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Due chiacchiere in chat con il fisico che ha ideato la prima macchina del tempo funzionante. Un reportage di Diego Altobelli

 

«Professore, viaggeremo mai nel tempo?»

«Che io sappia non esistono motivi per cui ci sia impedito di osservare lo scorrere del tempo a velocità differenti.»
«Era un sì?»
«Era un forse se.»

Da quando la prestigiosa Physical Review Letters ha pubblicato “A new time-machine model with compact vacuum core” ovvero Un nuovo modello di macchina del tempo con un nucleo vuoto compatto, Amos Ori dice che la sua vita è cambiata, radicalmente, per via di un numero incalcolabile di geek paranoici.
«Pensano che appartenga a una setta segreta di matematici.»
«La π2?», chiedo inserendo un emoticon.
Non coglie. È israeliano e, a quanto vedo, per niente interessato alle logge massoniche deviate italiane.
«Mi ritengono responsabile di teorie surreali. Un giorno ci scriverò un libro: La cospirazione quantistica del nucleo vuoto toroidale.»
«Non immaginavo fosse così grave.»
«Se ne parlo sono complice, se non ne parlo sono un mistificatore, se dico che è tutto falso nessuno ci crede. Scrivendo quel saggio sulle curve temporali sono diventato il protagonista involontario di un grottesco complotto cosmico.»
Mentre gli chiedo se cambiare account di posta serva a qualcosa penso al Pendolo di Foucault, forse il miglior manuale di sopravvivenza alle fuffe cospirazioniste. «Tranquillo Prof», vorrei scrivergli, «davanti al segreto si crea sempre mistero e complotto, è normale, ha presente Casaubon?» ma, dopo la pessima battuta sui matematici massoni, sto zitto.

«Sono convinti che i matematici stiano realizzando le invenzioni letterarie della fantascienza per prendere il sopravvento sugli scrittori e conquistare il mondo. Non ricordo se abbiano utilizzato un’espressione così tautologica ma il senso era questo…»
«Secondo lei l’interesse dei geek paranoici si è sviluppato dopo la pubblicazione del saggio sulla macchina del tempo?»
«Assolutamente. Lì sostenevo che se fosse possibile sfruttarle, le CTC [closed timelike curves, curve temporali chiuse, nda], permetterebbero di incontrare il passato prossimo invece del futuro. Vorrei non averlo mai scritto.»
«A questo proposito vorrei chiederle, sempre in via del tutto teorica…»
«Quel saggio è piaciuto solo a chi mi fa domande idiote sui viaggi nel tempo.»
«…sarebbe possibile tornare indietro e uccidere Hitler?»
[non risponde, nda]

«Quindi Professore, se ho capito bene, secondo i geek cospirazionisti, i matematici starebbero mettendo in pratica le invenzioni presenti nei romanzi di science fiction?»
«Anche nei racconti.»
«E a che pro?»
«Non so, immagino per la TOE.»
«La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto?»
«No quella è 42.  Mi riferivo alla teoria del tutto [theory of everything, nda]: il sogno di produrre un sistema in grado di descrivere i fenomeni fisici facendo convivere…»
«Meccanica quantistica e relatività generale?»
«Esatto.»
«Insomma Prof, chi può dire se il gatto nella scatola sia vivo o morto, giusto?»
«Diciamo che siamo andati avanti rispetto a Schrödinger e agli esperimenti sulla desincronizzazione delle funzioni d’onda, più stimolanti senz’altro da un punto di vista narrativo che matematico.»
«Lei crede che la letteratura potrà mai ideare un dispositivo che la matematica non sia in grado di descrivere?»
«No, come non potrà mai esistere alcun postulato matematico che non possa essere espresso tramite il linguaggio…»
Dannazione.
«Tornando al modello ipotetico, la macchina consisterebbe in una regione toroidale vuota…»
Non ho più la conclusione dell’intervista.
«…immersa in una regione di materia vasta e sferoidale…»
Colpo basso ricorrere a Wittgenstein. E io che volevo chiedergli con quali pubblicazioni i matematici avrebbero conquistato il mercato editoriale in attesa di conquistare il mondo.
«…secondo Tipler e Hawking non è possibile immaginare nessuna macchina del tempo senza violare le Weak Energy Conditions, le quali stabiliscono che per ogni osservatore fisico la densità di energia è non-negativa…»
Avevo già pronti titoli di libri di matematica divulgativa. Decine, centinaia di titoli. Peccato.
«…a partire dalle condizioni iniziali su una regione vuota compatta S0…»
“Aspettando Gödel” credo l’avrebbe apprezzato.
«… ds2 = dx2 + dy2 -2dzdT + [f(x,y,z)-T] dz2…»
“Attrito e Castigo” non so.
«…considerando che f,xx + f,yy = 0…»
“Protone e Proserpina” forse era troppo banale.
«…Rizjz = -(1/2)f,ij…»
Ma, alla fine, l’avrei salutato con “Higgs bosone crapulone”.
«…pertanto ds2 = dx2 + dy2 -2dzdt…»
Ho un’illuminazione: «Secondo lei l’acceleratore di particelle del Cern di Ginevra potrebbe essere una curva temporale chiusa? A livello di grandezza ci siamo, no?» E resto in attesa guardando lampeggiare il cursore della chat. Se dice di sì, ho ottimo materiale per i complottisti dell’abaco. Se dice no, pace.
«Si rende conto che se rispondessi alimenterei supposizioni parascientifiche da cui potrei non liberarmi più?»
Vai a vedere che il prof l’ha letto il Pendolo di Foucault. Se ci fosse, invece, qualcuno interessato a conoscere il funzionamento delle closed timelike curves per scoprire, una volta per tutte, se sia possibile tornare indietro e invecchiare meno del proprio gemello cattivo, se si possa uccidere un nonno ed esserne il nipote, se esista un universo parallelo in cui i genitori sono liceali vintage che non hanno mai ascoltato Chuck Berry o, magari, se avendo la possibilità di modificare il presente intervenendo sul passato, sareste portati a ripetere e-sat-ta-men-te le stesse azioni già compiute (compreso l’acquisto compulsivo di tutte le serie di Quantum Leap con Scott Bakula e Dean Stockwell ché magari le prime due pure pure ma le altre…), insomma, se ci fosse qualcuno interessato all’ennesimo esercizio mentale paradossale, ecco come realizzare una macchina del tempo funzionante:

Prendete una regione toroidale vuota
Immergetela nella Via Lattea
Accendete un buco nero su una galassia lontana lontana
Avvitatela su se stessa
Ora inserite la regione toroidale nel buco e attivate la fonte di energia
Girate a velocità sostenuta in senso antiorario
Smettete di girare e guardate l’orologio
Se non siete ancora in ritardo per il lavoro complimenti
Siete tornati indietro nel tempo.

Nella remota possibilità in cui abbiate seguito le istruzioni del fisico israeliano leggermente riadattate e non fosse accaduto nulla di scientificamente rilevante, sedetevi e assaporate la regione toroidale vuota che solo l’occhio inesperto del vostro coinquilino scambierà, all’inizio, per una comune ciambella. Proust iniziò a viaggiare nel tempo mangiando un plumcake francese e, quando tornò indietro, scrisse sette romanzi di getto, che valgono come uno solo. Paradossi dell’algebra letteraria.

«E lei, Professore, se riuscisse a tornare indietro nel tempo?»
«Non accetterei la sua intervista.»

di Diego Altobelli 2010  [Revolutionine.com]

L’autore intende citare le fonti che, più o meno esplicitamente, lo hanno influenzato durante le prime 42 stesure del raccontino oltre, ovviamente, alla trilogia di Ritorno al Futuro e Quantum Leap (tutte le serie, anche le ultime).
Innanzi tutto Richard Alleyne (16/11/2010), The sci-fi inventions that maths predicts are possible [www.telegraph.co.uk], poi Michele Diodati (22/07/2005), Viaggiare nel tempo [pesanervi.diodati.org], Gregory Mone (11/02/2005), Nature’s Own Time Machine [www.popsci.com] e, naturalmente, A new time-machine model with compact vacuum core (2005) del mitico Amos Ori, facilmente reperibile sul sito della Physical Review Letters [prl.aps.org] ma anche altrove [arxiv.org]..

Raccontino rilasciato sotto licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.5 Italy

 

P.S.: Se ti è piaciuto questo racconto, leggi anche IL GIORNO IN CUI VIAGGIAMMO PIU’ VELOCI DELLA LUCE (gli alieni parlarono in francese e ci dissero scemi)  dallo stesso autore!

 

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