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Cosa c’entra Miss Italia con la matematica? Niente, in apparenza. Oppure no…

 

A Salsomaggiore, quest’anno, oltre alle sgambettanti miss aspiranti al titolo di Miss Italia, c’erano anche degli occhialuti professori che non erano lì, una volta tanto, per ammirare le loro rotondità. O meglio, erano lì per questo, ma con scopi un po’ inusuali. Una ricerca promossa dalla Sido, la Società italiana di ortodontia, mirava infatti a condurre un esperimento per “mettere la bellezza al servizio della scienza” secondo le parole di Raoul D’Alessio, docente di estetica facciale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, coordinatore della ricerca. Di cosa si tratta? ‘Quantificare’in qualche modo, con un metodo matematico, l’armonia estetica (non la bellezza, ci tengono a specificare i ricercatori, essendo questa sempre soggettiva) e riuscire a capire quali sono le caratteristiche che distinguono la donna italiana “armonica”, dalle altre. A questo scopo, i ricercatori hanno chiesto alle sessanta finaliste della passerella di bellezza nazionale di sottoporsi all’azione simultanea di cinque fotocamere digitali collegate a un software d’avanguardia. “È dal 2003 che utilizziamo tecniche fotogrammetriche per rilevare volti”, spiega Luigi Maria Galantucci del dipartimento di Prototipazione rapida e reverse engineering del Politecnico di Bari, che ha fornito l’avanzatissima tecnologia necessaria, “ma qui abbiamo un campione già fortemente selezionato”. Il resto lo fa il computer. Spruzzando il volto delle cavie con cinquantamila punti di rilevazione, spennellandolo con un laser, è stato infine ottenuto in cinque millesimi di secondo un calco matematico del viso delle ragazze, confrontabile con tutti gli altri, un calco per la prima volta tridimensionale. Ed ecco, alla fine, cosa differenzia statisticamente il volto medio della “bella italiana” di oggi da quello medio: osso mascellare più prominente, con tendenza a dominare sull’asse naso-labbra: un profilo meno “rinascimentale”. Fronte più ampia. Profilo più acuto, naso lievemente tendente al convesso. Labbro superiore sempre più prominente e sviluppato. Faccia più piatta e dal contorno più rotondo, tratto caratteristico della neotenia (permanenza dei caratteri infantili). Mandibola normoruotata, ridotta in proporzione rispetto alla mascella ma con angolo più delineato, tendenza Manuela Arcuri. Mento pronunciato ma in sintonia con le labbra. E l’armonia è servita.

 

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