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Il 7 dicembre sono stati resi noti dall’OCSE i risultati dell’indagine PISA (Programme for International Student Assessment) dell’aprile 2009. Una panoramica dei primi risultati con Erasmo Modica

Il 7 dicembre sono stati resi noti dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) i risultati dell’indagine PISA (Programme for International Student Assessment) effettuata nell’aprile del 2009 e integralmente scaricabili sul sito dell’OECD.

L’obiettivo dell’indagine PISA è quello di valutare in che misura gli studenti quindicenni, prossimi alla fine della scuola dell’obbligo, siano in grado di spendere le competenze essenziali acquisite nel loro corso di studi, in contesti che siano differenti da quelli che vengono generalmente presentati in aula. In tal modo si cerca di comprendere come essi sappiano trattare le situazioni problematiche per loro nuove e se l’obiettivo di educare dei cittadini “consapevoli” sia stato raggiunto o meno.

Si ricorda che l’indagine PISA ha una cadenza triennale, è arrivata alla sua quarta edizione e coinvolge le competenze (literacy) relative alla lingua italiana, alla matematica e alle scienze. Ogni edizione presenta un ambito di indagine prevalente e nel 2009 è stato dato maggior rilievo alla literacy in lettura. I paesi del mondo che hanno partecipato all’indagine sono stati 74, mentre in Italia sono state coinvolte 1.097 scuole e 30.905 studenti (comprese le provincie autonome di Trento e Bolzano).

L’Italia ha conseguito un risultato negativo nella prima rilevazione del 2000, con una successiva regressione durante le edizioni del 2003 e del 2006.  L’indagine del 2009 ha invece evidenziato un’inversione del trend, in quanto sono stati registrati dei miglioramenti in tutti e tre gli ambiti.

In merito alla lingua italiana, gli studenti si sono posizionati al di sotto della media OCSE (pari a 493 punti) con un punteggio di 486. Le ragazze hanno comunque riportato un punteggio medio di 510, superiore di ben 46 punti rispetto a quello dei ragazzi. Inoltre, gli studenti del Nord si son posizionati al di sopra della media italiana e della media OCSE, mentre quelli del resto della penisola hanno ottenuto dei punteggi al di sotto della media italiana e della media OCSE, ad eccezione del Centro che, pur essendo in linea con la media italiana, registra una media comunque inferiore a quella dell’OCSE. Gli studenti dei Licei, invece, hanno conseguito una media di 541 punti, gli Istituti Tecnici una media di 476 punti, gli Istituti Professionali una media di 399 punti.

L’OCSE ha messo in evidenza che gli studenti che provengono da una famiglia con un livello socioeconomico e culturale più alto hanno conseguito un risultato migliore degli studenti socio-economicamente svantaggiati, soprattutto in relazione alla literacy in lettura. L’impegno dei genitori nelle attività di lettura dei propri figli ha un impatto positivo sulle loro prestazioni. Gli studenti che hanno avuto genitori che gli hanno letto un libro durante i primi anni della scuola primaria hanno ottenuto delle prestazioni in lettura migliori degli altri. L’Italia è stata maggiormente avvantaggiata da ciò.

In merito alla matematica e alle scienze, le medie nazionali raggiunte sono, rispettivamente, di 483 e 489 punti. Gli studenti del Nord hanno raggiunto una media al di sopra di quella OCSE, quelli del Centro sono in linea con la media italiana e sotto quella OCSE, mentre gli studenti del Sud e Sud-Isole sono al di sotto della media italiana e di quella OCSE.

Per quanto concerne la matematica, la Lombardia (516), il Friuli Venezia Giulia (510), la Provincia Autonoma di Trento (514), il Veneto (508) e la Provincia Autonoma di Bolzano (507) si sono collocate sopra la media nazionale e sopra quella OCSE; l’Emilia Romagna (503) e la Valle d’Aosta (502) sono sopra la media nazionale e prossime alla media OCSE. Tra tutte le regioni del Sud gli studenti pugliesi (488) hanno ottenuto i migliori risultati. Come nel caso della lingua italiana, gli studenti liceali hanno ottenuto risultati al di sopra sia della media nazionale che di quella OCSE.

La percentuale degli studenti italiani che hanno raggiunto un livello di eccellenza in matematica è pari al 9% (la media OCSE è del 13%), mentre gli studenti che hanno raggiunto un livello sufficiente è pari al 25% ed è superiore alla media OCSE (19%).

Nella seguente tabella vengono riportati i sei livelli indicati dall’OCSE per la matematica.

 

Livello Punteggio minimo Competenze
6 669 Gli studenti sanno concettualizzare, generalizzare e utilizzare le informazioni basandosi sulle loro indagini e sulla modellizzazione di situazioni problematiche complesse. Essi sanno collegare le differenti fonti di informazioni e rappresentazioni e sanno passare flessibilmente dall’una all’altra. Gli studenti sono in grado di pensare e ragionare ad un livello matematico avanzato. Questi studenti sanno applicare le loro intuizioni e comprensioni con padronanza del simbolismo e delle operazioni matematiche formali e di relazione, al fine di sviluppare nuovi approcci e strategie per affrontare nuove situazioni. Gli studenti sanno formulare e comunicare con precisione le loro azioni e riflessioni concernenti i loro risultati, le loro interpretazioni, le loro argomentazioni e la loro pertinenza rispetto alle situazioni originali.
5 607 Gli studenti sanno sviluppare e lavorare con i modelli di situazioni complesse, identificando restrizioni e ipotesi. Essi sanno selezionare, confrontare e valutare le appropriate strategie di problem-solving per trattare problemi complessi collegati a questi modelli. Gli studenti sanno lavorare strategicamente usando ampie e ben sviluppate competenze di pensiero e ragionamento, rappresentazioni appropriatamente collegate, caratterizzazioni simboliche e formali e intuizioni riguardanti queste situazioni. Essi sanno riflettere sulle loro azioni e formulare e comunicare le loro interpretazioni e i loro ragionamenti.
4 545 Gli studenti sanno lavorare in modo effettivo con modelli espliciti di situazioni complesse che possono coinvolgere restrizioni o richiedere di effettuare delle ipotesi. Essi sanno selezionare e integrare differenti rappresentazioni, includendo le rappresentazioni simboliche, collegandole direttamente alle situazioni di vita quotidiana. Gli studenti sanno utilizzare delle abilità ben sviluppate e ragionare in modo flessibile, con qualche intuizione, in tali contesti. Essi sanno costruire e comunicare le spiegazioni e le argomentazioni basandosi sulle loro interpretazioni e azioni.
3 482 Gli studenti sanno eseguire in modo chiaro le procedure, includendo quelle che richiedono decisioni sequenziali. Essi sanno selezionare e applicare semplici strategie di problem-solving. Gli studenti sanno interpretare e usare rappresentazioni basate su diverse risorse di informazione ed effettuano ragionamenti a partire da esse. Essi possono sviluppare brevi comunicazioni relazionando sulle loro interpretazioni, sui loro risultati e sui loro ragionamenti.
2 420 Gli studenti sanno interpretare e riconoscere situazioni in contesti che richiedono soltanto un’inferenza diretta. Essi sanno estrarre informazioni rilevanti da una singola risorsa e utilizzano un unico metodo di rappresentazione. Gli studenti sanno utilizzare algoritmi semplici, formule, procedure o convenzioni. Sono in grado di effettuare ragionamenti diretti e letterali interpretazioni dei risultati ottenuti.
1 358 Gli studenti sanno rispondere alle domande che riguardano contesti familiari dove tutte le informazioni rilevanti sono presenti e le richieste sono chiaramente definite. Essi sanno identificare le informazioni e sanno portare a termine procedure di routine in accordo con le istruzioni dirette in situazioni esplicite. Essi sanno eseguire delle azioni che sono ovvie e che discendono immediatamente dagli stimoli dati.

 

L’Italia viene citata dall’OCSE come uno dei paesi che ha registrato il miglior cambiamento positivo, in quanto il suo punteggio medio è migliorato di 17 punti rispetto al 2003 e di 21 punti rispetto al 2006. Le regioni del Sud hanno maggiormente contribuito all’innalzamento della media nazionale, in quanto il Sud-Isole ha registrato un aumento medio di 28 punti rispetto al 2003 e di 34 punti rispetto al 2006.

Gli studenti italiani hanno migliorato considerevolmente il loro punteggio in matematica, riducendo di molto la percentuale delle prestazioni a basso punteggio.

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È bene sottolineare che i test somministrati durante le prove PISA riportano delle domande che sono spesso ben lontane da quanto viene affrontato dagli studenti durante l’istruzione obbligatoria. Di conseguenza, i livelli individuati dall’OCSE per la matematica fanno riferimento alla valutazione di competenze che sono a volte trascurate e alla valutazione di procedure che spesso non vengono attuate nella didattica tradizionale. Anche se oggi si sta tentando di modificare il curricolo di matematica dando particolare rilevanza al processo di modellizzazione delle situazioni problematiche, siamo ancora molto lontani da quelle che devono essere le competenze che deve acquisire un cittadino consapevole e che opera nella società in cui vive. Per tale ragione è necessario un vero e proprio cambiamento delle metodologie didattiche, favorendo una didattica per problemi. Grazie alla creazione di opportune situazioni a-didattiche, il docente dovrà permettere all’allievo di partecipare in prima persona alla risoluzione dei problemi, lo dovrà mettere nelle condizioni di risolverli da solo e lo dovrà allontanare sempre di più dalla sua tendenza a riprodurre algoritmi e utilizzare ingiustificatamente simboli. Si ritiene quindi che il miglioramento dell’Italia non sia imputabile ad un radicale cambiamento del curricolo e delle prassi didattiche, ma piuttosto ad una maggiore attenzione da parte dei docenti all’indagine PISA. Infatti, mentre prima si tendeva a non dar peso a questa rilevazione, oggi gli insegnanti fanno sì che gli studenti affrontino con la dovuta serietà la prova, senza tralasciare alcuna domanda, addirittura diversi libri di testo presentano dei quesiti conformi alle prove PISA.
Dovrebbe essere compito di tutti gli organi preposti alla formazione degli studenti quello di prendere spunto dai risultati delle prove PISA per programmare le strategie idonee atte al miglioramento delle competenze degli allievi. Probabilmente le varie iniziative organizzate per migliorare e recuperare i livelli di competenze degli studenti (si vedano i progetti P.O.N. attivati nelle varie scuole italiane) hanno contribuito all’innalzamento della media italiana, ma non bastano. Questi miglioramenti scaturiscono da un lavoro che è stato effettuato nell’arco dei 10 anni, con particolare attenzione all’ultimo triennio, in cui le iniziative di recupero sono state intensificate. Purtroppo è ancora netto il divario tra Nord e Sud, quindi sarebbe opportuno porsi le dovute domande in relazione a questa differenza. Carenza delle strutture adeguate? Forse anche questo è uno dei tanti motivi: la stessa indagine pubblicata dall’OCSE ha messo in evidenza che i migliori risultati sono stati ottenuti dalle istituzioni scolastiche che operano in contesti socio-economici più avvantaggiati. Le scuole, oltre ad essere dotate delle opportune strutture e strumentazioni, dovrebbero essere costantemente controllate da un’equipe di specialisti che ha il compito di intervenire qualora il livello dell’istruzione peggiorasse.

I docenti e gli studenti possono di certo essere orgogliosi dei risultati ottenuti, in quanto gli sforzi di entrambe le categorie hanno permesso il miglioramento che è stato registrato.

 di Erasmo Modica

Erasmo Modica è docente di Matematica e Fisica presso l’Istituto Provinciale di Cultura e Lingue “Ninni Cassarà” di Palermo ed è amministratore del blog Matematica BlogScuola.

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