bracconaggio, questo è aumentato da 165 nel 2010 a 267 lo scorso anno. Nel mese di dicembre, il governo ha deciso di schierare l’esercito nel Parco Kruger ed ha inoltre annunciato di offrire ricompense fino a 90.000 euro per chi avesse contribuito all’arresto dei bracconieri.
Da tempo accusato di non prendere provvedimenti nonostante le pressioni da parte della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES), il Vietnam ha firmato il 10 dicembre 2012 un accordo con il Sudafrica per combattere il traffico del corno. Anche se si riferisce solo in termini generali al problema dei rinoceronti, perché relativo alla lotta contro il contrabbando di specie selvagge, ciò è stato visto positivamente dal Fondo mondiale per la natura (WWF) in quanto i due paesi “hanno pubblicamente manifestato l’intenzione di intensificare la lotta contro le organizzazioni criminali che si nascondono dietro il massacro dei rinoceronti.”
Se la legalizzazione parziale del commercio d’avorio, il cui traffico minaccia seriamente gli elefanti africani è ormai previsto nelle alte sfere, l’ipotesi di un commercio ufficiale del corno di rinoceronte prelevato da animali di allevamento è per ora in fase di studio. Supponendo che il modello proposto dai matematici mostri che questa soluzione possa diminuire il mercato nero e il bracconaggio, resterà poi da specificare come il reddito generato da questi rinoceronti “domestici” possa essere utilizzato per proteggere i loro simili nei parchi naturali. L’esercizio, per il momento, non resta quindi che teorico. Mentre un documento su un “meccanismo decisionale per il commercio futuro dell’avorio degli elefanti africani” sarà discusso nel corso della prossima Conferenza delle Parti della CITES, prevista nel marzo 2013 a Bangkok (Thailandia), non esiste niente in materia di rinoceronti. La CITES è d’accordo su un punto con le organizzazioni ambientaliste, ovvero che “bloccare la domanda per le corna sarebbe la soluzione a lungo termine per eliminare il bracconaggio”. Il che implica “valutare i dati scientifici disponibili ed fatti documentati sulle pratiche tradizionali e le credenze culturali relative alle proprietà curative del corno di rinoceronte.”
A cura di Cristiana Di Russo